La paura è una roba che la gente in generale secondo me non sa gestire.
Quando qualcuno dichiara di provare paura il grosso delle persone intorno a lui, alla meglio, ne sono imbarazzate. Perchè non sanno che farci.
Arriva qualche frasettina di circostanza, di solito, vuota come la scatola cranica di Cicciolina.
Ma i più semplicemente... guardano altrove dichiarando "ehm ehm" e niente altro.
La paura è tua, facci i conti, e quando te la sei risolta mi fai sapere, grazie.
Ma possibilmente in silenzio, con discrezione e soprattutto lontano dai miei occhi.
C'è una sorta di pudore, nei confronti della paura, ma che va al contrario. Non è chi la prova che ne ha pudore, ma gli altri. Come se uno non si vergognasse di farsi vedere nudo, ma tutti gli altri chiudessero gli occhi sconvolti.
Perchè la paura è debolezza e nessuno vuole avere un debole come compagno di banco.
Hai visto mai sia contagioso. IO non ho paura. Tu arrangiati.
C'è questa errata convinzione che paura e coraggio siano opposti, e che il coraggio sia la virtù mentre la paura la sua nemesi. Ma non è così: non c'è coraggio senza paura. Perciò in realtà si potrebbe quasi dire che la paura è la migliore amica del coraggio, il quale senza di lei nemmeno esisterebbe. Tuttavia non si riesce a "sdoganare" la paura... che continua a godere di pessima reputazione.
Ci sono, certo, le debite eccezioni.
Amici che partecipano, che comprendono.
Che con uno sguardo, con la sola e semplice presenza, comunicano più che schiere di "vedrai che si risolve tutto". Ma sono, appunto, eccezioni.
Ecco perchè io non esprimo mai la paura, se appena appena posso evitarlo.
Certo, la paura non è tutta uguale.
Tipo, se devo fare le analisi del sangue e mi cago addosso (DAVVERO mi cago addosso!) certo non mi ingegno per tenermelo per me. Anzi. Lo racconto a tutti, fanaticamente, dal portinaio che mi saluta la mattina quando vado, al vigile che mi da la multa, al dottore che mi buca, al panettiere da cui compro la colazione una volta fatto. Non c'è impatto emotivo in una paura del genere. E' più strizza. Fifa. Quella va assolutamente esternata, al fine di esorcizzarla.
Ma la paura vera, quella emotivamente costruita... no, quella resta affar mio.
Fatte salve rare, attentamente selezionate e ponderatissime occasioni.
E volete saperlo?
Nonostante tutto il mio selezionare e ponderare..... due volte su tre me ne pento comunque.
visto che l'hai tirato in ballo tu... pure io devo fare le analisi e le devo fare perchè non sto bene e: si! ho una fifa blu. e invece faccio l'indifferente, come se non temissi di avere quel che temo di avere! perchè se lo ammetti sembri debole, ansia e ...sciocca! grazie per avermelo fatto tirare fuori!
RispondiEliminaNooooo! Ma cosa mi dici! Quando le fai e soprattutto quando gli esiti?
EliminaHo spesso paura e me la tengo per me, per i motivi da te illustrati.
RispondiEliminaIdem come sopra..dipende dal tipo di paura...
RispondiEliminaIo sono piena di paure! E la mia ansia cronica non mi aiuta affatto....
RispondiEliminaComunque è vero, mi tengo tutto dentro ma quando proprio sento che sto per soffocare esterno le mie paure. E mi pento subito di averlo fatto!
Io ho paura di rimanere sola, sono terrorizzata al solo pensiero... sola coi mie pensieri... un incubo!
RispondiEliminaIo se ho paura lo dico, non mi interessa la reazione degli altri, anzi, così sanno che su di me, in certe occasioni è meglio non contarci. Che poi la paura esiste, nessuno ne è immune e chi dice che non teme niente, è solo un grandissimo pallonaro
RispondiEliminaconcordo. Soprattutto col punto che in certe occasioni è meglio non contare su di te (o me, o chiunque altro). Siamo tutte un po' afflitte da questa sindrome del perfezionismo..... ma invece dovremmo mettere in chiaro che abbiamo i nostri limiti, cazzu cazzu.
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