lunedì 20 gennaio 2014

IL GIUSTO E IL MEGLIO

Ci sono cose che si fanno perché sono giuste
e ci sono cose che si fanno perché sono la cosa migliore da fare.
Di solito coincidono.
Di solito.

Il casino è quando non lo fanno.

Ora io sono in bilico davanti ad una scelta.

Giusto o meglio? Meglio o giusto?

Fare quel che sento giusto mi consentirebbe di mantenere la mia coerenza interiore, di essere fedele a me stessa. Di comportarmi come ho sempre pensato e detto che avrei fatto. Anche di guardarmi la mattina allo specchio con un filo di orgoglio e fierezza. Di dire Oh! Era giusto così e non ho avuto paura!

Ma fare quel che è giusto rischia di farmi cadere giù dal filo e di trascinare con me un certo numero di... diciamo civili innocenti. Rischia di dare un ribaltone mostruoso a tutto quel che conosco, so, vivo, apprezzo, amo, ho costruito e voglio.

Quanto vale la coerenza?
Vale la pena di sacrificarle tanto?
E quanto vale la MIA coerenza?
E' giusto metterla davanti a tutto? O quanto meno, è giustificabile? Opportuno?
O è solo un altro atto di egoismo, fatto per non sfigurare davanti a me stessa senza pensare alle conseguenze? Per poter continuare a credere di essere la donna che voglio essere mentre magari nella realtà sono tutto un altro genere di persona?

Fare quel che è meglio, beh.
E' meglio.
E' quel che ho fatto finora, o almeno... ci ho provato.
Non è nemmeno difficile, tranne certi momenti nel dormiveglia la mattina presto.
Basta spegnere un pezzo, e dimenticarsene. Bon, via. Adieu. Risolto.
Certo i vantaggi sono innegabili a livello di serenità globale.

Niente disordine, niente caos, niente problemi.
Niente casini, non troppi.
Soprattutto, niente vittime tra i civili.
Niente danni collaterali.

Tranne, appunto, la mia coerenza.





5 commenti:

  1. Meglio per chi? Giusto per cosa? E' un bel casino...
    La mia coerenza a volte l'ho dovuta bruciare per molti motivi più validi.
    Concordo sul 'niente vittime civili', ma credi sia giusto fare noi da kamikaze per salvare i civili? Siamo donne, mamme e molto altro ma martiri no. MAI.
    Un abbraccio Puff

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  2. Probabilmente prima di chiedersi cio' che e' giusto o cio' che e' meglio, bisognerebbe riconsiderare la cosa da altre prospettive.
    Quelle prospettive che ci raccontano quello che siamo senza fronzoli.
    Mettersi davanti allo specchio e chiedersi se dopo tutto quello che si e' ....sia' poi cosi brutto e cosi sbagliato.
    Perché un conto e' quello che gli altri si aspettano e che credono sia giusto fare e noi con loro. Un conto e' la realta'.

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  3. In questo preciso momento mi sento esattamente in questo modo...
    Puff mi sto rileggendo tutto il tuo blog, come vorrei poter uscire con te a bermi un caffè, anzi no una birra che ormai sto smettendo di allattare!

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