mercoledì 10 agosto 2016

CICCIOTTELLE, KILT E LA SOCIETA' MASCHILISTA

ok, cambiamo discorso.
Ieri ho scatenato un mezzo vespaio in facebook ma vorrei comunque proporre i miei 2 centesimi di ragionamento anche qui.


L'argomento è la polemica suscitata dall'ormai famigerato titolo di QS sulle "cicciottelle" del tiro con l'arco.




Ora. Premettendo che chi mi conosce sa che sono piuttosto attiva nel tentare di arginare tutta questa mentalità becera e biacamente sessista che vuole le donne considerate soltanto per il loro aspetto fisico, così come qualunque tipo di mercificazione e discriminazione su qualunque base.... ora, dicevo, mi domando: ma non è che 'sta cosa la stiamo gestendo un po' male?
Perchè si, è indubbio: il titolo è infelice e chi l'ha pensato e/o autorizzato un coglione, e non si discute. Ma in tutto ciò, non rischiamo di fare body shaming anche noi, considerando la parola "cicciottella" come un insulto e dandole quindi noi per prime, noi "attiviste", proprio quel connotato negativo che cerchiamo in altri ambiti di scoraggiare?


No, mi si risponde, perchè questo è il solito vecchio modo di giudicare una donna - qualunque donna e qualunque siano i suoi meriti - solo in base all'aspetto fisico. Vero. Infatti ho detto: quello li è un coglione. Ma io ho il dubbio che sollevando il polverone che è stato sollevato non si sia fatto altro che dare importanza e visibilità a qualcosa che meglio sarebbe stato ignorare sdegnosamente e lasciar scemare. Anche perchè ora si che quelle povere tre atlete, che si sono fatte il mazzo per anni per raggiungere il loro risultato, saranno ricordate per quel titolo e non per le loro gesta atletiche.


L'indifferenza, la vecchia cara indifferenza, intesa non come menefreghismo di quanto ci succede intorno, ma come lo sguardo sdegnato di superiorità con cui ci si approccia agli ignoranti e si passa oltre, senza soffermarsi il tempo sufficiente per far loro credere di avere una qualche minima rilevanza nel grande disegno cosmico che tutti ci accomuna.
Altrimenti detto: non sei degno nemmeno di uno sputo, pirla.


Ciò premesso vorrei spingermi anche oltre, a rischio di strali e maledizioni, e sempre rivendicando il mio "attivismo" in argomento.
Ho scritto: questo è il solito vecchio modo di giudicare una donna (...) solo in base all'aspetto fisico
E lo ripeto: è una pratica orrenda e sessista che andrebbe in ogni modo soppressa.
Ma siamo sicuri che riguardi solo le donne?
Perchè io ho letto anche un articolo, ad esempio, sugli attributi dei nuotatori in Speedo, con tanto di foto di pacchi in primo piano ben ben evidenti, ma non ho sentito cori di protesta ne assistito a insurrezioni popolari. Qualche sorrisetto scaltro, tuttalpiù, una o due esperte valutazioni volumetriche.
Se avessero fotografato la patata della Pellegrini saremmo tutti in piazza coi forconi e le torce.


Vero è che la situazione comunque riguarda più le donne che gli uomini, è un dato di fatto che abbiamo vissuto e viviamo in una società ancora molto maschilista ma tanto per fare un esempio... a me piacciono gli uomini in kilt. Fatevi un giro sulla mia pagina Facebook. Mi piacciono, che devo dirvi. Pubblico ludicamente e con gran soddisfazione fotografie di questi manzi mezzi nudi con la gonna (e sotto presumibilmente niente) e non è che mi soffermi a pensare se siano professori con un dottorato in fisica quantistica o pionieri della cardiochirurgia.
Al limite, mi soffermo a contargli i muscoli addominali, se proprio devo.
E non sono sessista io in quel momento?
Non sto mercificando il corpo maschile per il mio bieco tornaconto?


E aggiungo: io faccio questo, ma se mio marito si azzarda a "likare" una foto di una gnocca in bikini mi riservo di dargli dello sporco maschio sciovinista e di incazzarmi come una pantera con lui, con quello che l'ha pubblicata, con tutti quelli che l'hanno commentata e con il signor Facebook che lo consente.
E non è doppio standard anche questo?


Quindi, venendo al sodo, tutto questo per dire che ci sono questioni e questioni, momenti e momenti.
Alcune volte si può farsi una risata - o rilustrarsi gli occhi - senza per questo minare le fondamenta stesse della dignità umana.


Resta che quel titolo fa cacare, e le dimissioni del direttore di QS ci stanno giusto bene.



10 commenti:

  1. credo che questa frase renda bene l'idea:
    "sollevando il polverone che è stato sollevato non si sia fatto altro che dare importanza e visibilità a qualcosa che meglio sarebbe stato ignorare sdegnosamente e lasciar scemare." e cosi purtroppo per tante, troppe cose... purtroppo.

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  2. Prospettiva molto "puffolesca" la tua ... cara Andretta..

    Naturalmente non la condivido per nulla... l' itaGlia è il paese di merda che è proprio a causa della "sonnolenta" indole degli italioti.

    Per quel che vale il giornale in questione avrebbe potuto anche titolare "IL TRIO DELLE LARDONE" o "IL TRIO DELLE PACHIDERME" ... "IL TRIO DELLE COZZE" ... il sub-strato di riferimento culturale è lo stesso. E la dice lunga sul livello di arretratezza della societá italiota.

    Meno male che è il Direttore stato sollevato dall'incarico/invitato a dimettersi o quel che sia ... almeno vuol dire che un minimo di senso della "decenza" è rimasto. Solitamente queste cose (ed anche di peggio) in ItaGlia ( nota la lettera G ) finiscono a tarallucci e vino.

    A proposito ... ma quell' altro pezzo di merda di Schettino è ancora a piede libero e lo invitano anche a tenere conferenze !?

    L'ultima volta mi pare lo avessero invitato in pompa magna a tenere una lectio magistralis alla Sapienza. In compenso l' Ufficiale di Guardiacostiera ( quello del "salga a bordo cazzo" per intenderci ) per "premiarlo" del suo rigore etico lo hanno messo a fare il passacarte.

    Va beh .. dai .. mi raccomando ... dormite profondamente.

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  3. Io condivido totalmente il concetto Vedetta. Mi sembra solo che 'sto giro sia stato mal gestito.

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  4. Se avessero titolato con "curvy" al posto di "cicciottelle" si sarebbe alzato lo stesso polverone?
    Stiamo messi male quanto a culuta giornalistica ma ancor peggio a cultura del rispetto per la persona.

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    1. vero, concordo!
      come siamo anche messi male nel fare "guerre" inutili mentre quelle che davvero andrebbero fatte non le facciamo...

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  5. secondo me se si usasse il termine misoginia invece che sessismo tutto questo discorso sarebbe piu' facile da accettare. definire tre atlete "cicciottelle" tre atlete olimpioniche che hanno per di piu' perso la medaglia è quanto meno svilente, e lancia un messaggio terribile al pubblico: guarda queste sfigate, e sono pure brutte lols. ora, per me grasso non è un insulto, come magro non è un complimento: di regola evito ogni commento sulla stazza della gente, che si sa che abbiamo tutti chi piu' chi meno le nostre insicurezze. evito anche di condividere i pacchi degli atleti, ma non credo che apprezzare il corpo umano in generale sia una brutta cosa, e si può fare in maniera rispettosa e soprattutto SEPARATA dalla loro performance atletica. ci sono sottili e non cosi' sottili differenze nel trattamento degli atleti di diversi generi, è un discorso complesso ovviamente, ma la mercificazione del corpo femminile è un problema sistematico poi, quindi decisamente non farei di tutta un'erba un fascio.

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    1. "SEPARATA dalla loro performance atletica" ecco il punto è questo no? Giusto. Giustissimo.

      Ho paura però di non essere riuscita a trasmettere il mio intendimento. Non era un post sul concetto in generale. Era sulla gestione di questo particolare caso. Era una considerazione, due centesimi di ragionamento, sul fatto che il polverone sollevato - giusto da un punto di vista "ideologico" - probabilmente ha peggiorato la situazione invece che migliorarla. Peraltro magari mi sbaglio, ma le tre atlete in questione non si sono pronunciate in argomento, o mi è sfuggito?

      Ecco io piuttosto che grandi indignazioni e discorsi, in questo caso avrei visto meglio che so... una battuta, una arguzia tesa a smontare la cosa... per esempio, una belle foto delle tre in questione ridenti e felici, medaglia al collo, con un bel cartello con scritto "cicciottelle e fiere" , per dire. Qualcosa che mettesse quantomeno in ridicolo il titolo e il concetto di fondo, come dire: non ti meriti nemmeno la mia considerazione.

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    2. Esatto!
      io credo che in questa società sia ormai estremizzato tutto.

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    3. ha risposto il capo della federazione per loro, dicendo che le tre già erano in crisi con tutto per aver mancato il podio, e poi ci sono rimaste ancora peggio leggendo il titolo. secondo me magari sarà pure ipocrita come situazione visto lo stato dei media italiani, ma le dimissioni ci stavano tutte, anche solo per mandare un messaggio forte ai futuri giornalettai.

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    4. ma su quello concordo anche io. L'ho ben scritto, che è un coglione.

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