Il giorno in cui il ragazzo andò da sua madre e le fece la
richiesta che, probabilmente, tutte le madri temono in cuor loro anche se
assumono l'aria delle donne emancipate e delle mamme progressiste. Un #equivoco
comune: progressista e indifferente non sono sinonimi.
Era un bel giorno di primavera inoltrata, con un cielo terso
e un'aria frizzantina di quelle che scherzando si dice che
"conservano". Le finestre della camera erano spalancate, e
probabilmente fu un bene perché alla madre in questione fu molto utile poter
respirare a pieni polmoni quell'aria fresca e corroborante.
La domanda arrivò a bruciapelo, senza preavviso, come capita
sempre in quelle circostanze. Avrebbe dovuto esserci abituata ormai, perché da “mamma
ma le femmine hanno il pisello?” a “ma cos’è un vibratore?” aveva negli anni
sviscerato tutti i più scottanti temi psicofisici possibili e immaginabili, e
sempre in modalità fulmine a ciel sereno.
- Mamma, volevo chiederti, ho detto a Sabrina di fermarsi a
dormire qui stanotte, per te va bene vero?
Come avrebbe detto il Maestro Shifu: SCADUSC.
16 anni di vita scorsero in un istante davanti agli occhi di
quella povera mamma allibita.
Dal momento in cui aveva avvertito le prime avvisaglie di
quello che si sarebbe rivelato un lungo e doloroso travaglio, peraltro senza
buon esito, fino alla sera precedente quando aveva rimboccato come al solito le
coperte posando un bacio veloce e leggero sulla fronte del figlio addormentato,
tutto si snodò impietoso ed implacabile davanti a lei. Un topolino coi boccoli
biondi che piange per un'iniezione a tradimento. Un bambino con il kimono di
judo e la sua cintura gialla annodata fieramente. Un capriccio per un passato
di verdura che proprio non c'era verso di mangiare. I precoci ma fruttuosi
tentativi con i lacci delle scarpe. Il viaggio in metropolitana verso
l'iscrizione alla prima liceo. La partenza per la prima vacanza senza genitori.
Un giovanotto volenteroso col suo fratellino appena nato in braccio. La decisione per
un'improbabile acconciatura. Carnevale vestito da Assassin's Creed.
E ora questo. La morosa a dormire con lui. Insieme. Nel
medesimo letto. Contemporaneamente. Il cervello le si chiuse subitaneamente, la
madre ragionevole scomparve fagocitata dalla pantera che difende i suoi cuccioli.
- No che non mi va bene! Come ti salta in mente?? Hai 16
anni accidenti, non sono cose che si fanno a 16 anni!
- Mamma...
- Mamma un fico secco... ma ti pare? Ma figuriamoci!
- Mamma...
- No smettila, non c'è verso, scordatelo! Oggi questo, e
domani cosa mi chiederai? No e poi no, basta.
- Mamma...
- Finiscila ti ho detto di no!
- Mamma, mi avevi promesso che non sarebbe mai stato un
problema.
Ecco, chiedo perdono per il turpiloquio ma... oh, cazzo!
Era vero. La madre si rese conto immediatamente che il
ragazzo aveva ragione. Glie lo aveva promesso. Io non farò mai finta di non
sapere. Non ti costringerò a mentire per non dirmi qualcosa che so già
benissimo solo per salvaguardare le apparenze. Tu parlami. Spiegami. Dimmi. Non
fare le cose di nascosto. Ti prometto che non sarà mai un problema. Eh, quanta saggezza. E quanta differenza tra la bella teoria e la fredda pratica.
- No no figliolo mio, questo è un #equivoco!! Io non ho mai
detto che... cioè non intendevo... insomma....
- Si?
- Non è che.... insomma si, io ti avevo detto... però capisci.....
- Siii?
Odore di sconfitta. Si sedette sul letto del figlio
guardandolo spassionatamente. Un metro e 70 di fisico sportivo, grandiosi occhi
di un colore indefinibile tagliati chissà come leggermente a mandorla, mascella
quadrata con un vago accenno di barba bionda, bicipiti esplosivi e un'aria di
prefigurazione sul viso che le fece venire la tremarella. Uno dei più grandi
amori della sua vita.
- Niente. Hai ragione porca miseria. Te lo avevo promesso,
vero?
- Eh già!
- Daccordo allora. Ma ehi! Criterio, ci siamo capiti?
- Certo mamma, grazie.
Tutto qui. Uno dei momenti più catartici della sua intera
esistenza e si concludeva così, un sorriso e un bacetto veloce e poi via verso
nuove mirabolanti avventure in un turbinio di jeans, magliette con disegni di
strana foggia, riccioli biondi e profumo di ormoni.
Ci deve essere stato un grave #equivoco amore mio. Io non ti
ho mai dato il permesso di CRESCERE!
Questo post partecipa al progetto #aedidigitali per il tema #equivoci