...e spero che questo sia l'ultimo post in assoluto su tale argomento.
Sto parlando della scuola del Ric
Stavolta sono davvero decisa e bella carica. Io in generale non sono una persona puntiva, non mi piace esercitare l'autorità col pugno di ferro. Preferisco il premio alla punizione che, voglio dire, anche da un punto divista pedagogico pare sia la via giusta.
Solo che col Ric sembra non funzionare niente.
Questa mia strategia si è risolta nell'arrabbiarmi molto, minacciare tanto, discutere, comprendere, accettare rassicurazioni e promesse che poi puntualmente non si traducono in realtà.
E che, niente niente mi stai pigliando p'o' culo?
Il Ric è ragazzo sveglio, inutile negarlo.
Secondo me la sua strategia è stata: ci provo finchè ci riesco, poi si vedrà. Sa di essere in torto, ma apporofitta delle pieghe della mia comprensione.
Settimana scorsa si è fatto beccare - come forse già dicevo - coi compiti di italiano non fatti, e siccome non era la prima volta, ha rimediato un bel 2 sul registro. Solito discorso, solito cazziatone, solite rassicurazioni. Ieri, sul registro elettronico c'era una nota del prof di matematica, che dice di nuovo che non ha fatto i compiti.
Mi è partita una carogna che non vi posso spiegare.
Ero furibonda, ero pronta a prender su la borsa, uscire dall'ufficio e andare al liceo a tirargli via la pelle dalle ossa. Ho sentito il GG prima di tornare a casa, lui è sempre molto empatico col primogenito essendo stato lui stesso uno studente poco attento (cosa che peraltro non ha comprpomesso il suo successo generale nella vita, bisogna ammetterlo). Ma non mi sono fatta piegare nemmeno da lui.
Riccardo ci sta menando per il naso, bisogna accettare la cosa e agire di conseguenza.
Morale.
Sono arrivata a casa e gli ho fatto un bel discorsetto. Gli ho detto che vista la situazione vedevo solo due vie: la prima, che giro la levetta on/off del mio cervello e inizio a fregarmene. E' grande, sono cazzi suoi come vuole buttar via il tempo. Quindi tutto resterebbe nelle sue mani nel bene e nel male, e che si arrangiasse.
La seconda: che continuiamo - suo padre ed io - a rivestire il nostro ruolo di genitori intervenendo ogniqualvolta ci pare necessario.
Gli ho lasciato la scelta: quale delle due soluzoni preferisci? Ha scelto la seconda, perchè se ce ne freghiamo, dice, comunque non è bello.
Concordo.
Quindi, ho proseguito, dal momento che hai scelto di avere ancora due genitori, sappi che tuo padre ed io abbiamo discusso e abbiamo deciso che ti occorre una lezione. Perciò ecco quello che succederà da questo minuto in avanti:
1) il festival delle arti circensi previsto 24-26 aprile a Sarzana salta, non ci vai. Hai sempre saputo che la tua partecipazione era legata ai risultati scolastici e vista la situazione mi pare opportuno sia darti un castigo, sia liberare questi tre giorni per lo studio.
2) quando arrivo a casa alle 16.00 ogni giorno il tuo cellulare sarà sequestrato. lo potrai riavere dopo che avrò verificato che hai finito i compiti e che sei preparato sulle lezioni del giorno. E non protestare perchè ti ricordo che il tuo abbonamento lo gestisco io e se dici una parola di troppo mi basta una telefonata per disdirlo.
3) ne discende chiaramente che controllerò ed interverrò sui tuoi compiti ogni giorno di qui alla fine della scuola (questa cosa lui la considera molto umiliante, peggio per lui)
4) dal momento che il tuo impegno nel tuo dovere è gravemente carente, trovo corretto che anche le altre parti della tua vita siano parimenti carenti. A cominicare dal tuo armadio, che verrà svuotato dalla gran parte dei vestiti, lasciandoti con il minimo indispensabile per campare. Sperando che tu capisca cosa significa avere a che fare con persone che non fanno quanto potrebbero.
5) visto che ti credi un uomo ma ti comporti da bambino, riceverai il trattamento di un bambino e non di un uomo. In particolare questo significa che dovrai nuovamente cominciare a chiedere il permesso ogni volta che devi uscire di casa, anche di pomeriggio, e che tale permesso potrà esserti concesso come negato a seconda di come ti sei comportato.
In realtà ha accettato la cosa piuttosto compostamente. C'è da dire che lo ha sempre fatto fin da piccolo: quando fa la cazzata, se viene beccato accetta la punizione di buon grado. Anche ieri, sollecitato, ha detto che trova giusti questi provvedimenti.
Per parte mia io mi sento di merda.
Anche considerando che non è solo lui in castigo, ma anche noi.
A Sarzana saremmo dovuti andare tutti, per un we di mare e svago mentre il Ric faceva i suoi saltelli, ed era prevista sulla strada la fermata ad un parco di dinosauri cui il Nin, incolpevole, dovrà rinunciare.
Inoltre tutto questo significa tenerlo sotto stretta sorveglianza, passare molto tempo dentro casa con lui per controllare che stia alla scrivania invece che ballonzolare in giro con le cuffie, per esempio.
Significa anche una dose in aumento di stress e scontri, perchè se ieri a botta calda si è dimostrato piuttosto ragionevole, sono pronta a scommettere che la cosa non durerà per sempre.
Non sono per niente contenta di essere dovuta arrivare a questo, se condiserate che non gli ho mai controllato compiti e lezioni nemmeno alle elementari.
Quindi ogni giorno mi connetterò al registro elettronico, verificherò i compiti, e gli organizzerò il pomeriggio di studio, per poi verificarne i risultati prima - o dopo a seconda - di cena.
Un mese e mezzo di questa solfa, ce la posso fare.
Auguri a tutti e due.
RispondiEliminaNon voglio prendere le parti del Ric, perché capisco la tua incazzatura e poi in generale non so molto di lui e della sua personalitá... alcuni hanno bisogno del pugno di ferro, altri invece si gestiscono le cose in libertá... non esiste una strategia unica per tutti ovviamente.
Ti dico solo che ad esempio io ai tempi studiavo, mi divertivo anche, non ho mai avuto problemi con lo studio e in generale non mi pesava, poi ovviamente ci sono le discipline per cui si è maggiormente portati e quelle che non piacciono accademicamente parlando....pero' sappi che è normale avere alti e bassi, anche io che ero bravo li avevo, probabilmente li avevi anche tu, periodi di maggiore "scazzo" come si dice e periodi in cui si è piu focalizzati... secondo me la bravura o meno dello studente alle volte dipende anche dalla capacitá di far passare i momenti di bassa voglia "sotto il radar" nel senso che non si notano, ovviamente i compiti a scadenza bisogna cercare di farli e in linea di principio bisognerebbe anche essere sempre preparati tutti i giorni per una possibile verifica. Probabilmente un buon metodo di studio dovrebbe anche comprendere la capacitá di immagazzinare informazioni quando si ha tempo e in qualche modo anche entro certi limiti "vivere di rendita" nei momenti di bassa. Un mio prof di francese all' universitá una volta ci disse un proverbio anche simpatico che ricordo tuttora con divertimento ma è molto vero e puo' essere utilizzato in entrambi i sensi.
"La culture, c'est comme la confiture, plus on en a, plus on l'étale."
La cultura è come la marmellata, piú ne hai e piu puoi spalmarla.
Ovviamente quando il livello nel barattolo diventa troppo basso puoi ancora spalmarla ma lo strato diventa sempre piu' sottile.... fino a quando il pane rimane scoperto.
Ció detto... ha ragione anche il GG a modo suo... fatti i debiti scongiuri...non si puo' mai dire cosa accadrá ... e poi comunque la vita è strana... alle volte anche molto strana.
:-)
Vedetta è tutto vero, e con Riccardo le ho provate un po' tutte. Lo sai anche tu, non sono punitiva o particolarmente severa, ma stavolta ha veramente pisciato fuori dal vaso, come dire.
EliminaSiamo a un mese e mezzo dalla fine della scuola e ha 4 materie insufficienti, non è cosa da prendere sotto gamba. Se lui dicesse "hai ragione, mi metto sotto" e lo facesse, non mi sognerei mai di rompergli le palle più del dovuto.
Il fatto è che lui lo dice, e non lo fa.
E a parte tutte le considerazioni sul tempo sprecato, sul futuro, sulla cultura e sul senso del dovere, c'è che rischiamo pure di giocarci le ferie, lui e noi al seguito. E onestametne se lui è un cazzone, il Nin non he ha colpa.
Di qui il fatto che a questo punto, deve calare la mannaia.
Cara Puff sarà un mese e mezzo moooolto intenso!!
EliminaMi ci rivedo un bel pò nel cazzeggio del tuo Ric; anche io sono stata una vera piaga-studentesca per la mia famiglia.
Non ti saprei dare una motivazione valida; a distanza ritengo di aver fatto la cazzona principalmente per far arrabbiare mia mamma - che alla scuola teneva 1000!!
Le mie priorità erano altre ( e non parlo di ragazzi, di concerti...io volevo girare il mondo, andare nelle zone di guerra, scrivere, leggere, recitare....) ma prima di tutto c'era la scuola.....anzi: c'era solo la scuola!!
Il mio modo di ribellarmi era sabotare quello che a lei premeva - e qui si conferma la stronzaggine nei suoi confronti -
Ogni ragazzo è un mondo a se, quello che è oro per uno può essere veleno per un altro.
Ti auguro di trovare il pulsante giusto per riaccendere la voglia di studio del tuo Ric.
ma pure io non è che sia mai stata la prima della classe, e pure io - in terza - ho avuto un moroso e mi son beccata due materie perché avevo testa solo per lui. E se trascurasse lo studio perché che so: si allena come un pazzo in vista di un progetto suo, allora magari sarei più morbida. Ma così no. Così mi suona proprio una presa per i fondelli
EliminaCe la farai, ce la farete!!! Non ho consigli né soluzioni, solo un abbraccio gigante!!
RispondiEliminaGrazie PAT, al momento mi sento una merdaccia :-(
EliminaMi associo a PAT e ti abbraccio forte! Tieni duro
RispondiEliminaQua la mano sorella!
RispondiEliminaIeri ai colloqui ho scoperto che Gab mercoledì invece di entrare alla 2a ora come mi aveva chiesto, ha fatto sega. Scoperta un'altra assenza indebita del 1 con firma falsa. 4 insufficienze, studio e compiti non pervenuti, costante disturbatore in classe. Di nuovo ho la pulce nell'orecchio che mi bisbiglia "DSA"... non ho la forza neanche per incazzarmi.
Io mio similRic, lo sai, ha 18 anni.
RispondiEliminaDalla seconda superiore in poi, da quando più o meno ha scoperto di piacere alle ragazze, è stata una vera battaglia per la scuola, per l'impegno in generale, per la correttezza e il rispetto. Mille strade percorse, pochi i risultati ottenuti: in corner recuperava le insufficienze e imparava che essere uno scattista è più produttivo che essere un maratoneta.
L'unica cosa che lo metteva sull'attenti era la minaccia di cambiargli scuola: se non riesci, vuol dire che non è la scuola per te, che non ti interessa o non ne sei all'altezza, inutile insistere. E lui cominciava con la rincorsa, perchè, nonostante tutto, la sua scuola era l'ambiente che amava.
Anche lui di fronte ai castighi sembrava(sembra!) sollevato, come se avesse bisogno che qualcuno gli mettesse ordine nella vita. Non so ancora spiegarmi quale sia la logica in tutto ciò, credo che forse, tra una decina d'anni, ci vedrò più chiaro.
Nel frattempo, resisto, non arretro, e sono disposta a pagare le conseguenze dei miei errori, in fondo è quello che cerco di insegnare a lui e mi tocca dare l'esempio. Un bacio.
Accidenti... in bocca al lupo. Deve essere pesante, ma se non c'e' alternativa... O_o
RispondiEliminaEcco....ancora è presto, perchè a settembre stiamo ancora alla prima elementare, ma io ho già di questi incubi, l'ho pure scritto un pò di tempo fa...e tu mi hai pure tranquillizzato!!!
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