lunedì 16 luglio 2012

CAPRICCI

Domenica c'è stata una dura prova per la Puffola
Molto dura :(

Il Nin, come forse ho già detto su queste pagine, ogni tanto (sempre più raramente per fortuna) perde il controllo dei capricci. Degenera. Diventa quasi isterico (parole grosse, ma per farvi capire).
Domenica poco prima di pranzo c'è stato uno di questi momenti.
Lui proprio perde il controllo su se stesso, non riesce più a gestirsi, a gestire la frustrazione di un banale "no".

E' la classica situazione in cui un bambino vorrebbe smettere, ma non riesce.
L'avrete, penso, sperimentata se non tutte, in tante.

Purtroppo il GG ed io non ci troviamo d'accordo su come gestire questo tipo di situazioni.
Io sono per la calma, non trasformare il no in un si, ovviamente, ma nemmeno gettare benzina sul fuoco.
Cerco semplicemente di stare li, con lui, di farlo sentire protetto, di fargli sentire che ci sono e aspetto che la cosa si esaurisca (ripeto, non trasformando il no in un si, che secondo me è il fulcro dell'azione educativa in quel momento. Urla e sbatti finchè vuoi ma resta NO).

Io immagino che, a vederla dall'esterno, questa possa sembrare inerzia.
Stai li e non fai niente.
Ma non è così.

Il GG invece regge per un po' e dopo si arrabbia.
Molto, si arrabbia.
Lo sgrida, alza la voce, cerca di porre fine alla scenataccia con minacce e altre coercizioni.
Purtroppo, non funziona.
Anzi, a dirla proprio tutta, si scatena il finimondo, perchè il Nin in crisi non fa che peggiorare e peggio diventa lui, peggio diventa il GG. Una prova di forza che io francamente trovo non solo inutile ma deleteria, specie considerando il fatto che nessuno ne esce vincitore.

In questi momenti io mi trovo presa nel mezzo.

Perchè da una parte c'è quello che penso sia giusto per il Nin, e dall'altra c'è il GG che ha - diciamo per brevità - diritto di portare la sua impronta educativa senza intromissioni da parte mia.

Una intromissione di quel genere, mi passa dalla parte del genitore che crede di essere l'unico a fare le cose giuste. Divento la stronza presuntuosa che-sa-tutto-lei.
Ma io non sono così. Non sono così, giuro.
Tante e tante volte ho provato, anche nei momenti di calma, a spiegare le mie ragioni.... ma quando arriva il momento di "emergenza", niente..... ricadiamo nello stesso circolo. Lui un po' se la prende anche, bisogna dirlo. "Se sei brava solo tu allora fai tu" mi dice.

Mi sento come se dovessi "scegliere" tra l'uno e l'altro.
Se non dico niente al GG - se gli lascio lo spazio e la libertà educativa che ogni genitore vuole - sento di non fare il bene del Nin.
Se lo blocco, forse faccio il bene del Nin ma di sicuro non quello del GG come padre e come uomo (ne', per inciso, quello della coppia).
Difatti finisce sempre che litighiamo tra noi. E ci diciamo anche cose brutte.

Questa cosa mi distrugge.
Melodrammatico, ma vero.
Per me è già molto dura gestire il Nin quando è in quelle condizioni, perchè non è che la cosa mi faccia poi piacere... mi mantengo calma, ma non SONO calma davvero. Anzi, sono agitatissima.
Pensare ad entrambi temo che richieda un dispendio di energie emotive che in quei momenti non possiedo.
E' troppo.

E domenica c'è stata una frase che mi ha lasciata di sale.
Nel mezzo del casino ho detto al GG che in questi momenti il Nin non si rende conto di quello che gli accade attorno, e che lui quello più in difficoltà di tutti.
Mi ha risposto E' troppo grande per essere in difficoltà

Questa cosa mi ha gelato il sangue.
Per carità, sono anche disponibile a ragionare sul fatto che sono io che esagero.
Ma allora mi domando: la prossima volta che sarà il GG ad essere in difficoltà, dovrei strattonarlo e dirgli "sei troppo grande per essere in difficoltà, arrangiati"?????

Cosa devo fare?
Voi cosa fate?






16 commenti:

  1. io sclero, ma riconosco che la tua versione educatica è la più corretta ;-)

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  2. Io sclero ma mio marito di più e spesso litighiamo.

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  3. "Mi sento come se dovessi "scegliere" tra l'uno e l'altro.
    Se non dico niente al GG - se gli lascio lo spazio e la libertà educativa che ogni genitore vuole - sento di non fare il bene del Nin.
    Se lo blocco, forse faccio il bene del Nin ma di sicuro non quello del GG come padre e come uomo (ne', per inciso, quello della coppia).
    Difatti finisce sempre che litighiamo tra noi. E ci diciamo anche cose brutte.
    ": non so da quanto leggi il mio blog, ma queste parole che hai scritto le ho scritte in tutte le salse per anni ormai, da 2007 in poi e rappresentano il fulcro dei miei problemicon lo scontento, il nostro costante terreno di scontro da anni ormai.
    Perchè poi, alla fine, io ho scelto il bene dei miei ragazzi, ovviamente dopo averne parlato fino allo sfinimento per innumerevoli volte, per anni...ma come dici tu nei momenti clou poi si ricade nello stesso circolo.

    E' molto brutto e mette veramente in difficoltà la coppia. Io tremo al pensiero di quello che mi aspetta nei prossimi anni...
    Consigli non ne ho se non che io penso che alla fine uno debba fare quello che ritiene giusto e subirne le conseguenze: per me era giusto salvaguardare i miei figli da metodi educativi dissennati che avrebbero potuto renderli individui insicuri e privi di capacità critiche. Le conseguenze le sto affrontando da 'mo, però io vedo anche i risultati: certo i miei ragazzi non sono perfetti, però non sono male...

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  4. Credo che forse dovresti davvero strattonare il GG dicendogli che è grande. E' grande per capire che ogni genitore ha il suo metodo educativo e a volte ascoltare i consigli dell'altro fa bene non solo al bambino ma anche alla coppia. Tu non sei quella che sai-tutto-tu ma devi ammettere, e deve ammettere anche il GG, che sei LA MAMMA e in quanto tale quella che ha passato più tempo con il Nin, quella che lo conosce meglio sotto tutti i punti di vista e quindi, proprio per questo, sai cos'è meglio per gestirlo e gestire le sue crisi. Io davvero non riesco a capire perchè l'uomo della coppia veda sempre i consigli della donna come un "tu non sai fare". A volte credo utilizzino quest'atteggiamento solo come una scusa per poterci scaricare il barile con appunto la frase "visto che sei la più brava allora fai tu."
    Io non sono ancora alla fase capricci ma ovviamente questo genere di atteggiamenti si verifica nel domestico e sicuramente capiterà appena Ranocchia sarà più grande.

    p.s.: anche mia mamma faceva più o meno come te.. Ci lasciava strippare nel nostro brodo (con me lo fa tutt'ora, quando devo scaricare la rabbia o il nervoso) dopodichè, quando eravamo più calme, ci spiegava il perchè del suo no.

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  5. Fai bene tu. Cerca di spiegarglielo quando siete tranquilli e non in presenza del bimbo.

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  6. Ho vissuto indirettamente la stessa situazione con una coppia di amici. Premettendo che qualsiasi sia l'età, non esiste metodo educativo che preveda di "urlare" di più, ti consiglio di fare come ha fatto la mia amica: si è rivolta ad un'educatrice professionista (stile "SOS Tata") la quale ha spiegato per filo e per segno qual'era il giusto comportamento da tenere. Per inciso se urlare di più è sicuramente sbagliato, anche "aspettare che passi la tempesta" potrebbe non essere il giusto comportamento da adottare.

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  7. Leggo con estremo interesse le risposte. Io con Lory da una parte e il mio compagno dall'altra sono nella stessa identica situazione.

    Sto cercando libri per la gestione delle emozioni da leggere con il piccolo, ma non ne ho ancora trovato uno adatto.

    Ma poi mi domando... quando un bimbo diventa "troppo grande"? Anche il mio uomo usa spesso questa frase e di solito la mia risposta è "Ma come? Hai 40 anni e ancora non ci riesci tu a controllarti..."

    Però è brutto diventare così pungenti... :(

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    1. si, molto brutto :(
      Se trovi un libro... fammi sapere :)

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  8. Provo come al solito a spostare il punto di vista, magari non c'entra niente, magari invece sì.
    Da come descrivi la scena, sembra che alla fine la questione non sia il capriccio del bambino, ma una prova di "forza" tra voi genitori, mi spiego: chi dei due è più bravo a sedare il capriccioso, chi dei due ha il metodo migliore, chi dei due è un padre o madre più competente. Sembra cioè che il capriccio del bambino diventi un'occasione per una sfida tra voi due.
    In una situazione ideale invece dovreste essere alleati di fronte alla "crisi" e il bambino avvertirvi come un tutt'uno. Come fare? Credo che in una situazione in cui siete diametralmente opposti (tu più comprensiva, lui più "energico") e nessuno dei due vuole cedere, perchè convinto della propria posizione, una tregua può essere quella di far gestire ad uno alla volta il capriccio, dall'inizio alla fine e l'altro NON deve intervenire. Solo così, l'evidenza decreterà il metodo migliore. Penso che in questo modo ognuno di voi due si sentirà meno pressato dall'intervento o dal giudizio dell'altro e gestirà in maniera più equilibrata il bambino.
    Dopo un po' sarà evidente quale è l'approccio giusto per vostro figlio e dovrete condividerlo, il bambino capirà che siete d'accordo e il "punto di non ritorno" sarà via via sempre più raro.
    Questo è il personalissimo consiglio da mamma che ti dò, sulla base della mia esperienza educativa.
    Cosa dire poi su questi uomini quarantenni sprovveduti...che pazienza che ci vuole! Hai tutta la mia solidarietà. :D

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    1. Grazie, sei sempre molto equilibrata :)
      Però no... non è una prova di forza tra noi.
      O almeno, non lo è da parte mia e non lo è a livello cosciente.
      Direi proprio di no.

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  9. Mi è venuto in mente un libro di cui parlavano alcune mamme con ragazzini inclini ad eccessi di rabbia:
    "Ho un vulcano nella pancia" Come aiutare i bambini ad affrontare la rabbia
    Eliane Whitehouse - Warwick Pudney
    Editore: EGA

    Dagli un'occhiata, loro lo trovavano molto valido, con consigli pratici.

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  10. Ciao, sono lamiaeco (amica di FrencyMammaStrega). Ho letto con interesse il tuo post. E' un argomento, credo, di valore universale e chi più chi meno, se ha un bambino, può ritrovarsi (o si ritroverà) in questa situazione.
    Il tuo atteggiamento è quello giusto. Non perché tu sei più brava o perché "le mamme lo sannno...". E' oggettivamente giusto. I no devono rimanere no, a prescindere dalla reazione del capriccio. Perché se il bambino, ad esempio, al no si butta a terra e comincia ad avere la crisi isterica (tipo certe scene che capita di vedere pure al supermercato o al ristorante) e per amor di pace si cede e si dice "sì", il bambino recepisce che quello è il giusto sistema per raggiungere il suo scopo. E' un bambino e noi, dicendo sì in quei termini, gli stiamo insegnando che è il sistema giusto per avere il sì.
    Se invece si rimane fermi nella posizione iniziale, il bambino a lungo andare capisce che quella reazione e inutile e cercherà altre strade (vedo in questo periodo mio figlio che cerca di affinare la sottile arte della diplomazia e del compromesso, nonché della corruzione "se mi togli la punizione, ti meriterai un mega abbraccio fantastico,mamma!!!"hahahaha!!!!). E non cadrà più in quel comportamento che ci strazia e lo strazia.
    Il tuo primo dovere è verso il bambino. E' lui che devi educare.
    Col GG devi parlare e parlare e parlare. Non c'è altro. Lui ormai lo hanno già educato. Anche lui è grande, ma come Nin non sa gestire il suo stesso capriccio anche GG non sa gestire la situazione di stress. Fargli notare, a freddo, che non è per avere ragione tu, ma quando è successo che gridando e sbraitando il bambino abbia smesso di fare il capriccio? Scommetto mai. E allora vuol dire che non è la tattica vincente.
    E poi sì, un po' di sana "cattiveria" terapeutica. Quando vedi un comportamento reiterato di lui, faglielo notare "abbi più comprensione per i comportamenti di un bambino, visto che anche tu da adulto in questa situazione sei in difficoltà, con tutto che hai le risorse di un uomo".
    L'ho fatto appena ieri sera con L'Uomo. Tutto il giorno si era lamentato che bisogna ripetere più volte la stessa cosa al bambino, che si stanca e blablablà. Alla sera poi ha cominciato lui un comportamento fastidioso che gli chiedo sempre di non tenere e alla fine gli ho detto: "Poi lo dici al bambino, ma tu? Per farti smettere che devo fare? Prenderti a mazzate?". Si è messo a ridere. Touche. L'importante è mantenere sempre la calma, anche con l'uomo di casa. Che come stai vedendo, alzare la voce, non serve mai.

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  11. Eeeh ti capisco Marito è identico a GG, col tempo è migliorato (solo perchè Nano è cresciuto quindi i capricci vanno a scemare) ma mi faceva diventare matta. Aveva il vizio di mettersi al livello di Nano, a sentire urli e ripicche sembravano fratelli anzichè padre e figlio.
    Devo dire che un po' mi hanno aiutata le puntate di Sos Tata: nelle svariate scene di capricci isterici non fanno che ripetere "spiegagli perchè dici no ma poi IGNORALO con fermezza senza perdere la calma".
    Nel caso di Nano a parlare erano i fatti, i risultati: quando lo ignoravo smetteva di urlare molto prima che con le crisi di Marito e poi chiedeva anche scusa, con lui invece era un braccio di ferro infinito.

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  12. che dirti se non....UGUALE UGUALE.....
    leggo i consigli delle altre...perchè stavolta io non ne ho....e grandeC non ha ancora 3 anni...pensa cosa mi aspetta ancora....

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  13. Ragazze, che dirvi
    Grazie a tutte, siete preziose, come sempre <3

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  14. ussignur....scene già viste, scene già vissute...stessa modalità, solo che a mio marito parte l'embolo molto presto ma nn col figlio ma con me e allora volano frasi del tipo: ma come siete abituati qui??? xkè tu dove vivi str+++****??? insomma volevo scriverti qualcosa di intelligente ma nn ho idea di come si sopravvive a questo. ti posso dire che con gli anni aumenta di violenza e di volume. fai un po' tu.....

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