mercoledì 14 dicembre 2016

DI CADUTE VERTICALI

Quando l'anno scolastico è cominciato, con Ric abbiamo parlato chiaramente.
O porti i risultati, o ci saranno serie conseguenze.
La cosa non stava andando benissimo, ma nemmeno malissimo. Era scarsamente sufficiente in qualche materia, ma questione di 5 1/2, niente di particolarmente grave. Il time limit per tirare le somme era la fine del trimestre, ossia l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Se fosse arrivato a quel giorno con delle materie insufficienti, avrebbe sospeso gli allenamenti e non avrebbe avuto il permesso di uscire MAI fino a quando non avesse rimediato i debiti del trimestre.
la sua reazione a questa prospettiva normalmente nelle ultime settimane è stata del tipo "ma figurati, io esco lo stesso, non mi cambia niente" a cui segue la mia risposta standard certo disubbidisci pure: uscire puoi, bisogna vedere se rientri.


Ieri è arrivato a casa con un 3 in italiano e un 3 in matematica, i peggiori risultati mai ottenuti in tutta la sua carriera scolastica.


Ok Puffola, respira e stai calma.
Vado a casa e gli chiedo come sia stato possibile, non lo sa.
Gli dico che lo so io: non ha studiato. Non nega.
Gli chiedo perchè non ha studiato, non lo sa
Gli ho chiesto cosa ti aspetti che succeda ora? Risposta: eh, sono un po' nei cazzi.
Gli faccio notare che si sta auto-sabotando: è come se ti fossi piantato un coltello in una coscia da solo, gli dico.
Perchè lo fai, gli chiedo. Non lo sa.
Cosa ti interessa nella vita, gli chiedo. La morosa e gli allenamenti.
Non è vero, rispondo, perchè sapevi che avresti dovuto rinunciare ad entrambi e non hai fatto quanto richiesto per evitarlo. Significa che non ci tieni veramente.
Ha una faccia sparuta che gli ho visto raramente.
Forse non se lo aspettava nemmeno lui. Forse è stata una "botta". Speriamo.
Gli dico che visti questi voti decisamente inaspettati, i nostri accordi decadono e che la sua punizione inizia subito. Mi aspetto fuoco e fiamme, ma lui non fa una piega. Gli dico che deve prendere ripetizioni. Mi aspetto fuoco e fiamme anche qui, ma ancora non fa una piega.


Sono certa al 100% che ieri ha capito le mie ragioni. Non ho dubbi a riguardo. Mi ha persino anticipato: mi ha mandato un messaggio alle 16.00 dicendomi che non stava tanto bene di stomaco e che quindi non si sarebbe allenato. Faniente che ha mangiato bisteccone a pranzo, abbondante merenda e pizza a cena. Ha chiaramente voluto saltare l'allenamento di sua spontanea iniziativa per non doverlo fare su mio ordine. la vera domanda è: questa comprensione quanto durerà? per quanto tempo si ricorderà?

Quello che ho capito in tutta questa situazione è che il discorso non è lo studio. E' qualcosa di diverso di cui questo è solo un sintomo. Il problema è che non ho idea di cosa sia, e a quanto pare nemmeno lui.


Al momento la mia risoluzione è prettamente punitiva: hai sbagliato, paghi.
Ti sto dando del tempo, gli ho detto. Vedi di farne buon uso. Se rimedi entro la fine del trimestre, passerai le vacanze come meglio vorrai. Se no, resterai a casa a studiare. Se rimedi a gennaio, la punizione finirà. Altrimenti continuerà finchè non sarai abbondantemente sufficiente in tutte le materie. Diciamo che lo scopo a lungo termine è portarlo sul fondo del baratro e farlo risalire se reagisce, piuttosto che tenerlo a galla e farlo scendere se sbaglia.


In parte siamo responsabili anche noi di questo: la verità è che non è mai stato veramente punito, non ha mai subito vere e proprie gravi conseguenze per i suoi errori. Il nostro stile pedagogico non è punitivo, in linea generale, tendiamo a dare fiducia e vedere cosa succede. Purtroppo questo ora deve finire, perchè al di la della scuola a 16 anni è ora che impari che se fai una cazzata, ne pagi il fio. E' già quasi tardi. Non dobbiamo vacillare.

27 commenti:

  1. Sono talmente d'accordo con te sul "se fai un'azione, ne becchi le conseguenze, belle o brutte che siano" che il mio figlio maggiore accusa proprio questo principio di averlo reso anarchico, secondo lui trattarlo troppo realisticamente, lo ha reso insensibile alle punizioni, troppa spinta alla maturazione e alla responsabilità lo hanno reso fuggevole ad entrambe!!!!
    Ti pare?! Roba da sbattere la propria testa al muro e desiderare uno svenimento eterno!
    Siamo stati genitori severi? Sì, ma mai senza una spiegazione, mai per partito preso, mai per principio, solo per cercare di dare un indirizzo , un'educazione. Lo siamo stati in modo sorridente, proponendo sempre un'alternativa. Con lui non ha funzionato, semplicemente. Perchè lui non è "educabile", lui ha una spinta fortissima all'autodeterminazione, anche se non è in grado di autodeterminarsi. A volte fa cose contro se stesso, come se la prova negativa sia l'unica che dia un senso alla costruzione della sua personalità. Io, come te, sostengo che lui sia il suo peggior nemico.
    Se ha deciso che farà o non farà quella determinata cosa, non ci sarà nulla al mondo che gli farà cambiare idea, lo farà in modo subdolo, facendo credere altro, ma lo farà. Non è possibile contrastarlo, se lo contraddici, sei un dittatore che lede la sua (inutile) libertà. A mente fredda riconosce il non senso della propria condotta, è pronto a riconoscere gli errori, ti fa credere e forse è vero, che ha capito, ma inevitabilmente, quando si troverà di fronte alla scelta più ragionevole, farà quella sbagliata. gli ho chiesto cosa gli frulla nella testa in quei momenti, cosa lo spinge verso la direzione che sceglie. Non lo sa, non pensa, agisce, istinto puro, fuga dalla realtà, amore per il rischio, piacere per il fallimento, chi lo sa, chi lo sa...
    L'unica cosa che mi viene in mente è il giocatore di Dostoevskij: gioca per perdere, il vero giocatore vuole perdere, perchè ciò gli permette di giocare di nuovo alla ricerca della vincita che compensi la perdita, ma il vero desiderio è l'emozione che lo tiene vivo durante il gioco, perdere significa vivere. Cosa ne dici, ci può essere un paragone, può essere che fare stupidate, sapendo che portano noie, sia molto più emozionante, più "vita intensa" che fare le cose giuste, che nessuno nota, che rendono la vita tranquilla, ma forse un po' grigia? Che non siano forse solo in cerca di una vita a tinte forti? Come mio figlio anche il tuo è coraggioso e spavaldo, si ama più di quanto ti aspetteresti da lui, ama il rischio e accetta di buon grado il fallimento?
    In questi anni, questo ho colto, non mi serve a gran che sinceramente, se non a mettere insieme un quadro che all'inizio era confuso e colpevolizzante nei miei confronti. Ma ora so che lui ha una sua indole, contro la quale non posso combattere, posso solo conoscerla e aspettarmi da lui cose, che so già, non mi piaceranno...ma poi penso al figliol prodigo e il cuore mi si apre di nuovo.
    Un abbraccio.

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    1. Si, anche mio figlio è così, quasi identico a come hai descritto il tuo. Non avevo mai pensato al "piacere di perdere", non pensavo francamente nemmeno che potesse esistere una cosa del genere (non avendo letto Dostoevskij!). Piuttosto io ho pensato che potrebbe essere la semplicissima paura di fallire, altrimenti detta ansia da prestazione. Ovvero: se non studio e vado male, è perché non ho studiato. Bon. Se studio e vado male lo stesso, è perché sono stupido. Quindi meglio non studiare e salvaguardare l'autostima. Questo tipo di atteggiamento non è infrequente, e a ben pensarci se non sto attenta cado anche io in questa trappola.
      Glie l'ho chiesto, se per caso non provi qualcosa di simile, e mi ha detto di no. Ma chi lo sa.
      Grazie Ninin per le tue parole.

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    2. Vi ho letto con tanto, tanto interesse e ho una sola cosa da dire: ho già mal di pancia!!!!
      Sarete le mie guru degli anni a venire!

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    3. Niente guru ti prego! Anzi, se ne conosci uno vero presentamelo! ;)

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    4. Ciao Puffola, ti capisco benissimo perché ci sono passata da pochissimo e ancora ci siamo dentro (anche se sempre meno, a 19 anni). Vorrei dirti che c'è una ricetta valida, ma non esiste. Però una cosa l'ho capita: c'è anche la fioritura tardiva... Potrei farti l'esempio di un ragazzo che aveva lasciato scuola in IV per lavorare, non ha trovato, ha fatto le serali diplomandosi con un buon voto e poi ha fatto fisioterapia entrando tra i primissimi al test... un altro pluribocciato, cambiato scuola 2 volte, ora studia matematica applicata all'estero... Insomma, è dura, ma la vita non finisce con quel 3. E viceversa, potrei farti l'esempio di persone che a scuola erano bravissimi e dopo la laure si sono arenati e spenti, senza combinare niente. Un'altra bravissima che ha l'ansia da prestazione e non si presenta agli esami perché non pensa mai di essere adeguata. Add'a passa' a' nuttata, diceva Eduardo!! Saluti, Paola

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    5. Aggiungo: c'è anche il loop negativo, in cui le cose ti vanno male e non vedi come uscirne, e tutto va sempre peggio. Io ho avuto una crisi simile all'università! Inoltre, studio e risultati non sono un'equazione matematica: mio figlio è dislessico e ce ne siamo accorti perché, pur studiando, non aveva risultati decenti. Paola

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  2. Oh acciderbolina...
    Sinceramente io con la minaccia del non potermi allenare mi facevano paura anche i 6!!
    Ma trovi che questo stile pedagogico non sia corretto? No perché sinceramente per me, al di là della fiducia, mi sembra normale che se sbagli, paghi le conseguenze, la vita di tutti i giorni, di tutti noi è così.
    Se parcheggi dove non devi hai una multa, se uccidi qualcuno finisci in prigione, se ti droghi o bevi a non finire sarà la tua salute a pagare, se ti comporti male con gli altri ti ritroverai solo, se non dai da mangiare al gatto quello schiatta...insomma non è uno stile genitoriale, è la vita!
    La fiducia, il dialogo sono importantissimi, ma anche fargli capire che ci sono conseguenze alle azioni, no?

    Leggendo poi quello che scrive la Ninin non vedo niente di così drammatico se non degli adolescenti pronti a tutto pur di andare contro i genitori, degli adolescenti che vogliono autodeterminarsi, degli adolescenti punto. Sani quindi, anche se capisco che per una mamma deve essere duraduradura.
    Vi abbraccio e prendo nota, come Impe!

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    1. non è che non lo trovo giusto. E' che nella normalità delle cose, in pratica, ti trovi sempre a punire gli errori ed invece sarebbe molto più produttivo, educativo, edificante, premiare i successi.
      Ora diciamo che sono nella situazione di poterlo forse fare: siccome ormai non si allena e non esce più, posso premiarlo se si impegna. Vedremo un po'.

      Io penso sempre a te quando gli minaccio gli allenamenti. Mi dico, con lei ha funzionato cazzarola.... :-D

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    2. Ti giuro alla grandissima!!!! Avevo la febbre? Ok, stavo a casa da scuola, ma pure dagli allenamenti...risultato? Andavo a scuola pure con il colera!!!!!!!!
      PErò per me la canoa era davvero la mia passione, era tutto quello che volevo, il mio sogno...oltre a fare 3 figli ;)

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  3. Io sono tornata dai colloqui con la scoperta che Gab invece di aver buttato il vecchio libretto in cui vanno giustificazioni, voti e comunicazioni l'ha usato per giustificarsi parecchie assenze indebite... e ovviamente ha solo due sufficienze. Ammetto di non averlo mai punito come si deve, anche perché il padre non collabora, ma ora mi arrendo.
    Però il tifo per te lo faccio!

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    1. E io per te Livia. Di brutto. Tuo figlio se non ricordo male è qualcosina più giovane del mio, vero? O mi sbaglio?

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    2. Ha 15 anni e mezzo... non è uno che si isola, risponde male, diciamo arrogante: è ancora coccolone, scherzoso e relativamente tranquillo, ma a scuola e sui libri non ci sa stare.

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  4. Puffola !

    Pero' anche tu che non leggi Dostoevskij ... dai, lo sai che per capire le personalitá contorte degli adolescenti (e non solo) bisogna farsi un mazzo grosso cosi sui classici !! :-)

    Scherzo ovviamente .. per sdrammatizzare :-)

    Comunque doppio 3 in matematica e italiano è da incazzarsi seriamente, anche se 16 anni sono sicuramente una etá complicata e mi sa che ne avrá ancora per molto... cerca di gestirlo al meglio che puoi ma di sicuro non é semplice.

    E' stata una bella mossa la risposta che gli hai dato, logicamente non fa una grinza se davvero tieni alla morosa e agli allenamenti e ti dico che rischi di perderli entrambi se non studi allora vuol dire che non è vero che ci tieni, è una cosa che a leggerla ha lasciato stupefatto anche me per l' inventiva. Ma come ti vengono questi colpi di genio ? Secondo me lo hai seriamente scosso dal torpore (almeno per un po') sappi pero' che dovrai inventarti altri colpi di genio ad intervalli costanti... te lo dico da subito .. se il suo cervello è in modalitá scazzo a livello profondo nel suo inconscio quello che succede con la "scossa" che gli hai dato oggi è che lo rimette un pochino in moto per un po' e cambia la sua "prospettiva" del mondo esterno ma il cambiamento raramente è permanente, dopo un po' ritornerá nello stesso "posto mentale" dove era prima per una forma di inerzia, non è colpa sua, il cervello funziona cosi' ... per rimetterlo solidamente sui binari occore un allenamento costante che richiede continui "rinforzi" da parte tua fin quando a un certo punto diventa un automatismo e non serve piu' ... ma questa cosa richiede tempo.

    Continua a lasciarmi perplesso il fatto che un ragazzo a 16 anni abbia come massima aspirazione sportiva le mazzolate in gabbia, invece di uno sport piu' tranquillo, ad ogni modo, contento lui contenti tutti. Per lo meno gli rimane di positivo il legame sentimentale con la ragazza (fin quando potrá vederla) ... come era la storia, ripeti un po' la tipa è piu' grande di lui ?

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    1. Beh ho letto Peter Pan, vale lo stesso? :-D

      Ti ringrazio per i complimenti ma davvero, non mi pare che sia stata 'sta gran genialata la risposta che gli ho dato sulla morosa e sugli allenamenti. Cioè mi pareva una cosa molto logica, o almeno, io glie l'ho venduta per tale. Se ha fatto breccia non lo so ma sono consapevole, caro il mio assistente sociale personale, che purtroppo non stiamo parlando di cambiamenti permanenti ma di due passi avanti e uno indietro, tipo gambero indeciso. Pace, che devo fare. Gioco con le carte che ho.

      Le mazzulate in gabbia proprio non ti vanno giu, eh?
      Allora ti dirò che non combattono in gabbia se non ad altissimi livelli, al momento usano un normalissimo tatami da arti marziali. Non tirano colpi da KO e sono tutti molto sportivi e corretti. Dai non è così diverso dalla box o anche dalle arti marziali, dove non ci sono i pugni normalmente ma non è che si accarezzino delicatamente il volto, insomma..... :-D

      Si con la morosa continua e devo constatare che lui è sempre molto preso. Lei è più grande, compirà 20 anni a febbraio. E' una brava ragazza, gentile, educata, purtroppo non una gran studiosa...

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  5. Puffola sono una lettrice silenziosa. Ti leggo da anni ma non ho mai commentato. Il che è molto strano perché da qualche parte c'è un'affezionata silenziosa di cui ignori l'esistenza. Da per scontata la massima stima di te come Donna e come madre, vorrei permettermi di dirti un parere non richiesto. Ho 32 anni, non ho figli e probabilmente non capisco una cippa di come si potrebbe guidare un piccolo adulto nel sentiero in salita che è la vita. Ma immedesimandomi nel Ric mi viene da chiedere se hai mai pensato che questa "svogliatezza" possa dipendere da qualcosa di esterno? Qualcosa di simile a me è accaduto quando fumavo troppo. E per fumare intendo ganja. Mi permetto di chiedertelo senza alcuna malizia, poiché da "adulta" lo faccio ancora. Solo che da adolescente non si hanno gli strumenti giusti per gestire il gusto di qualcosa che bene o male un impatto con l'organismo ce l'ha e se non si conosce il limite ci si becca solo tutti gli elementi negativi della cosa. Comr appunto l'apatia e la passività. Hai mai pensato che il Ric possa avere degli input esterni che gli mettano il bastone tra le ruote? Un analisi a sorpresa, per quanto delicata e scomoda potrebbe aiutarti a capire se il problema è in essere o esterno. Una mattina lo placchi, gli dai un bel contenitore sterile dove fare pipì e chiedi un esame per il thc. Così ti levi il dubbio e potresti aiutarlo a gestire un ipotetico problema. Ben inciso che una canna non ha mai ammazzato nessuno e che negli adolescenti è di uso comune come l'acqua. Nessun moralismo, solo che se non si ha la maturità giusta può sfuggire di mano e nuocere più del dovuto. Con me ha funzionato. E col mio compagno anche di più. Ha avuto la sua adolescenza turbolenta, ha faticato a prendere un diploma e oggi a distanzadi anni rimpiange lo studio perduto. Ti abbraccio donna coraggiosa.
    Letizia, lettrice silenziosa ma costante. Pciù

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    1. Ciao!! Hai fatto bene a palesarti!!!! Piacere di conoscerti e benvenuta. Dunque, la ganja.
      Premetto che ci ho pensato, tempo fa, e secondo me non fuma. Test non ne ho fatti, ma so che ce ne sono di attendibili che si comprano in farmacia e che funzionano tipo come un test di gravidanza, quindi semplici e veloci.
      Mi domando però quali altri sintomi dovrei constatare prima di farmi venire i capelli ritti sulla testa. Non dovrei accorgermene dal comportamento, tipo quando torna a casa la sera? Cioè non dovrei vederlo "fatto", almeno un pochino? Considera che non torna a notte fonda, il coprifuoco è mezzanotte e mezza e lo aspetto sveglia. Mi è sempre sembrato sano. Varie volte gli ho guardato le pupille, proprio dicendoglielo: vieni qui e guardami bene negli occhi... lui ride, mi dice ma daiiiiii, poi spalanca gli occhi e sono sempre normali. Però non so, non sono pratica.

      Altro che potrei verificare prima di obbligarlo a fare pipì in un contenitore sterile?? :-D

      Considera anche che lui è sempre stato molto misurato, fin da piccolo. Di carattere. Mai grandi entusiasmi evidenti, mai grandi disperazioni evidenti. E' anche sempre stato uno che aveva bisogno dei suoi momenti di solitudine, tipo si mette li e vegeta per un po', pensando a chissà che cosa. Questo fin dalle elementari, e li dubito che fosse colpa della marijuana... perciò non so se considerare il suo comportamento apatico, o solo come parte del suo carattere.

      Qualunque consiglio o dritta è benvenuta Letizia, grazie!

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  6. Ecco Puff, io volevo dirti quello che ti ha detto letizia, ma non osavo, perchè da madre mi rendo conto che tutte pensiamo che certe cose le fanno solo i figli degli altri e no, "l mio no".Io per prima eh...
    al 90% non sarà così, però come dice letizia l'apatia e la passività sono sintomi danon trascurare in questo senso. Un abbraccio e coraggio,tutto passa.
    E comunque tu mi piaci molto ;)

    Ellevibi

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    1. Ciao Elle, come sarebbe non osavi, dopo tanti anni......
      la risposta lunga è sul commento di Letizia, ma anche a te chiedo, se ti viene in mente qualcosa, o se ci sei passata, su quali sintomi dovrei constatare (a parte l'apatia), fammi sapere!!!! Bacio.

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    2. I sintomi specifici di quando uno è "fatto" non te li so dire. So che se un ragazzo fa un uso frequente ma non pesantissimo di cannabis per un periodo mediamente lungo i sintomi sono molto sfumati e si confondono facilemte con l'adolescenza: irritabilità, fame esagerata, sbalzi d'umore, iperattività alternata a sonno profondo... e poi stranezze varie,come se non fosse più lui. Come vedi il tutto si sovrappone all'adolescenza. E comunque io non so come sia la realtà giovanile da voi,ma non penso sia molto diversa dalla nostra, giacchè la zona è similare e ti posso assicurare che il consumo di canne è diffusissimo tra i giovani, e parlo di ragazzi normali, bravi a scuola,sportivi. Certo c'è chi sa dosare e chi si fa prendere la mano. Io ho vissuto da vicino la storia di un amicodi mio figlio, ragazzino che conoscevo dall'asilo,buonissima famiglia, seguito, eppure ha cominciato con le canne e per un paio d'anno i suoi non si sono accorti di niente. finche ha esagerato e a quel punto sono intervenuti molto pesantemente perchè la situazione era diventata assolutamente a rischio. eppure per molto tempo non si sono accorti e non sono stupidi! Mio figlio me lo diceva ma io non ci credevo.
      Io siceramente non penso che sia il caso di tuo figlio, però visto che non si sa più che pesci prendere ho pensato a questa cosa. Non te l'avrei detto se non l'avesse fatto letizia perchè di indizi concreti non ce ne sono e non volevo che questo dubbio ti procurasse alte preoccupazioni.
      però anche se non fossero le canne, mi sembra che questo ragazzino abbia bisogno di un aiuto esterno forse. E' difficile capire se sta solo facendo il lavativo o se ha davvero qualcosa dentro che in questo momento non gira per il verso giusto.Per questo prendi tutto quello che ti dico/diciamo con le pinze,perchè la madre sei tu e il polso esatto della situazione ce l'hai tu.

      Ellevibi

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    3. sono d'accordo con te. ha sicuramente qualcosa che non gira per il verso giusto e l'altro giorno durante la conversazioni gli stavo per dire che se voleva si poteva andare a "parlarne con qualcuno". ma mi sono trattenuta perché penso che potrebbe prenderla male. però è un'opzione che tengo presente.

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  7. Beh, io credo che sia giustoimparare che ogni azione abbia delle conseguenze, sia positive che negative. Perche' questa e' la vita. Per cui se non studi (e studiare e' importante) e prendi brutti voti, ci sono delle conseguenze e se invece studi e prendi buoni voti ci sono altri tipi di conseguenze.

    Non so se hai fatto bene o meno perche' io non sono te e non ho i tuoi figli, ma so che stai facendo del tuo meglio per essere una buona madre.
    Coraggio. Un forte abbraccio

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    1. Grazie cara, me lo prendo tutto l'abbraccio e lo ricambio!!!!

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  8. Hai fatto bene a rimproverarlo e mi sembri sempre misurata e giusta nei tuoi interventi. Mi sento solo di segnalarti che, talvolta, soprattutto a questa età, scatta uno strano meccanismo per cui inizi ad andare male a scuola, te ne rendi conto, ma non riesci ad attivarti per uscire fuori dal problema. Nei casi più macro si chiama "impotenza appresa" o "learned helplessness". Un abbraccio

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  9. ok, mi paleso anche io, che avevo l'età di ric dieci anni fa e ancora beeeen ricordo. allora, la mia migliore amica l'hanno bocciata in terza. fumavamo e bevevamo il week end, cmq meno della media. era intelligente e creativa, solo un pò depressa e apatica, come lo ero anche io del resto, solo che per fortuna mi piaceva studiare. altra mia cara amica l'hanno bocciata due anni di seguito, perchè appunto fumava un casino. fumava perchè era già di suo ansiosa e pure lei depressa. mio fratello, bocciato in prima, fumava un casino ma perchè aveva anche lui problemi di iperattività sin dall'asilo. nel senso, anche se fumasse, sarebbe anche quello un sintomo piu' che la malattia stessa.

    boh, puffola, è un'età ingrata. se lo devono bocciare perchè lui capisca, lascia che lo boccino. non dico di fregartene, perchè chiaramente non te ne freghi, ma non è un fallimento tuo, e alla fine si sopravvive lo stesso, magari pure meglio (guarda il figlio di emily che alla fine si è ripigliato persino lui :)). poi non è vero che non ha passioni: ha lo sport e la morosa. la gente che ti ho citato non aveva nemmeno quelli. è già molto avere due grandi interessi a 16 anni, io gli farei i complimenti per la dedizione, e gli direi di pensare al futuro con ottimismo al di là dei risultati scolastici. poi ovviamente è dura, eh! mica semplice.

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    1. eh si, è li che vorrei arrivare: prescindere dai risultati scolastici. Ma in tutta onestà non credo di poterlo fare. Sulla bocciatura sono completamente d'accordo con te, lo scorso anno per esempio avrei di gran lunga preferito che lo bocciassero piuttosto che dargli tre materie. Se lo avessero bocciato, a parte il passare l'estate lavando i pavimenti di qualche officina meccanica di mia conoscenza, secondo me avrebbe capito due o tre cosette in più che magari gli sarebbero state utili quest'anno e nella vita.

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