Le grandi aspettative della vita?
Beh, a dire il vero non ho mai avuto sogni di grandezza, ovvero non sogni "reali".
Da ragazza sognavo genericamente di "diventare famosa" ovvero mi sarebbe piaciuto essere una persona conosciuta, probabilmente come grande scrittrice di romanzi. Ma non ho mai avuto la disciplina sufficiente per mettere davvero su carta tutte le storie che mi si affollavano (e si affollano) in testa, perciò ho sempre saputo che quel sogno non avrebbe trovato posto nemmeno in un cassetto.
Sognavo inoltre un grande amore, e quel sogno - se posso permettermi di dirlo - credo di averlo realizzato.
Aspettative grandi le avevo quando attendevo il mio secondo figlio.
La mia mente era piena di meravigliose immagini di fratelli maggiori disponibili ed amorevoli che conducevano per mano un fratellino ai suoi primi passi, di fratellini spaventati che si rifugiavano nel letto del fratello più grande durante un temporale, di grandi amori e baci e abbracci e affiatamento e gioia e amicizia e... e...e....
E un accidente!
Io ho due maschi, con 7 anni di distanza.
Il Ric, devo dire, ha accolto il Nin con entusiasmo.
Erano anni che mi diceva che voleva un fratello, quindi l'arrivo è stato molto emozionante ed i primi tempi assai edificanti.
In seguito l'idillio è un po' passato.
I due si vogliono bene, questo è innegabile, ma un po' il caratterino "che taglia e che cuce" del Nin, un po' l'ingresso del Ric in adolescenza ad oggi le interazioni sono per la maggior parte burrascose.
Amorevoli parole del tenore di "brutto pirla" vengono scambiate quasi quotidianamente ed a nulla vale il mio vigile intervento. Il Ric è dispettosino - diciamo che gli piace giocare un po' rudemente - ed il Nin - che sul campo di rugby prende botte da orbi senza colpo ferire - non tollera il minimo fasditio se proviene da suo fratello.
Risultato: l'uno ulula come un lupo affamato (vieni qui che ti ribaltooooooooooooooooooo) e l'altro risponde con ululati di pari livello di decibel (maaammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiutoooo).
Mi consolo pensando ai tempi in cui dormivano effettivamente insieme in un unico letto (su suggerimento del Ric), ed ai momentanei attimi di calma, tipo quando il Ric aiutava il Nin nei compiti a casa, o quando si mettono a petto nudo da veri macho a farsi i selfie o a fare ginnastica in cameretta (questo significa che il Ric usa il Nin come peso da sollevare), o quando - raramente - si accoccolano vicini sul divano a guardare la tv.
Eh vabbè.
Bisogna comunque sempre ricordare che il Ric ha tatuato il nome di suo fratello sul braccio.. quindi c'è speranza!
Questo post partecipa al tema del mese delle StorMoms
La realta' supera di gran lunga i nostro sogni :)
RispondiEliminatranquilla,anche questo è un loro modo di volersi bene! :)
RispondiEliminaOhi io in questo rapporto tra fratelli ci vedo solo l'amore!!!
RispondiEliminaChe forti :D hanno decisamente il loro modo di volersi bene, e lo trovo davvero bello :D
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