venerdì 16 settembre 2011

lieto fine

Quando perdo le speranze di un mondo a lieto fine, ripenso a una storia avvenuta tanti anni fa.
Avevo 24 anni, ero appena laureata e lavoravo qui come educatrice.
In parole povere, si tratta di un posto dove i bambini tolti alle famiglie problematiche (droga, delinquenza, alcolismo....) cercavano faticosamente di rifarsi un'infanzia. Percentuale di successo? Circa 10%. Uno schifo.

Ma durante il mio periodo (ho lavorato li per un anno) c'era una piccola che chiameremo semplicemente Fiore (e lo era davvero!!) che ha risollevato le speranze un po' di tutti.

Sua mamma era una giovanissima straniera di nome  J. che si era scoperta incinta nel suo paese e non poteva tenere il bambino. Per canali non meglio specificati, si era messa in contatto con una famiglia italiana che desiderava adottare un bambino ma non riusciva. Si era trasferita da loro per l'ultimo periodo della gravidanza, aveva partorito in un ospedale italiano e la bimba, la piccola Fiore, era stata riconosciuta dall'uomo come sua figlia naturale. J. invece non l'aveva riconosciuta.
Questo, evidentemente, ha allertato l'assistenza sociale.
Fatti gli esami, scoperto che Fiore non era figlia naturale di quel tale, la bimba è stata tolta a J. e a 40 giorni di vita mandata al Villaggio.
Ma che succede?
Succede che J. si pente e decide che vuole sua figlia più di ogni altra cosa al mondo.

La riconosce, prima di tutto, ma la bimba resta in istituto.
Si ferma in Italia con grinta e determinazione, facendo 2-3 lavori, si trova un avvocato, avvia le pratiche per veder ristabilita la patria potestà.
La bimba era affidata all'educatrice P. (con la quale io a volte lavoravo) che aveva naturalmente sviluppato per lei un profondo affetto e un grande apprezzamento anche per J., che aveva si sbagliato, ma stava in tutti i modi cercando di rimediare.

J. aveva 19 anni, era molto molto simpatica. Si stava dando un gran daffare. Era sempre sorridente, piena di iniziativa e vitalità. Nel tempo che abbiamo condiviso (all'inizio J. non poteva portare fuori Fiore da sola, io le accompagnavo) siamo diventate quasi amiche. Adorava la bimba, e la veniva a trovare spesso, anche più spesso di quanto stabilito col tribunale, ma P. chiudeva un occhio perchè lei era sempre molto corretta, avvisava prima di arrivare, e poi si capiva lontano un miglio che non vedeva l'ora di passare un po' di tempo col suo piccolo Fiore.

Dopo circa un anno, il tribunale si convince dell'onestà delle intenzioni di J. e ristabilisce i suoi diritti e doveri di madre. Fiore non è più affidata al Villaggio. J. e Fiore passano una decina di giorni insieme in una casa del Villaggio per abituarsi l'una all'altra, e poi via, partono. J. torna a casa.

Tutti noi abbiamo sentito molto la mancanza di Fiore, perchè era stata affidata al villaggio fin da neonata e la tentazione di considerarla un po' figlia nostra naturalmente veniva da se. Specialmente l'educatrice P. era felice per la soluzione della cosa, ma tristissima per la perdita di Fiore, piangeva spesso e più di una volta l'ho trovata seduta sul letto col naso ficcato in uno dei vestitini della bimba, ad assaporarne l'odore. Però si è sempre comportata in maniera esemplare, non ha mai cercato di ostacolare J. per il suo desiderio di tenersi la piccola. Anzi, J. e P. hanno sempre lavorato insieme, di comune accordo, per il bene di Fiore.

E questo potrebbe già bastare come happy ending.
E invece c'è di meglio.

Quello che J. non aveva rivelato, per non complicare ulteriormente la situazione già complessa, è che nel periodo in cui era in Italia aveva conosciuto un ragazzo, un bravo giovane che abitava in un paese limitrofo al Villaggio, e se ne era innamorata. E così un bel giorno che accade???

Accade che J un bel giorno bussa alla porta del Villaggio con Fiore e racconta che quel ragazzo l'ha chiesta in moglie. E così loro stanno per trasferirsi nuovamente in Italia, formare una famiglia, e andare ad abitare in quel paesino proprio a un passo dal Villaggio e dunque dalla casa famiglia gestita dall'educatrice  P.
Che diventa in quel momento, inaspettatamente e con infinita gioia,  zia a tutti gli effetti.

E vissero tutti felici e contenti.
Fine.

6 commenti:

  1. oddio che bellissima storia....lacrimuccia per il lieto fine che ogni tanto, per fortuna, c'è.

    RispondiElimina
  2. ero io
    scacciavite.splinder.com

    RispondiElimina
  3. Bellissima storia.
    E finalmente è vera!

    ci sono storie che ti rimettono in pace con il mondo!

    RispondiElimina
  4. STo piangendo........ che storia magnifica, finalmente un lieto fine!
    Barbara1971

    RispondiElimina
  5. che bello aver fatto parte di una simile storia di amore!

    liberadidire

    RispondiElimina