mercoledì 27 luglio 2016

DI DOMANDE ED OFFERTE

Ieri pomeriggio il Ric mi ha chiesto, con buona dose di facciadibronzo peraltro, di poter uscire la sera, perchè un suo caro amico parte oggi per tutto il mese e desiderava salutarlo.
Comprensibile.
A. è uno dei suoi migliori amici, ha i genitori separati e la mamma vive in Spagna.
Ogni estate sparisce per 4-5 settimane.


In seguito al delirante discorso in chat di cui ho dato ampio conto due giorni fa, avevamo stabilito che lui proprio proprio proprio la mattina non può studiare, perchè proprio proprio proprio non ce la fa. E che se lo avessi costretto lo avrebbero bocciato per colpa mia (muahahahah) e pertanto gli avevo dato libera scelta se dormire la mattina e studiare la sera o vedere lui cosa diavolo preferiva fare. Sempre fermo restando che lo scopo ultimo di questo cambiamento è l'ottimizzazione dello studio, e non il fatto che lui potesse uscire la sera. Il permesso di uscire la sera in settimana NON ce l'ha (salvo eventuali eccezioni). Ieri mattina ha dormito e cominciato a studiare verso le 10.30, invece che alle 9.00. Quindi doveva recuperare circa 1 ora e mezza.


Arriviamo a casa verso le 17 e gli dico: dunque? vuoi uscire? Bene, puoi uscire se studi da ora fino alle 20. Mi guarda stranito. Ma come fino alle 20? E' troppo, devo recuperare solo un ora e mezza.
- Amore mio - lo richiamo suadente - hai familiarità col concetto di legge della domanda e dell'offerta?
- Si certo (ride). C'è la domanda, io creo l'offerta.
- Ehhhhmmmm no, quello li è un ottimo principio commerciale ma mi riferivo ad altro.
- (perplesso e un filo preoccupato) Cioè?
- Bene, in sostanza quando un prodotto è molto desiderato, cioè c'è molta domanda, il suo prezzo sale perchè tutti lo vogliono e sono disposti a pagare molto per averlo. Ora io ho qualcosa che tu vuoi parecchio, cioè il permesso di uscire stasera, e siccome in qusto caso sei tu la domanda, il prezzo lo faccio io. Il prezzo è che studi fino alle 20. Altrimenti ciccia.
- No, fino alle 20 è troppo.
- Benissimo non c'è problema, non paghi il prezzo, non compri il prodotto. Recuperi la tua ora e mezza e non esci....
- No vabbè ma....
- ... e sta poi a te chiamare A. e dirgli che la sua amicizia non vale un'ora in più di studio. Fai tu.
- Si, no, ma... er... argghh... maporc....


Questo è quello che intendo per "guadagnarselo".
E che cazzo.
Ora io lo so che non tutti vedranno di buon occhio questa negoziazione sui tempi di studio e il compimento del proprio dovere, che dovrebbe capire da solo quello che deve fare, che è grande e dovrebbe essere più responsabile ecc ecc ecc... però ragazzi, si lavora con la creta che si ha.
Se al momento la mia creta richiede questo, che sia. Alla fine ha studiato di più, che male non fa.

...
...
...
Però che vita difficile.

17 commenti:

  1. Quindi possiamo dire .. alla fine il ric ha pagato il prezzo dello studio che tu gli hai richiesto in contanti .. ed ha anche pagato il fio delle sue colpe per essere stato rimandato, altrimenti il problema di andare a salutare l'amico che parte non ci sarebbe stato in primo luogo ...

    Se il tuo fosse un blog romanesco si potrebbe dire "che fio de na..." lascio alla vecchia pat che mi pare sia di quelle parti l' onere di completare la frase..

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  2. PS:

    Sono stra-sicuro che poi dall' amico gli avra´ detto qualcosa del tipo...
    "va che vero amico che sono ... per venire a salutarti mi sono sciroppato un'ora extra di studio pomeridiano.. l' ho fatto per te ! "

    E l' amico commosso da tanto sforzo di studio quasi sovrumano lo avrá abbracciato felice e contento di avere un amico disposto a tutto pur di andare a salutarlo prima della partenza... e vissero tutti felici e contenti con tanti abbracci, ampi sorrisi e conviviali pacche sulle spalle.

    :-)

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    1. Credo di no, invece, sai perché?
      Prechè morirebbe piuttosto di dover ammettere davanti ai suoi amici che deve chiedere il PERMESSO per uscire!

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  3. Vedetta sono marchigiana, ma potrei tranquillamente finire la tua frase...ahahah!!
    Puff: pagare moneta, vedere cammello!! E (per far felice Vedetta): daje!!!

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  4. No no, che "non vedere di buon occhio"... E' il corrispettivo del "calcio in c..." di cui hanno bisogno per svegliarsi, altro che... Sei il mio mentore, il mio guru. Io sto zitta e prendo nota.

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  5. In amore e in guerra tutto è lecito! Se hai ottenuto il risultato, hai fatto benissimo! Solidarietà sorella!

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  6. Segno...
    Comunque sei una maga della guerra fredda!

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  7. Questa ti è riuscita bene. Chapeau al mastino (quello attaccato alle caviglie)! Paola

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  8. Ah come mi piaci Puff...io ti leggo e prendo appunti, mi serviranno queste dritte già lo so!

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  9. Oh grazie a tutti, è bello avere conforto in questa lunga guerra :-D
    Magari riuscissi sempre ad essere così calma!

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  10. "- Si, no, ma... er... argghh... maporc...."

    eheheheheh evvedi!!! Ebbrava Andretta :)

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  11. Puff ma tu sei sicura che lui studi davvero in quell'ora in più? Secondo me è controproducente, finisce per non studiare nemmeno nell'ora e mezza da recuperare... Io a scuola andavo bene, media del 9 e mezzo circa, mi sono diplomata con 98, mi piaceva studiare, ma... Quando dovevo studiare e non ne avevo voglia perché magari volevo stare a chattare con i miei amici o perché avevo voglia di fare un dolce con le mie mani oppure perché avevo i cavoli miei per la testa... beh, stavo con la faccia sui libri a pensare. Pensavo alla vita, ai miei cugini e a mio fratello che giocavano alla play, a quanto avrei voluto essere lì con loro, a mia madre che faceva le pettole e io volevo aiutarla e invece dovevo studiare, alle risate che sicuramente si facevano i miei amici su messenger, al mio migliore amico che aveva bisogno di un consiglio sulla ragazza che le piaceva, al sogno della notte precedente (ballavo un lento con il mio ex fidanzato di cui ero ancora innamorata e, per la cronaca, ero ricambiata)... Insomma sapevo di perdere tempo e di rimandare ancora tutte quelle cose che avrei potuto fare dopo con calma, ma non riuscivo proprio a concentrarmi. Eppure non mi obbligava certo mia madre a studiare, sia chiaro, ero io ad impormelo. Tant'è vero che se decidevo di lasciare i libri e fare ciò che volevo in quel momento, poi dopo tornavo a studiare carica e concentrata...
    Secondo me esigere lo studio va bene, ma imporre questo tipo di punizioni no, si rischia di ottenere l'effetto contrario. Entrare in camera e vedere che lui guarda il libro forse ti fa sentire meglio, ma poi bisogna appurare che lui stia effettivamente studiando... E infierire aggiungendo ore, per quanto possa meritarselo, mi sembra davvero "malvagio", ecco...

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    1. Maira, quello che io posso fare è tenerlo alla scrivania, stop.
      Se mentre sta li pensa alle mosche che volano io non posso farci proprio niente. E a furia di ragionamenti su ragionamenti ci troviamo con tre materie a settembre! Tu magari potevi pure permettertelo di cazzeggiare ogni tanto, lui al momento no. Quindi, per quanto mi riguarda, sta li seduto senza cellulare e col libro aperto. Poi se è minimamente furbo, studia, se no perde tempo.

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    2. Io spero per lui che davvero si concentri e si metta a studiare...
      Ci avrà rimesso l'estate, ma ne sarà valsa la pena... Non possiamo che incrociare le dita...

      Maira

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  12. Oh bè, se è per questo il cazzeggio davanti al libro aperto è un must per tutti, qualsiasi fosse la media scolastica! Mia sorella guardava fuori dalla finestra e "spiava" i vicini di casa!!!
    E comunque mi pare che la Puff abbia già tentato di lasciarlo che si organizzasse da solo no? E il risultato sono le tre materie a settembre...Io sto con te Puff!

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    1. No ma infatti non dico di farlo organizzare da solo, purtroppo non ne è in grado e lo sappiamo. E non vuol dire che sia stupido eh, è solo che secondo me l'attitudine allo studio è una cosa innata, o la si ha o non la si ha... Anzi lei fa bene a dargli regole ferree, ci mancherebbe! Ho litigato con i miei genitori fino allo sfinimento affinché le dessero pure a mio fratello, ste benedette punizioni, ma loro niente. E ogni anno le sue tre materie se le prendeva tutte. La cosa peggiore è che loro non riuscivano a stargli dietro e ad imporsi. Vabbé lui poi ad un certo punto, anche se un giorno prima, si metteva a studiare e gli è sempre andata bene, ma intanto quella che faceva la parte della strega ero io, e la mia parola ovviamente non contava un cavolo! Questo per dirti che probabilmente anch'io reagirei in modo simile alla Puff...

      Maira

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  13. Insomma trovare la quadra non è facile, il succo della questione è questo...................

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