lunedì 27 maggio 2013

POST A RISCHIO DI OFFENDERE LA SENSIBILITA' RELIGIOSA DI QUALCUNO....

Come ho già probabilmente avuto modo di dire, noi non siamo Cattolici.
Non nel senso che non siamo religiosi tout court.
O meglio... mio marito è completamente ateo.
Io invece ho una mia idea della divinità che non corrisponde però con quello che la Chiesa Cattolica insegna e diffonde.

Per questo motivo abbiamo deciso di non battezzare i figli.

Prima divagazione:
Spiego: secondo me il battesimo imposto a un neonato è quasi una bestemmia.
Io credo molto nel rito del battesimo, in generale, e lo considero quel momento in cui una persona si mette  con consapevolezza davanti al suo Dio e gli dice Si, OK. Ho deciso di seguire la tua via.
In quest'ottica trovo il battesimo cristiano quasi blasfemo: come si può praticare un rito del genere sul capo di un neonato che non sa e non potrebbe mai sapere nulla di quello che accade intorno a lui? Ed infatti quello non è il battesimo del bambino, ma dei genitori e padrini i quali giurano al posto del battezzando. A me, scusate, pare poco onesto, come un volersi accaparrare i fedeli finchè son piccoli che poi da grandi, ormai che sono li, non è che se ne vanno....

Ad ogni modo...

Il fatto di non battezzarli non significa che non ci sia spazio per la discussione o la spiegazione della
parte - diciamo - spirituale e metafisica dell'esistenza. Per come la vedo io, uno per scegliere deve conoscere il più possibile, altrimenti che scelta è?? Io poi sono una persona "spirituale" diciamo, nel senso che il non credere a certe cose (passi la resurrezione, ma come si fa a partorire da vergini? e soprattutto, perchè mai dovrebbe essere così fondamentale??) non significa che io non abbia un mio concetto di divinità anche piuttosto radicato.

Seconda divagazione:
Che anche li... non è che il GG ed io siamo proprio daccordissimo su questa cosa.
Secondo lui, tutto quello che è metafisico e non scientificamente provabile dovrebbe essere completamente escluso dalla vita e dall'educazione dei bambni (per lui anche Babbo Natale è metafisica, per dire...). Infatti il suo approccio ed il mio alle inevitabili domande è molto diverso.
Io cerco sempre di dire cose come alcuni pensano questo, altri pensano quest'altro. E davanti alle domande più difficili (tipo su quel che accade dopo la morte) quando non posso cavarmela come in passato citando il Piccolo Principe, dico semplicemente che non lo so, che non lo sa nessuno, e che ognuno di noi crede quello che gli sembra più giusto.
Il GG invece è più drastico: sostiene proprio che Dio non esiste e che la religione è solo un insieme di assurde favolette create per controllare la mente delle persone (ecco magari non esattamente in questi termini, ma avete capito).

Il risultato è un Nin appassionato di Harry Potter (l'apoteosi della metafisica, ndr), fate, folletti, draghi a cui al momento ancora non interessa niente di questa discussione,  e un PG instradato verso l'ateismo - e che in parte riprende gli atteggiamenti paterni come è ovvio, cercando di scovare domande insidiose da porre al Don nell'ora di religione  - ... ma con qualche timido rigurgito di paganesimo :-)

Perchè ho scritto tutto ciò?? Per raccontarvi una breve conversazione avuta coi miei figli ieri durante una passeggiata nel parco....

Il punto del post:

Puff: ehiii Nin guarda: una lepre!
Nin: ahhh si, l'ho vista. (ci ripensa) ah no, non l'ho vista. Però ci credo!
Puff: ci credi topolo?
Nin: io credo sempre a tutto, anche se non vedo.
PG (guarda suo padre visibilmente abbattuto) Apposto stiamo. Diventerà Cattolico.


E voi come vi regolate?
Trasmettete le vostre convinzioni o lasciate maggior spazio decisionale ai figli?



15 commenti:

  1. oggi domande facili insomma... :-)


    mmm, quella del battesimo l'ho detta pure io al don, e lui mi ha spiegato che il sacramento del battesimo era proprio per gli adulti, quando accettavano di diventare cattolici.
    Che con il tempo sia diventato "uso e abitudine" farlo ai bambini non mi sconvolge.
    Sai quanti ne conosco di battezzati che hanno cambiato in toto la loro idea?

    Ognuno poi fa quello che vuole, i genitori magari cercano di indirizzare ma poi la scelta è personale.

    Lo Smilzo non mi fa ancora queste domande... però intanto leggo e prendo appunti

    :-)

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  2. Io cerco di trasmettere le mie convinzioni di fondo senza però imporle troppo per lasciare spazio anche a un punto di vista personale che potrà svilupparsi in futuro. Apprezzo molto gli atei che non fanno fare battesimo-comunione ecc. ai figli "tanto per", ma visto che notoriamente nessuno sa con certezza se Dio esiste o no, lascerei sempre uno spiraglio aperto (ecco ad esempio non condivido invece gli atei che impongono ai figli di non fare religione a scuola).
    Personalmente sono una credente parecchio perplessa -per non dire schifata a volte- dalla Chiesa, con Nano ovviamente non posso parlare di gay o aborto o rapporti prematrimoniali ma gli ho raccontato un po' questo: che Dio se vuole crederci è un punto di riferimento che non gli mancherà mai, che lo conosce e gli vuole bene, con cui può parlare, a cui puoi chiedere aiuto e di cui si potrà sempre fidare. Ma gli ho detto pure che non posso certo assicurargli che tutto quello che gli raccontano a catechismo sia vero perchè sinceramente non ci credo neanch'io, ma crescendo si farà un'idea sua su molte cose.
    Soprattutto ho cercato di far passare il concetto fondamentale, ossia che ognuno crede o non crede quello che vuole ma l'importante è essere delle brave persone :-)

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    1. Qua è ancora presto per discorsi del genere (stiamo ancora ai fondamentali per il parlare, figurarsi!), ma "quando sarà il momento" diciamo che mi ritrovo molto in quello che ha scritto SkinnyGirl.

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  3. Uhm, mio figlio l'ho battezzato e comunicato dietro pressioni familiari, in realtà me ne fregava poco e chissà quanti altri hanno fatto così... Al catechismo per la cresima però non ho voluto mandarcelo. Ci andrà qualora decidesse di sposarsi in chiesa, come ho fatto io. Invece mia sorella i figli non li ha battezzati e avranno libertà di scelta.
    Meglio crescere lontani dalla chiesa e circondati da brave persone, che ascoltare precetti mai applicati nella vita quotidiana, dico io... (tenuta lontano dalla parrocchia perché il prete era pedofilo e sottoposta ai Sacramenti "perché così fan tutti").

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  4. beh però l uscita del Nin è spettacolare "non l ho vista, ma ci credo!"

    noi parlammo con il prete, un po indecisi sulla questione (compagno non credente, io si...ma come te, a modo mio)

    il prete, una bella persona umile e pacata, ci parlò a lungo. ci disse che è compito dei genitori fare scelte per i figli finche questi non sono in grado di farlo autonomamente e che un genitore che sceglie di battezzare il figlio fa tale scelta perchè ritiene che la fede possa essere, nella vita, una grande risorsa e una forza. Che fosse quindi una scelta di amore. Una sorta di regalo che si offriva al figlio..una strada buona, un opportunità. Se poi il figlio, una volta cresciuto, avesse scelto diversamente e chiesto il perchè ai genitori la risposta era solo una "l ho fatto con amore, così come tutte le scelte che ho fatto io per te quando non ti era possibile scegliere da solo.."
    Insomma, noi Pescetto l abbiamo battezzato, speriamo di avergli fatto un buon regalo.
    Lunatica

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  5. A me la vostra sembra una scelta di grande responsabilità e maturità.
    Valentina

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Al solito....ho combinato un casino!!!
      Dicevo.....mio figlio non è stato battezzato. Sarà lui a scegliere o non scegliere. Io provo solo ad insegnargli l'amore, il rispetto e la libertà. Praticamente la base di ogni religione! ;-)

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  7. Io sono diventata buddista dopo aver già fatto battezzare il primo (per convenzione, senza convinzione). Ho peró scelto di fargli fare religione all'asilo (ha 4 anni) perchè vorrei si facesse, negli anni, una sua idea personale. Certo, quando mi torna a casa e mi parla di Gesù bambino e della madonna, un po' mi spiazza, ma per adesso va bene così. Vorrei che scegliesse da sé quale strada seguire, come ho fatto io.
    Il secondo ho scelto di non farlo battezzare, anche lui sceglierà da grande!
    V.

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  8. Pargoli non battezzati perché sarà una scelta loro, in futuro.
    Ciò non toglie che comunque abbiamo detto sì all'ora di religione, perché troviamo giusto che da qualche parte inizino comunque a farsela un'idea.
    Peccato però che l'ora di religione sia a uso esclusivo del Cattolicesimo. Troverei molto più coerente che fosse l'ora Delle Religioni, e scoprissero che Gesù, come dire, è in buona compagnia.

    E comunque il Nin è da mangiare di baci!

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  9. Io li ho battezzati, il Grande ha iniziato quest'anno col Catechismo..... Più per farlo stare con gli altri. Poi decideranno loro.

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  10. Io la penso così :)
    http://www.lenuovemamme.it/lopinionedellemamme/battesimo-di-un-figlio-convinzione-o-convenzione/

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  11. Ciao Andretta,
    se credi in Dio,e ci credi veramente, battezzare un figlio è semplicemente un gesto d'amore. E' come se gli dicessi : figlio mio, io ti amo così tanto che desidero invocare per te la grazia del Signore, desidero che tu viva, cresca e ti faccia uomo con una fede grande nel cuore. Una Fede che, nel giorno speciale del tuo battesimo, ti viene affidata come un dono. Custodiscilo.
    Sono contenta di aver battezzato i miei due figli ed è stato un momento molto emozionante, che ha segnato l'inizio di un cammino davvero bello.
    Stefania

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  12. Io non ho figli, ma la vedo così: in fondo un battesimo è un po' d'acqua sulla testa, male non fa e non impedisce certo altre scelte religiose nella vita adulta (mi pare anzi che ci si possa pure sbattezzare).
    Invece battezzarsi e poi fare comunione e cresima d grandi e oltremodo complicato e magari uno si vergogna anche un po' di dover fare tutte queste cose assieme a bambini piccoli.
    quindi se porprio uno è credente così così può sempre far fare i sacramenti ai figli per questo motivo: dopotutto, se non si comicina da qualche parte che possibilitàdi scelta sarebbe?
    In quanto alle imposizioni...b'è i geitori impongono tutto ai loro figli, l'educazione stessa è un'imposizione di regole che secondo i genitori sono le più giuste. non ci vedo nulla di male.Dipende da cosa intendi per imposizione, in fondo anche tuo figlio più grande pare sia instradato verso le idee del padre....sarà anche libero di scelgiere ma se uno cresce sentendo certe cose è facile pensare che sarà instradato verso le idee familiairi.

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  13. Io ho battezzato il primo in memoria di mio padre, che ci teneva molto. E così farò col secondo.
    Semplicemente ho pensato che "una benedizione è una benedizione, a prescindere da dove provenga", perciò è una cosa positiva.

    Non sono cattolica, il mio compagno è agnostico. Sono stata pagana. Ora, con la morte di mio padre, ho perso molto della mia spiritualità ma ancora sono più vicina al paganesimo.

    Ai miei figli per ora parlo "di tutto un po'". Il grande fa religione alla materna e leggo loro la mitologia greca e romana come "favola".

    Spiegherò loro tutte le filosofie, religioni e spiritualità. Sono e sarò molto simile a te "qualcuno crede che...".

    Però per i morti sono ancora alla fase "c'è e ti guarda dal cielo". Che in fondo è quello in cui voglio sperare io...

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