giovedì 1 dicembre 2016

DI STUDIO


Il secondo figlio, è noto, beneficia degli errori che i genitori hanno fatto con il primo.


il Ric come tutti sanno è sempre stato un ragazzino maturo e intelligente, a scuola non ha mai avuto problemi, fino alla seconda liceo. Alle elementari, sentiva la maestra in classe e sapeva la lezione senza quasi leggerla a casa. Alle medie è richiesto un po' più di impegno ma la solfa era più o meno quella. Avendo piccole difficoltà di lettura (non diagnosticate), ha sviluppato una gran memoria per quello che vedeva e che sentiva.  Io non ho mai "fatto i compiti con" lui, fin dalla prima elementare, lo lasciavo fare da solo e casomai correggevo o davo qualche consiglio ma ci tenevo che si arrangiasse da solo. Perché sapevo che poteva.


Figo finora, no?


Il rovescio della medaglia è stato che, non avendone bisogno, non ha mai imparato a studiare. Non intendo imparato un metodo, che quello insomma viene più avanti, ma proprio non ha preso l'abitudine allo studio, non lo ha reso parte della sua giornata. Ai tempi,  non avendo alcuna esperienza in materia,  non sono riuscita a ragionare in prospettiva e non ho pensato che questo avrebbe potuto metterlo in difficoltà in futuro: perché lo studio come tutto va allenato.


Col Nin sto cercando di fare diversamente.
A parte il fatto che temo che non avrebbe potuto gestire la stessa autonomia che richiedevo a suo fratello, sto cercando di farlo abituare a studiare un poco ogni giorno. La struttura della settimana scolastica mi aiuta in questo: loro hanno le materie di studio una volta la settimana, mercoledì storia, giovedì scienze e venerdì geografia.
Quindi lo sprono a dare una bella lettura a tutte e tre la domenica mattina (il sabato fa i compiti per il lunedì) e poi nei pomeriggi precedenti alle lezioni si ripassa. Purtroppo questo significa sedersi alla scrivania appena saliti da scuola (cosa che proprio non mi piace) perché alle 18 si allena tutti e tre i pomeriggi, ma sto cercando di vedere i lati positivi della cosa, sperando che piano piano riesca ad abituarsi al fatto che la vita da studente implica lo studio pomeridiano tutti i giorni.


Lo scopo è un futuro adolescente un po' più school-oriented, se possibile


Sapete cosa? io sono molto d'accordo con tutte le meravigliose teorie didattico pedagogiche che implicano uno studio fatto in maniera diversa, che i bambini imparino giocando, e quanto è fico il sistema scolastico svedese, e che dopo 8 ore a scuola hanno bisogno di giocare e tutte queste belle cose qui. In teoria. In pratica, la verità è che il NOSTRO  sistema scolastico è fatto in un certo modo, che la nostra società è fatta in un certo modo e che purtroppo (e dico purtroppo sul serio) il successo scolastico sembra essere l'unico metro di valutazione di un bambino e di un giovane almeno fin quando non comincia a lavorare. Un ragazzo può essere sciagurato finchè vuoi ma se va bene a scuola gli si perdona tutto. O al contrario, può essere un santo ma se va male a scuola si porta dietro il marchio per sempre.


Ieri il Ric durante una discussione mi ha detto una cosa che mi ha gelato il sangue.
Non ricordo le parole esatte ma il succo era che lui deve andare a scuola perché io possa "vantarmi" dei suoi voti, qualcosa del genere. E quello che mi sconvolge è che lo pensa davvero!


No mio caro, gli ho detto, io sono fiera di te a prescindere dai tuoi voti.
E lui, incredulo: sei orgogliosa anche se prendo 3???


Ecco davanti a un discorso del genere, mi domando non tanto dove sbagliamo con questi giovani, quanto e adesso come rimediamo?






Immagine di repertorio

19 commenti:

  1. Anche mio figlio, dotato di memoria prodigiosa, torna a casa che già ricorda la lezione. Devo preoccuparmi?
    Comunque è risaputo che, con i figli, come la fai la sbagli.

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    1. La seconda che hai detto!!!!!!! :-S
      no oddio preoccuparti no...

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  2. Io dico sempre ai miei studenti e ancora di più ai loro genitori che "i nostri figli non sono i voti che prendono, che a prescindere valgono di più, molto di più".
    Ma in queste generazioni sempre più fragili, è necessario che i ragazzi si rendano conto che la scuola (e anche la vita) è anche giudizio e voto: non solo ovviamente, ma un po' lo è. E bisogna imparare a convivere con questo fatto, che poi così terribile non è a pensarci bene, no?

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    1. eh si concordo. E comunque va che ci si deve adeguare anche un po' alle richieste esterne!

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  3. Ti volevo scrivere un po' di cose sul sistema francese e inglese che conosco da vicino, ma ne stava uscendo un post a parte e poi comunque il punto non è quello.
    Il punto è che al Navigante hanno impostato la carriera sul numero in graduatoria alla fine degli studi, quel numero può variare, ma non di molto a meno che non faccia grandi cazzate o imprese eroiche. E io mi domando come un numero in graduatoria alla fine degli studi di quasi 20 anni fa possa ancora influenzare la sua carriera lavorativa, eppure in Italia è così.
    Il punto è che tu come madre non ti vanti dei voti di tuo figlio, non sei orgogliosa se prende 3 o 9, ma sai di sicuro che la sua vita sarà veicolata da questi numeri e per questo gli stai addosso per i voti. E che in fondo la vita è un continuo essere messi alla prova, giudicati e numerati, cosa che semplicemente bisogna imparare.
    E non credo nemmeno che tu abbia fatto un errore a "lasciarlo solo" nello studio, io sono sempre stata lasciata sola, ero brava e potevo farcela, quindi nessuno si è mai seduto vicino a me per vedere cosa facevo, anzi alle volte mi facevano sedere vicino agli altri per guidarli (in tutti e tre i gradi di istruzione: elementare, media e superiore). Non ero la secchiona, ma mi bastava poco per studiare e non mi è servito avere qualcuno che mi insegnasse al di fuori della scuola.
    Quindi non credo che il problema sia che tu l'hai lasciato solo, il problema è che vedo e sento sempre di più mamme che devono correggere e rivedere i compiti dei figli in modo tale che arrivino giusti all'insegnante e la cosa mi fa rabbrividire. MA, dico io, l'obiettivo di fare i compiti non è capire se c'è un feedback positivo? Se tutti mi arrivano con i compiti perfetti perché già corretti, io insegnante come posso capire se la classe è a livello? E poi è il lavoro delle insegnanti quello di correggere, nonché di insegnare il metodo di studio, non dei genitori!
    Altrimenti ognugno faccia homeschooling e ciccia!

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    1. Bè diciamo che la virtù sta nel mezzo. Il Nin non è ancora autonomo, amche se stiamo lavorando alacremente su questo aspetto, e il mio correggergli i compiti non ha il senso di farglieli consegnare giusti. Ma se sbagli una moltiplicazione, la cancelli e la rifai fino a quando non la fai giusta, perché evidentemente hai bisogno di esercitarti. O di imparare a concentrarti. O entrambi. Poi lo stare li con lui ha anche il senso eventualmente di cogliere se c'è qualcosa che non gli è chiaro ed eventualmente provare a spiegarglielo. In quarta elementare è ancora possibile :-D già la matematica della prima liceo per me era quasi arabo :-( Poi è vero, nel gruppo scuola di wattsapp si vedono cose che voi umani..... tipo mamme preoccupate di quanti quadretti devono saltare tra un'operazione e l'altra o della risposta a una certa domanda del libro di grammatica ecc... e quello a me fa veramente tristezza.
      Quanto al Ric, tu eri brava ma purtroppo lui temo abbia ricavato il concetto che tanto se la cava lo stesso, quindi perché dannarsi l'anima? E così quando è arrivato in una scuola di grado tale che invece non se la cava più così facilmente, bum, non sa da che parte voltarsi. A quel punto era troppo grande per cominciare a "seguirlo" troppo da vicino quindi secondo me gli è mancata una certa parte. Non so, poi magari sbaglio, però....

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    2. Ecco prendiamo il caso: il Nin ha bisogno di rifare la moltiplicazione mille volte. Magari non è solo un suo problema, magari il professore è una pippa e tutta la classe non ha capito un acca, ma visto come girano le cose e visto che ci sono anche mamme come hai descritto tu, tutti arrivano a scuole con le moltiplicazioni perfette, persino con i quadrattini giusti tra un'operazione e l'altra.
      Il professore quindi si sente un fico e va avanti con il programma dando per scontato che tutti abbiano capito. Invece è una pippa e la tappa successiva sarà per tutti ancora più complicata.
      Non so se mi sono spiegata...

      Per il fatto che tu non passa aiutare il Ric, potrei dissentire. Nel senso che tu hai studiato prima di lui, avevi un metodo e magari puoi aiutarlo a trovare il suo. O tu o il GG...
      Poi vabbè se adesso c'è la terza guerra mondiale non mi pare il caso di provarci...

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    3. Certo è quello il punto con Riccardo. Il metodo, ci ho provato mille volte, gli chiedo spesso se posso essergli utile in qualche modo nelle materie dove sono ferrata (letteratura e inglese, mediamente)ma niente, non vuole saperne di farsi aiutare. E' orgoglioso, in parte, e cazzaro dall'altra parte.

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    4. Il GG lo fa di mestiere, il motivatore.
      Niente da fare. I discorsi li ascolta, li capisce e arriverei a dire che li condivide anche. Mentre glie li fai. Passano 15 minuti e..........

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    5. No, però io parlo proprio di insegnargli un metodo o comunque di insegnargli a trovare il proprio metodo, non nelle singole materie, ma in generale, che una volta imparato come studiare lo puoi applicare a qualsiasi materia.
      Poi ovvio stiamo parlando di un adolescente, che quelli c'hanno tutti il delirio di onnipotenza da padroni dell'universo che sanno tutto loro. Del resto hanno pure un po' di ragione visto che sono loro il futuro, mica noi...

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  4. Certo che i figli, se vogliono, hanno il super potere di farci sentire delle merdacce!!
    Sul discorso scuola che dirti.....tre ne ho e tre diversi sono!
    Comunque al voto io preferirei un giudizio.
    Non un numero ma un: avresti dovuto approfondire di più lo studio della seconda parte; oppure: mi sa che quell’argomento non l’hai capito, ristudialo; o anche: sei sicuro di aver aperto il libro?
    Ma anche: bravo, hai centrato l’argomento; ottime deduzioni; si vede che questa materia ti piace molto!
    Perché no?!?!
    Lasciamo i sterili voti all’università e diamo agli adolescenti una connotazione più personale.
    Non si può???

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    1. eh, si va nella direzione opposta invece. Quando il Ric era alle elementari non c'erano i numeri, il voto era una parola. Bravo, bravissimo ecc... non è ancora il giudizio come lo intendi tu ma almeno non è un numero. Poi c'è stata la riforma................

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  5. Mitica Puffola,

    Comunque tu come mamma stai facendo il meglio che puoi onestamente non crucciarti, credo che la scelta del metodo giornaliero col ninnolo sia vincente e fai bene a procedere cosi.

    Aggiungo solo una nota di colore sulla foto di repertorio ... i due piccoletti che studiano sulle due piccole scrivanie sono una immagine bellissima ! :-)

    E quella poltrona spaziale blu !? Da dove esce ? Sembra la tipica poltrona da videogame ... hai presente per quelli che sono appassionati di giochi online che si devono mettere comodi per passare ore davanti allo schermo ... ecco ! Lasciami indovinare .... secondo me l'ha scelta il marito che probabilmente è anche lui appassionato di videogames !

    Saluti lombardi

    :-)

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    1. ah ah ah ah, beh la scrivania è una sola, a L, ed è la scrivania del Ric. Quella e la poltrona sono stati il suo regalo di natale un paio di anni fa. La poltrona l'ha voluta lui così, anzi: lui la avrebbe voluta di pelle, sai tipo megadirettore di Fantozzi con poltrona in pelle umana? Ecco. Poi abbiamo visto questa blu che andava bene come colore col resto dell'arredamento in cameretta, e fortunatamente ha cambiato idea! No, in famiglia fanatici dei videogiochi non ce ne sono. Abbiamo una P3 - che nella foto non si vede perché era ancora in sala ai tempi, ora è in cameretta - ma Ric ci gioca pochissimo, il GG mai. il Nin purtroppo al momento è nel gorgo di Minecraft, ci gioca e ne parla coi suoi amici a nastro. Guarda pure i video su Youtube :-(. Però il discorso è che la console è sulla scrivania di Ric e il Ric al pomeriggio studia, quindi non si può usare. Perciò si limita a qualche partita durante le vacanze e a qualche mezzoretta la sera dopo cena. Ma anche li, dopo un po' smette perché niente batte la puntata di Agents of SHIELD che ultimamente stiamo guadando subito dopo mangiato :-D

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  6. Mi volevo accodare a Vedetta per quanto riguarda la bellezza della foto di repertorio... Veramente, quando vedo i tuoi figli insieme (anche se succede raramente) mi sciolgo.
    Per quanto riguarda lo studio penso che tu stia facendo bene col Nin, ma dico anche che alle elementari (forse anche alle medie) qualsiasi metodo sembra efficace e giusto. La verità è che le superiori implicano cambiamenti ben diversi, e non si sa mai come il ragazzo potrà reagire, quindi i risultati positivi o negativi potrai valutarli solo sul lungo termine.
    In ogni caso non crucciarti se il Ric pensa che tu non sia orgogliosa di lui... probabilmente non lo capirà subito, ma vedrai che un giorno se ne renderà conto.

    Maira

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    1. Grazie Maira, speriamo. Al momento siamo messi che quasi non ci parla, a me e a suo padre, perché gli abbiamo negato un permesso a cui teneva come castigo per i risultati mediocri, e si è scatenata la terza guerra mondiale. Teniamo botta e speriamo per il meglio :D

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  7. Ma perchè sbagliamo???? Nooooooo io non credo

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  8. Argh! E come kazius gli rispondi??!?! O_O

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