venerdì 6 aprile 2012

SUL PASSATO

Sul "passato" e su come gestirlo ci sono varie teorie.
Una dice che il passato è passato e bisogna lasciarselo alle spalle.
Un'altra dice che il passato è ciò che determina quel che siamo e dunque non deve mai essere dimenticato.

Queste a me pare siano francamente incompatibili... voglio dire o dimentichi o ricordi, no? Come fai a fare l'una cosa e l'altra?

Secondo me c'è una posizione intermedia che è quella corretta.

E' vero che il passato, e con questo intendo le esperienze che abbiamo visuto in tempi precedenti a questi, influenza le persone che siamo oggi. E' pur vero che di passato non si può vivere, specialmente a scapito del presente (poni attenzione al momento presente, dice Maestro Yoda)

E' mia opinione che il passato vada "dimenticato" (ma onorandolo e mai rinnegandolo, qualunque cosa sia successa) quando ci ha insegnato tutte le lezioni che ha da insegnarci.
Purtroppo spesso accade che il mezzo che il passato utilizza per insegnarci qualcosa sia il dolore.
Il dolore, se lo proviamo, non va mai negato, non va mai respinto.
Se c'è, se persiste, è per valide ragioni.
Perciò credo che la cosa più saggia da fare sia accoglierlo, e lasciargli fare il suo lavoro.
Quando avremo capito, compreso profondamente, il significato che quel dolore ha per noi... smetteremo di provarlo. E quello sarà il segno che possiamo chiudere con il passato e guardare oltre.

Non prima, perchè se non comprendiamo davvero, la vita continuerà a proporci situazioni che ci riporteranno a quel punto. Non dopo, perchè significherebbe fossilizzarci in un tempo che non ci appartiene più.

E' un processo difficile. Spesso fa un male boia.
Ma si sa che la via per la consapevolezza è irta di ostacoli.

Nel passato non troppo lontano io ho vissuto delle esperienze che mi hanno addolorata moltissimo.
Sono riuscita ad ascoltare quel dolore (sono stata sopraffatta inizialmente ma fortunatamente poi sono riusicta a rialzare la testa), e mi ha portato a molte, moltissime cose positive.

Ma mi sono resa conto in questi ultimi giorni che quel dolore ancora non mi abbandona.
Certo, sta sull'uscio con la valigia in mano, ma continua a girarsi indietro a strizzarmi l'occhio e non si decide a varcare la soglia definitivamente.

Perciò, mi domando...:  amico mio, cosa mi devi ancora insegnare che non ho capito?

E penso che la lezione sia.....accettare che le persone vivono le cose diversamente. La stessa cosa ha significati diversi per ciascuno di noi. E perciò usare solo il "mio metro" per valutare una situazione è scorretto, perchè il mio metro e quello di un'altro sono diversi.
Questa è una lezione durissima da apprendere, perchè per ognuno di noi, naturalmente e ovviamente, il proprio punto di vista è non solo il migliore, ma spesso anche il solo possibile.

Invece non è così, e me ne accorgo anche qui sul blog: cose che a me sembrano lampanti in un modo, nei commenti vengono stravolte totalmente, perchè ognuno di voi ha vissuti, idee, carattere, propensioni diverse che vi fanno cambiare - poco o tanto - l'angolo da cui vedete le vita rispetto a come la vedo io.

E me ne accorgo anche parlando col GG... ciò che mi sconvolge a morte spesso per lui non ha nemmeno un decimo dell'impatto emotivo che ha su di me. La sfida, in questo caso, è non considerare lui in errore perchè "io" mi sento così. Ma accettare che possiamo sentirci in modi diversi e nondimeno essere una coppia affiatata e felice (e naturalmente viceversa: anche lui non deve "far spallucce" perchè una certa cosa per lui è normale anche se per me non lo è... ma questo è la sua strada, non la mia)

Saperlo intellettualmente è una cosa.
Sentirlo davvero dentro, è un'altra.

Perciò, amico mio, sono qui: insegnami.
E poi vattene, con la mia benedizione.





8 commenti:

  1. anche lui non deve "far spallucce" perchè una certa cosa per lui è normale anche se per me non lo è...

    ECCO, VOGLIAMO DIRE QUESTA GRANDE VERITA' ANCHE AL MIO LUI?????

    Bel post, io con il passato c'ho un rapporto complicato e ambivalente.

    Ha lasciato il segno.
    Un segno forte che brucia.

    ma io sono anche una nostalgica..per cui spesso vivo voltandomi indietro a vedere cosa ho perso per strada...

    però sto migliorando su questo punto.

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  2. Accettare che il metrò dell'altro possa essere giusto quanto il nostro è un obiettivo molto ambizioso, ma di sicuro può essere una chiave di volta.

    Il mio augurio per questa Pasqua è che quel dolore si decida finalmente a varcare definitivamente l'uscio: Buona Pasqua Puffola!

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  3. Scusa ho scritto metrò invece di metro ^_^

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  4. Cara Puffola, tanti uguri di buona pasqua a te a tutta la tua famigliola!

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  5. Puff già gli uomini e le donne vivono il presente in maniera diversa figuriamoci il passato, le donne rimaneggiano con i ricordi belli e brutti, sono tendenzialmente più nostalgiche e malinconiche, lasciamo che ognuno viva le esperienze a modo proprio e non culliamoci troppo nel passato perchè il presente diventa passato ad ogni secondo che l' orologio della vita scandisce e se non lo si vive perchè troppo assorti nei ricordi si finisce col non vivere proprio !
    Mamma mia come sono profonda oggi mi faccio quasi paura =))

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  6. cavoli...questo post sembra una conseguenza logica...del mio.....
    io ci sono ancora immersa nel mio "passato"....cerco di non annegare....
    ma quando si ripresentano degli episodi simili...ritorno a fondo....

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  7. Lo pensavo,Lo penso e lo continuo a pensare...sei forte!Una gran Donna..e dopo averlo detto a te in privato ( e non solo a te.... ;)) bè,mettiamolo anche qui sul blog....e per questo, per quanto impegnativa questa nuova lezione,sono certa che troverai il modo per sentirla e non solo pensarla.
    Fortunato l'uomo che ti ha sposata.

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