lunedì 23 febbraio 2015

#DIOLARABBIA (lungo)

Beh, ho passato il week end a ringhiare.


Io non sono un tipo collerico, anzi mi faccio un punto di onore di cercare di mantenere la calma, di ragionare, di non sclerare (luuuuungo lavoro su me stessa credetemi) il che secondo me va benissimo ed è giusto, ma purtroppo il rovescio della medaglia è che... quando è troppo...... mi fa un po' effetto pentola a pressione.


Non che la situazione sia gravissima.
Però abbiamo.....


1. Le interrelazioni col PG sono sempre burrascose. Passo la maggior parte del tempo a dirgli metti via, fai il letto, hai studiato? i piatti usati in lavastoviglie? i tuoi cazzo di fazzoletti usati ti spiace buttarli nel cestino invece di lasciarli li perché io li raccolga tutti mocciolosi? i calzini sporchi cosa ci fanno in mezzo alla stanza? il phon l'hai usato, mettilo al suo posto. Fai la cartella. Metti via i vestiti. Ecc... ecc....ecc.....
Che voglio dire, non ci sarebbe niente di eccezionale, lo so bene che a 14 anni e mezzo la storia è quella e io non ero diversa. Ma in continuazione in continuazione in continuazione... e non c'è nulla che io possa fare, o almeno nulla che mi sia venuto in mente finora (incluso punire, lasicar correre, multare, arrabbiarmi, dire, non dire....), che possa anche minimamente mutare la situazione. E' sfiancante, e se ci mettete che la sua risposta è invariabilmente scortese....................... bum. Pentola a pressione.


2. Il Nin è un bimbo adorabile, davvero , non lo dico perché sono sua mamma. Ma ha da crescere, punto e stop. Basta non posso più tollerare i capricci inutili, le frignatine sterili, le risposte date a casaccio senza pensare e simili. Lo redarguisco spesso, lo "correggo" diciamo, non con rabbia o altro ma è comunque un lavoro duro e sfiancante anche quello. Devi essere sempre presente, sempre li, sempre a dire o fare "la cosa giusta" in quel momento. E' difficile.


3. Mia mamma, beh, meriterebbe un post a parte. Ultimamente si dimostra incapace di accettare che mio papà perda i colpi, per via dell'età. E' vero che li perde, dimentica le cose, non è più quello di una volta. L'ha portato da tutti i dottori del mondo e gli ha fatto fare un sacco di esami, e non ha niente, nessuna patologia (lei ovviamente, o era Alzheimer, o era cancro al cervello....), solo un deterioramento delle facoltà dovute all'invecchiamento. Solo che lei non è convinta o meglio: vorrebbe che avesse qualche malattia perché in qualche modo la malattia è controllabile, ci sono le medicine... invece così c'è solo da prenderla come viene e lei non è in grado. Questo in generale. Nel particolare ieri mattina mi chiama al telefono verso le 10 ed esordisce dicendo "ma dove siete che non rispondete a nessun telefono?" mi preoccupo, perché se ha chiamato me, mio marito, il PG e il fisso immagino che ci sia qualcosa che non va. Invece no. "era solo x salutare, non ti fai viva da due giorni, per me potevate essere tutti morti intossicati dal gas" Ora a parte il fatto che ero stata a trovarli venerdì ora di cena (ed era domenica ora di colazione), quindi al massimo era passato il sabato senza sentirsi, mammina mia adorata, stiamo andando come sai dai suoceri x pranzo, il GG sta facendo la barba e non tiene il cellulare nei boxer, idem Ric che sta asciugando i capelli. Io sto vestendo me stessa e il Nin, facendo i letti e mettendo su un bucato. La vogliamo finire di spaccare il cazzo, con gran cortesia??


4. Il GG beh.... ecco. Va tutto bene, ma gli rimprovero sempre di essere troppo pignolo. Io cerco sempre di mantenere una buona atmosfera, non gli rompo le palle se lascia una cosa fuori posto, o se tutti i santi giorni che dio manda sulla terra devo sistemare il suo asciugamano del bidet, o trovare il delirio sulla sua scrivania o tra i suoi vestiti, o se la pila di biancheria pulita invece che essere messa via campa settimane per terra accanto al suo letto (io non ho il permesso di mettere le mani nel suo cassetto, dice che mi impiccio e frugo... mah!). Lui invece rompe....e hai dimenticato quello...e quell'altro l'hai fatto così invece che cosà... e questo non va bene e quell'altro........  ecchemmiseria!!!!


Inoltre venerdì mi ha approcciato con la seguente frase:
"Ah sai mi ha chiamato S., è morto suo suocero"
Ora.
Punto Primo. Cosa ti fa pensare che me ne fotta qualcosa di sapere che è morto un signore padre di un uomo che non conosco il quale incidentalmente è sposato con la tua ex collega della minchia? Per l'amore di Dio, massimo rispetto, ma che cazzo me ne frega?
MA io lo so perché lo fa. Lo fa per avere la "scusa" di dirmi che la sente. Perché gli ho detto che non me lo deve nascondere ma naturalmente non è che mi dice ogni volta che si sentono per cazzeggio o solo per i salutini ciccini cicciò. Questa poteva essere una valida ragione e così, onde non essere colto per l'ennesima volta in fallo (sa che sarebbe l'ultima, o almeno spero che lo sappia), me l'ha fatto presente.
Il che ci porta al...
Punto Secondo: se morisse mio suocero, a chi lo direi? Voglio dire, una cosa è un genitore ma un suocero? Secondo me comunicare una notizia del genere implica una buona dose di intimità. Ovvero deve essere qualcuno a cui glie ne frega davvero di te, per partecipare a questo tipo di lutto. Io, personalmente, penso che chiamerei le mie amiche T e R, e il mio amico Z. Stop. Agli altri magari lo direi di passaggio, ci si incontra, come va... sai è morto mio suocero... ma non starei certo li a fare il giro della rubrica per informare tutti.
E quindi siamo ancora li, questo rapporto che mi continua a sembrare non solo presente, ma ancora intimo nonostante tutto.
Specie considerando che tempo fa, un anno e rotti fa, quando ha cambiato lavoro, mi ha detto che prima non poteva evitare di avere rapporti con lei essendo seduti a 3 metri di distanza "ma quando non lavoreremo più insieme avrai diritto di incazzarti perché allora sarebbe diverso"


E dunque???
No dico.
E dunque???


#DIOLARABBIA




E poi ci sono io, io che cerco di lavorare duramente per essere sempre al meglio, di portare pazienza, di essere ragionevole, presente ma non asfissiante, e contemporaneamente di mangiare sano, di non ingrassare (#diolarabbissima) di essere in forma, carina, gentile, disponibile, sorridente... e non dimenticarmi il caffè quando vado a fare la spesa. Vi devo spiegare il senso di inadeguatezza??


Insomma oggi gira così.
Fortuna il mestruo è finito.





































sabato 7 febbraio 2015

IL MINIMO

Io dico che quando un padre arriva a sostenere di "non poter costringere" un ragazzino quattordicenne a obbedire... beh.... Non voglio dire che ci sia  qualcosa che non va, però sicuramente qualcosa mi sfugge.

Non che io sia un tipo autoritario, tutt'altro.
Ma se nevica e il tuo figliolo ormonale insiste x uscire in scarpe da tennis, "costringerlo" a mettersi un paio di scarponcini non lo chiamerei autoritarismo.
Lo chiamerei buon senso.

Non posso pensare a tutto, arrivare a tutto, e ricordarmi anche di comprare il caffè.
Non sono Wonder Woman.