lunedì 23 aprile 2012

SULL'ACCETTAZIOENE E L'OBBEDIENZA.

Bè, mi rincresce per voi, ma ormai che ho fatto outing nello scorso post, ci sono millanta post che mi girano nella testa... e prima o poi, forse, riuscirò anche a scriverli tutti.

E' che ultimamente mi sento un po' filosofica.

Cominciamo con questo: l'Accettazione.
Cos'è l'Accettazione (a parte la propensione a prendere a colpi d'accetta i crani di chi se lo merita)?
Li ho qualche dubbio, veramente.

L'ubbidienza presuppone una scelta.
Ubbidire è sempre un atto volontario.
Per un bambino che ubbidisce alla mamma, per una donna che ubbidisce al marito (tranne casi specifici), anche per un soldato che ubbidisce al superiore: persino lui ha fatto una scelta; a priori, ma l'ha fatta.
Ubbidire è sempre frutto di riflessione e normalmente comporta una valutazione rischi-benefici: mio figlio, tanto per dire,  deve capire se "gli conviene" di più disobbedirmi e tornare a casa mezz'ora dopo il suo orario e rischiare la punizione, oppure obbedire, godersela un po' meno ma diciamo in maggior sicurezza.
L'obbedienza inoltre presuppone sempre un rapporto di potere, sbilanciato tra chi comanda e chi ottempera.

L'accettazione invece non presuppone alcuna scelta.
E' l'abbandono a qualcosa di ineluttabile, è il riconoscimento che alcune cose semplicemente sono fuori dal nostro controllo. In questo senso l'accettazione ha a che fare con concetti come il Destino, il Fato, gli Dei, la Vita. Ed infatti si ritrova spesso e volentieri anche in ambito religioso o spirituale.
E' il famoso "Accada di me secondo la tua parola". Sono pronta a scommettere che tutte le lezioni di catechismo cattolico del mondo magnificano l'obbedienza di Maria. MA non si tratta di obbedienza, perchè non si tratta di scelta. Maria qui non è obbediente, è saggia: riconosce che quello che le sta accadendo è fuori dalle sue possibilità di influenza, e lo accetta, come proveniente da "qualcosa" più grande di lei.
Questo concetto di abbandono ad una forza, ad una volontà superiore esiste in tutte le religioni.
Ed il senso, non necessariamente spirituale o religioso, è semplicemente questo: combatti le battaglie che puoi vincere. Ed  abbi l'accortezza di saperle distinguere da quelle che non puoi.

In questo senso, l'uso della parola accettazione alla fine del precedente post mi crea qualche problema. E' ben evidente che non ci sia bisogno di scomodare Dei e Destini per spiegare la situazione descritta.... ma altrettanto mi domando: è una battaglia che valga la pena di combattere? Da un punto di vista logico, intendo, perchè da un punto di vista emotivo è ovvio che val sempre la pena combattere per chi amiamo. Ma è una battaglia che posso vincere?
E se si, a che prezzo?

Qui bisognerebbe addentrarsi nel merito del commento di Kikki, sul fatto di quali cambiamenti sia giusto pretendere o imporre alle persone con cui viviamo. Bisognerebbe entrare "dentro" l'altra persona, capire quanto una certa pretesa potrebbe pesare (anche solo a livello inconscio, "di principio"), quale sia il costo, in termini emotivi, per entrambi.

Quanto sia auspicabile che l'altra persona accetti di malavoglia una volontà esterna, piuttosto che mantenere una abitudine negativa e restare serena.

Perchè una coppia è un insieme chiuso e simbiotico: ciò che fa, vede, pensa, prova, esperisce uno, ha influenza su ciò che fa, vede, pensa, prova ed esperisce l'altro.

Un quesito da niente, neh?

14 commenti:

  1. Sempre di accettazione si tratta... Bisogna vedere da parte di chi... Per ora sei solo tu che stai accettando. E senza un'accetta.

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    1. In verità, no. Non lo accetto affatto. E glie l'ho detto chiaramente.
      Ma sono convinta che i cambiamenti non possano essere imposti. Devono essere spontanei. Se non comprende veramente il punto, se non lo "sente" a che mi giova che questi particolari sms cessino (sempre che cessino davvero)? Ce ne saranno altri in futuro. O altre cose simili. Come ha detto Corie nel suo commento, deve eliminare quella parte di narcisismo che gli fa cercare consensi in ogni dove, anche dove "non è opportuno". Ma questa è una cosa che solo lui può fare, di sua volontà. La scenataccia, per quanto INFINITAMENTE CATARTICA, non è la via.

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    2. E comunque hai centrato un punto: sul fatto che sia io a fare autoanalisi su questa questione, mentre lui.... non voglio dire che non la faccia. Diciamo che non me ne mette a parte, pertanto non so quali risultati stia ottenendo da se stesso... ma anche qui, ci vuole un post a parte.

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  2. premetto che io al tuo posto....sarei a mille e mille paranoie più di te...e le mie riflessioni sarebbero queste:
    accettazione o fiducia?????
    perchè non riesci ad accettare con "serenità" queste "amicizie" se GG ti dice che non c'è niente di male e sono solo "amiche"??
    Vuol dire che non hai fiducia in lui?
    Vuol dire che non hai fiducia sulla solidità del vostro rapporto?
    Vuol dire che non hai fiducia in te stessa?

    capisco che visto che ci son stati dei problemi pregressi (io ora sto nella piena fase di quei problemi...ma non ne posso parlare....ho il veto) hai paura che in qualche momento lui possa lasciarsi andare e fare sciocchezze irreparabili....

    ma il punto è sempre quello...pensi che lui potrebbe arrivare a tanto?
    se SI fagli capire che deve rassicurarti di più...perchè la colpa di questa tua "insicurezza" nei suo confronti non è solo tua...non è solo dovuta delle tue paturnie....ma è anche causata dal suo modo di fare.

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    1. Sai, Libera, non è tanto la "sciocchezza irreparabile" che mi preoccupa. E' il fatto che... non so bene come spiegare. Se lui cerca altre donne anche solo x amicizia, condivisione, confidenza ecc.... mi da l'impressione di non "essergli sufficiente". Non tanto a letto, quanto emotivamente. E bada che lui dice il contrario, dice che non gli manca nulla da parte mia. E' una cosa subdola, che mi prende nei momenti meno opportuni. Lui sa tutto di questo, glie ne ho parlato varie volte, e ammette le sue responsabilità nella cosa - il che mi pare già tanto, onestamente.

      Libera... veto o non veto.... condividere esperienze simile oltre che liberatorio può essere anche molto molto utile a livello "strategico". Il mio indirizzo di posta elettronica è a tua disposizione, quando vuoi.
      Bacio.
      A.

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  3. Accidenti che filosofa, faccio fatica a seguirti in questo periodo!
    Sulla questione purtroppo non ho onsigli od opinioni precise da darti, ma posso dirti che secondo me in una famiglia ci si deve venire incontro...e se una cosa fa stare male una persona cui voglio bene ( e non è un capriccio come quelli che fa mia madre), non dovrei avere difficoltàa rinunciarvi.
    sull'ccettazione lasciamo perdere, io non riesco ad accettare nulla di quello che mi sta capitando...ho un rifiuto totale e netto, anche perchè per me in questi casi l'accettazione coincide con la rassegnazione.

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    1. il rischio è quello.
      per questo ho voluto scriverne e magari lo farò ancora.
      Accettare l'ineluttabile e rassegnarsi sono due cose profondamente diverse.

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  4. Quà ci vorrebbe Morelli, lui è disarmante nel commentare i rapporti tra i due sessi!

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  5. E' la terza volta che scrivo un commento e lo cancello. E' che mi sforzo di vedere la cosa da diversi punti di vista, però alla fine i fatti sono che lui fa una cosa che fa star male te...e quindi non la dovrebbe fare, punto.

    E il fatto di dire: è inutile imporgliela se non la sente, mi sa tanto di discorso che si fa con gli adolescenti non con un uomo. Le rinuce costano per tutti, ma lo si fa per amore della propria compagna, è normale e giusto...

    Lo so che detta così sembra troppo semplificata, però alla fine questi sono i fatti. Oppure accettiamo il fatto che in una coppia ci sia chi "ama" di più, in senso lato, e per questo è disposto ad accettare anche quello che non si dovrebbe accettare.

    Ciò detto, sono comunque ben lungi dal giudicare chichessia, ho solo dato un parere da persona NON coinvolta, poi ognuno mantiene i propri equilibri come meglio crede, io per prima. :-*

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    1. ecco
      mi trovo perfettamente d'accordo con ellevibi, ha scritto il mio commento prima di me....

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    2. Elle hai toccato un tasto dolente :)
      Grazie
      A.

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  6. Io ci ho scritto una canzone!! :D
    http://www.youtube.com/watch?v=uPeX856NUxc

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