Ieri pomeriggio bello soleggiato, all'uscita della scuola ci siamo fermati in cortile dove alcune mamme con figli al seguito avevano avuto la medesima idea.
Sedute sul muretto chiacchieranti, guardiamo - distrattamente, diciamolo - i figlioli giocare a ce l'hai. Durante un inseguimento, il Nin spinge o sgambetta (non saprei dire) per errore un amichetto caloroso che girava in maniche corte, il quale casca rovinosamente sul cemento. Apriti o cielo. Urla e strepiti e pianti e lacrime tipo cartone giapponese, zampilli d'acqua fuori dagli occhi come se fosse stato operato a cuore aperto senza anestesia. Il piccolo G è un attore nato, e si offende subito!
Mi avvicino, il bimbo era in cortile senza la mamma, e verifico che nemmeno una minima sbucciatura si era prodotta sul gomito che il piccolo G (piccolo per modo di dire, è il doppio del Nin) si teneva ostinatamente stretto al petto. Il Nin si scusa dichiarando di non averlo fatto apposta, io sedo un momemtino gli animi - sottolineando che a correre capita pure di inciampare e a giocare a ce l'hai capita pure di spintonarsi e non facciamone una tragedia, grazie - e i giochi ricominciano.
Due minuti dopo, G e il Nin giocavano con dei giornalini pubblicitari arrotolati presi dalla portineria. Ad un certo punto, per errore, il G fa un movimento strano e il giornaletto arrotolato gli sfugge di mano, colpendo il Nin nella zona dello stomaco. Apriti o cielo, parte seconda. Il Nin piegato in due dal dolore (cioè, un giornaletto di carta lanciato da un bambino di 9 anni e atterrato su un Nin equipaggiato con maglia, felpa e smanicato..... capite quanto male potrà avergli fatto....) urla e piange e strepita e, soprattutto, si arrabbia. Dopodichè parte il delirio. Se il G è uno che si offende, il Nin è la sua ennesima potenza. Grida furibonde, l'onta reclamava di essere lavata nel sangue. Perchè anche lui non lo aveva fatto apposta prima, e il G ha fatto tante scene, e quindi ora era il suo turno di vendicarsi. A nulla sono valse le mie blandizie. Alla fine il G si è beccato una debole pacchetta sulla spalla col giornalino arrotolato medesimo e l'abbiamo dichiarata pari e patta.
Recupero il mio rabbioso figliolo che intanto berciava "noooo io oggi non ci vado a rugbyyyyyyyyyyy sono troppo arrabbiatoooooooo" (ma che c'azzecca?) e salgo in casa. Siccome ho deciso per un approccio diverso dal solito per gestire queste situazioni di eccessi di rabbia, mi siedo e lo prendo sulle ginocchia parlandogli con calma. Lo induco a smettere di piangere, è già qualcosa, poi cerco di fargli capire l'assurdità della situazione. Quando scema la parte esplosiva dell'arrabbiatura, diventa piuttosto ragionevole. Lui sa, si rende conto, di avere un "problema con la gestione della rabbia" come dice lui. la verità è che nei primi minuti davvero gli si annebbia il cervello. Non riesco a farlo ragionare. Così dopo avergli spiegato con calma (chiaramente per la milionesima volta) il concetto di "piccolo incidente che può capitare giocando" sono passata al dirgli che la rabbia è un sentimento lecito, che arrabbiarsi è normale, che lui ha assolutamente tutti i diritti di farlo, ma che non deve farsi dominare dalla rabbia. Che è lui che deve dominare lei, e non il contrario. Metafora rugbistica: fai finta che la rabbia sia il tuo avversario che scappa con la palla, tu cosa fai? Lo placco. Bravo, quindi fai lo stesso: placca la rabbia, mettila a terra e siediti sopra la sua schiena. Non lasciarla vincere. Mamma, non ce la posso fare. Oh figurati se non ce la puoi fare, hai placcato il L. in allenamento, no?? Beh, si (compiaciuto). E quindi se puoi placcare lui, non c'è niente che tu non possa fare. Placca la rabbia.
Mah. Li per li mi pare di aver fatto breccia, tanto che si è vestito per il rugby e si è regolarmente allenato nonostante giurasse e spergiurasse di non volerne sapere niente.
Il punto è come ricordargli questo bel ragionamento durante i prossimi 5 minuti esplosivi che capiteranno.
Per dovere di cronaca, L. è un nuovo compagno di squadra, 9 anni, 152 cm x 60 kg (almeno)
Il Nin 137 cm x 32 kg
E lo placca.
Potresti passare, quando hai un minuto, anche da me? A volte ho qualche problemino anch'io con la gestione della rabbia. Sei una grande, lasciatelo dire! smack
RispondiEliminaDipende... giochi a rugby, tu??? :-D
EliminaCom'è quella frase?
RispondiEliminaLo scarafaggio (o chi per lui) non potrebbe volare per proporzioni di corpo e ali ma lui non lo sa e vola...
tuo figlio lo sa.
vedrai che ce la farà! :-)
.... potrbbe essere lo scarabeo? Non credo che gli scarafaggi volino.............. :-D Baci Sassenach!
Eliminasì, Sassenach, era lo scarabeo! :-)
EliminaBrutta bestia la rabbia!
RispondiEliminaSei stata brava ad aiutarlo a gestirla!
Da noi il collerico è Medio. Me lo aspetto, tra qualche anno, tornare pesto perchè ne trova uno che, come lui, non conta neanche fino a metà!
Da noi il collerico...sono io :DDDD e mi sa che la genetica è passata al Vitellino ://
RispondiEliminaNon è che mi prenderesti sulle ginocchia anche a me per spiegarmi come fare?!?!
tesora bella, ma certo
Eliminatu torna, poi ne parliamo!