mercoledì 23 maggio 2012

STRATEGIA DELLA GESTIONE

A seguito di questo post della Kikki mi è venuto in mente un episodio accaduto ormai diversi anni fa che riguarda il modo di gestire le persone... diciamo difficili.

Il copyright è della Kikki, sapevatelo.
Non voglio prendermi meriti che non ho :)

Dunque, dicevo.
Anni fa partecipai ad un breve corso di primo soccorso in azienda, tenuto da un signore simpatico ed arguto che poi si rivelò essere il caposala degli infermieri di PS di un ospedale vicino a casa mia. Oltre a tenere il corso (e a spaventarci a morte con la storia di una signora morta di tetano a seguito della puntura di una delle sue rose), un giorno ci raccontò che uno dei suoi infermieri, che lo aveva preso in odio, voleva a qualunque costo procurargli dei problemi.

Per questo, faceva sparire piccole quantità di medicinali "pericolosi", di quelli che, per capirci, venderli all'angolo di strada costituirebbe spaccio di droga. Non per uso personale, ma semplicemente per insinuare il dubbio che il suo superiore fosse incapace di governare il PS.

I due venivano spesso a male parole, e insomma la situazione diventava in tutto e per tutto ingestibile. Il caposala sapeva chi faceva sparire i medicinali, ma non aveva prove e comunque metterlo nei guai non era quello che voleva: lui voleva domarlo.

E l'ha domato.
Come?
Semplice: l'ha promosso.
Lo ha nominato responsabile della gestione proprio di quel tipo di medicinali (che stanno in un armadio chiuso a chiave, con un registro che indica cosa entra e cosa esce ecc.... cioè, non sono aspirine!!).

L'infermiere irrequieto è diventato un agnellino.

Così, in un colpo solo........ si è guadagnato la riconoscenza del tipo che lo detestava, lo ha diciamo "legato" ad un vincolo di fedeltà e gratitudine, e le sparizioni non solo sono finite di colpo, ma il maltolto è stato anche proditoriamente ritrovato pochi giorni dopo la nomina del nuovo responsabile.

E' l'esemplificazione perfetta del detto sulle mosche, che si prendono meglio col miele.

Vorrei avere tanto sangue freddo, tanta strategia e tanta lucidità da applicare questo principio alla mia vita di tutti i giorni.

Come madre e come moglie, spessissimo mi sono resa conto che la sfuriata, lo sclero di un momento, non portano a nulla. Purtroppo non sempre riesco a "ricordarmene" per tempo, e poi mi pento di aver fatto la pazza isterica.

Contare fino a 10 prima di parlare è una pratica che porta enormi benefici.


9 commenti:

  1. Non è per essere ripetitiva, però, come immagino starai già cominciando a rendertene conto, non c'è niente come l'adolescenza dei nostri ragazzi che ci può istruire in tal senso.

    Si impara a domare lo sclero, a sorridere quando si vorrebbe prendere a mazzolate, a escogitare strategie per indurre l'adolescente a compiacerci nelle nostre richieste senza che senta il nostro fiato sul collo, a fare domande casuali che portano poi alle risposte che vogliano conoscere...ma soprattutto ripeto, a dominare gli istinti assassini, altrimenti saremmo già un popolo in estinzione!

    Insomma, si diventa molto più zen, soprattutto con il secondo figlio che già sai cosa ti toccherà passare.

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    1. ecco purtroppo io non sono ancora "zen" ma proprio nemmeno un po'.
      Sto ancora alla fase "sclero per ogni cosa perchè mi va il fumo al cervello".

      ma ci sto lavorando...

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  2. Mentre leggevo del tizio del PS pensavo "Vorrei avere tanto sangue freddo, tanta strategia e tanta lucidità da applicare questo principio" ecc.ecc....poi ho visto che lo hai scritto tu :-)

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  3. ohmiodio Saretta stavo per scrivere la stessa cosa!!! aiuto!!! :)

    Comunque Puff cara, sai che faccio parte pure io del club-dello-sclero e visto che PiccoloU ha solo 5 anni e Gnammino è ancora un poppante figurati quanto durerà la mia adesione a sto club del piffero!!!!!

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  4. Io sono anni che cerco di non cedere all'istinto! Però lo sclero lasciatemelo, altrimenti compio omicidi!

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  5. Con questo principio si premia però sempre chi non lo merita e chi lo merita, ma non è prepotente, non viene premiato.
    Sarà pure una tattica di sopravvivenza, ma non condivido l'idea che per non avere problemi, si debba cedere sul principio: l'Italia è rovinata anche per questo, secondo me.
    Detto questo, con i bambini piccoli ci deve sempre essere un ragionevole compromesso e non l'imposizione tanto per imporre, con gli adolescenti, invece quello che vogliono è metterti in discussione: e chè gli togliamo la soddisfazione e il divertimento?! Sclero a mille!!!! dopo aver contato fino a 10 però! ;D

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  6. azz andre, cercherò di ricordarmi questo episodio sempre!
    anch'io vorrei essere così, ma proprio non ce la faccio, spesso...
    grazie grazie grazie
    bacio
    raffaella

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  7. E' stato molto difficile essere zen quando mio figlio adolescente s'imputava di fare cose che per me, madre sola, non erano giuste....oltretutto si aproffitatava alcune volte di non avere una figura maschile (dura, forte) vicino....allora partivo con l'embolo, e le urla!! Ora pero' siamo molto uniti, ci siamo capiti, anche perché abbiamo avuto sempre un buon dialogo, e non ci siamo mai detti una bugia.

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  8. Che genio! Però si hai ragione contare fino a 10 e pensare prima di fare una sfuriata porta sicuramente a benefici che altrimenti non si hanno.

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