venerdì 15 gennaio 2016

UNO PIU' UNO FA DUEMILA

 Questo post partecipa al tema del mese #unopiùunofaduemila delle #StorMoms!

Quando ebbi il mio primo figlio, per molto tempo non mi venne più nessunissima voglia di maternità.
Inspiegabilmente, aggiungerei, perchè avevo avuto una gravidanza stupenda, un parto un po' difficile ma dopotutto son cose che capitano... il bimbo era perfetto e bellissimo, dormiva come un ghiro e mangiava come un lupo. Non faceva capricci, era vivace ma disciplinato, dimostrava una vivace intelligenza e curiosità, insomma una mamma non avrebbe potuto chiedere di meglio.

Ma invece che sentirmi spronata a riprovarci, hai visto mai che mi andasse di nuovo così di lusso, niente. Nella mia pancia e nella mia testa non c'era alcun progetto, nemmeno un po'.

A chi me lo chiede oggi, rispondo ridendo che ci ho pensato su un po', prima di fare il secondo, perchè volevo essere proprio ben sicura... sta di fatto che tra il Ric ed il Nin ci sono 7 anni giusti giusti.

In verità era da quando aveva 5 anni che il Ric mi chiedeva a gran voce un fratello (se è una femmina però la restituiamo, eh?) e dopo un po' anche il marito aveva iniziato ad accarezzare l'idea... e così un giorno mi sono lasciata convincere. Evidentemente i tempi erano maturi.

Avere due figli così distanti per età ha i suoi pro e i suoi contro.
Le cose negative secondo me sono essenzialmente di due tipi.
Il primo, è che devi ricominciare tutto daccapo quando ormai ti sei tolta patelli, biberon, ciucci, vomitini e pappette da torno da molto tempo. Questo aspetto - che tutti sottolineavano quando ero incinta, va detto.... - non mi ha mai preoccupata prima ne' mi ha infastidito in fase di svolgimento, anzi... ero molto contenta di avere di nuovo un neonato in braccio. Le maternità sono spesso molto diverse tra loro, al mio primo giro ero inesperta come tutte le neomamme e anche abbastanza giovane, molto attenta alle "regole" almeno da principio (non tenerlo troppo in braccio, non viziarlo, non farlo dormire con te, non, non, non.....) e temo quindi di essermi persa qualcosa. Diciamo che col secondo non ho fatto questo errore...... inoltre vista l'età è stata una maternità direi più consapevole, più matura. Meno "sull'onda del sentimento" e più pacata, diciamo.

La seconda cosa negativa è che i due fratelli perdono la possibilità di crescere insieme.
Questo mi impensierisce un po', specialmente quando vedo fratelli distanti solo 1-2 anni che giocano e interagiscono come migliori amici, mentre i miei si menano dalla mattina alla sera da quando il Nin ha l'età per stare dritto sulle gambe.... però devo dire, cautamente, che questo aspetto sembra diminuire di importanza con l'avanzare dell'età e ora che sono grandi (15 e 8 anni), ben lungi dallo smettere di infastidirsi e farsi dispetti a vicenda, almeno sembrano essere un po' più in grado di gestirsi il loro rapporto in autonomia. Inoltre iniziano a comparire momenti di autentica tenerezza ed affetto, da parte del grande verso il piccolo, che benchè non frequentissimi sono comunque preziosi come perle incastonate nell'oro.

Sul lato positivo devo dire che ci sono molti aspetti.
Avere già un figlio relativamente autonomo quando hai il secondo neonato è di grandissimo aiuto.
Proprio nelle piccole cose pratiche... ad esempio... il Ric la mattina si preparava già da solo x la scuola, si vestiva e faceva colazione senza troppo bisogno che gli si corresse dietro (a parte rischiare di uscire tutti i giorni senza cartella...) ed io avevo tempo da dedicare a poppare, cambiare, vestire il Nin in relativa serenità.
Un 'altra cosa che mi ha molto aiutato è stata poterglielo "affidare" per qualche minuto ogni tanto, che so...... mentre il Nin dormiva poter dire al Ric "vado a fare una doccia, se si sveglia chiamami" mi dava la certezza di potermi prendere quei 10 minuti (comunque non più di quelli....) tranquillamente, senza il pensiero di non sentire il piccolo piangere. Io, che quando il Ric era neonato frequentavo il bagno solo dopo le 18, a marito rincasato... e non solo per la doccia.......

Queste piccole cose ti consentono di occuparti del secondo quasi come se fosse il primo, di dedicargli più tempo di quello che faresti se il fratello maggiore avesse, che so, 3 anni, e di farlo in modo più rilassato perchè comunque l'altro figlio ha meno bisogno di essere seguito "fisicamente" e quindi di lascia un filo più di spazio e di tranquillità. Sicuramente si è meno vittime dello stress!

Il rischio, naturalmente, è quello di eccedere nell'altra direzione, di considerare il primogenito orma "grande" (ma a 7 anni non si è grandi!) e togliergli anche le attenzioni di cui avrebbe bisogno. Ma penso che, almeno nei primissimi tempi, stia un po' nell'ordine delle cose quando la famiglia si deve riassestare per un nuovo arrivo. Ognuno deve ridefinire i propri spazi. Forse a 7 anni lo puoi fare più facilmente che a 4. Forse.

L'altro rischio, nel quale io sono cascata con tutte le scarpe, è quello di fare paragoni.
Tutti sappiamo che ogni figlio è a se, che ognuno ha i suoi tempi che vanno rispettati ecc ecc ecc, ma quando hai un solo esempio pratico a cui riferirti, ossia il tuo primogenito, è ovvio che qualunque cosa la paragoni a quello. Per me questo aspetto è stato particolarmente difficile da gestire, perchè come accennavo il Ric era veramente un bambino fuori dal comune per maturità, ed a paragone il Nin sembrava un po'.. come dire... un po' troppo patatone.

Invece naturalmente non è così, è solo un bambino diverso, che privilegia diciamo nella crescita aspetti diversi rispetto a suo fratello. Ric appariva maturo ed intelligentissimo, il Nin è più bravo nei rapporti, è più solare e canterino. E' anche più intraprendente rispetto al Ric, si butta di più, fa amicizia più facilmente (non che Ric sia timido...... beh, però forse un pochino si).
La cosa difficile quando sono due è incoraggiarli adeguatamente, perchè molto probabilmene richiedono incoraggiamenti di tipo diverso.... e li diventa un po' un casino.

Ad esempio, il Ric è dispettoso, il Nin è un po' frigna.
Quando Ric fa un dispetto al Nin - anche innocente senza fargli male - il Nin si mette subito a gridare come se lo stessero scannando. Lì io idealmente dovrei insegnare ad uno a non rompere i maroni e all'altro a non frignare, ma se dico "Ric piantala di fare i dispetti" il Nin ne ricava l'insegnamento che frignare paga; se dico al Nin "piantala di frignare" il Ric ne ricava l'insegnamento che fare i dispetti è giusto. Quindi li devo riprendere entrambi, nello stesso momento, ma per motivi diversi, il che non solo non è agevole, non solo richiede il doppio del tempo (con conseguente calo di attenzione) ma viene anche difficilmente recepito.

E questo, ahimè, vale ancora oggi.......

Ma al di la di questo, non tornerei mai indietro, e non mi sono mai pentita della mia scelta.
Anche perchè, per chi se lo stesse chiedendo, si: mi è andata di lusso anche la seconda volta,  il Nin come suo fratello ha dormito come un ghiro e mangiato come un lupo fin da subito e senza problemi, il che è un bell'aiuto. Sono una mamma molto fortunata.


 






7 commenti:

  1. Ecco cosa intendevi per "progetto" =D

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  2. Bellissimo post cara e bellissimi i tuoi due pargoli. Hai ragione sei una mamma molto fortunata :) A presto.
    Marina

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  3. Non so se hai in programma l' idea di mettere in cantiere il terzo (per la serie tre è il numero perfetto) pero' secondo me se facessi un terzo bambino a questo punto ti verrebbe fuori la femminuccia... il che forse riequilibrerebbe un po' la situazione del tuo nucleo familiare puffolesco ... invece di tre maschi e una donna sarebbe tre maschi e due femmine.

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    1. guarda va benissimo la piccola Arwen qui di fianco per riequilibrare il tutto :-D

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  4. bello questo post...ma io ho continuato a pensare.....perchè i miei rompevano le palle tutte le notti???

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    1. eh lo so... me lo dicono tutti. Alle volte mi vergogno persino un po'... ma la verità è che ho vinto la lotteria. due volte.

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