giovedì 28 aprile 2016

#EduchiAMO - brainstorming del mese di Aprile.

Educare è difficile.
Va detto.
E' faticoso.
E anche questo va detto.

Educare "bene" secondo me è addirittura impossibile, perchè non si può umanamente sempre arrivare ovunque, essere sempre presente, avere sempre la parola giusta al momento giusto, essere amorevoli, giusti, autorevoli, compassionevoli, onesti, generosi, e moralmente impeccabili il 100% del tempo.

Perciò, diciamocelo pure chiaramente: qualche cazzata, o prima o poi, la si fa.
Il turpiloquio, per esempio :-)

Dovendo dunque scegliere dove puntare l'attenzione, la mia opinione è che la cosa più importante sia educare all'autonomia e alla responsabilità che questa comporta. Pare brutto da dire, mi rendo conto, ma secondo me il compito principale che come genitori dovremmo svolgere è insegnare ai figli, dal momento in cui si staccano dalla tetta, ad allontanarsi da noi. Allontanarsi  in sicurezza, a volte cautamente e sempre al momento giusto, ma ANDARE.

Ogni età ha le sue sfide e per me educare non significa affrontarle per loro, ma al limite "con" loro. E se possibile nemmeno quello, lasciarli fare, lasciarli anche sbattere il muso (dai 3 anni in su, metaforicamente, prima... beh....).

Esempi pratici ne ho millemila.
Tutti tratti dall'esperienza personale e rimangono parte della mia propria opinione, non vogliono certamente essere verità assoluta.

Però, per dire.... Un bambino di 2 anni che vuole salire le scale da solo, secondo me andrebbe lasciato fare pure se barcolla. Con qualcuno dietro pronto ad afferrarlo al volo, al limite... ma impedirglielo perchè "se no cadi" significa innanzitutto minarne l'autostima, e poi secondo me passare un concetto del tipo "senza di me non ce la fai". E secondo me questo è sbagliato... e subdolo, perchè si radica. Senza di te non ce la faccio.

Due bambini di 8 anni che litigano in cortile, andrebbero lasciati fare.
Dei due, sicuramente uno ha ragione e uno torto, ma altrettanto sicuramente entrambi stanno crescendo e imparando: uno magari a farsi valere, l'altro a gestire il litigio, ad ammettere la colpa o a prendere un cazzotto sul naso se esagera. Le mamme che intervengono indignate a favore del proprio piccino, che messaggio passano? Senza di me non ce la fai.
Arriva un momento in cui poi uno ci crede, che non ce la può fare da solo.

Nel rapporto con la scuola noi dovremmo fare i genitori e lasciare gli insegnanti fare il loro mestiere. Interferenze tese a tutelare il "povero bambino" che deve fare i compiti, che la meastra ce l'ha con lui, che il compagno lo prende in giro lasciano uno spiacevole retrogusto amaro in bocca, perchè sempre quello che stiamo dicendo ai nostri figli è "se non ci fossi io.... "

Quando un bambino poi diventa ragazzo, questo lo sconta.
Lo vedo con il mio figlio maggiore, in seconda superiore.
Un branco di ragazzetti immaturi ed irresponsabili! Pure il mio, neh, mica no.
Ad esempio, la scorsa settimana sono stati in gita scolastica. La sera si è scatenata una ridda di messaggi nel gruppo whattsapp (il male.. il male assoluto...) dei genitori perchè alcune erano restie a mandare a scuola i figli il giorno dopo, che erano stanchi.
Ma benedette mamme, ma se a 15 anni sono troppo stanchi per andare a scuola dopo una gita, portateli da un buon medico immediatamente! oppure provate a proporre loro di andare a Gardaland e valutate se la stanchezza è reale.

Io credo che noi stiamo troppo tutelando i nostri figli.
Tutelandoli nella maniera sbagliata, togliendo loro da davanti ai piedi ogni inciampo, risolvendo i loro problemi, evitando loro le conseguenze delle loro azioni. Lo facciamo perchè vorremmo sempre vederli sereni e felici, oppure perchè ci piace averli sempre vicini e ci spiace vederli "spiccare il volo"... lo facciamo per amore, ma sbagliamo.

Ai figli, secondo me, ogni tanto va detto "arrangiati" e se combinano un casino: "bello, mo' sono tutti cavoli tuoi". Educarli a camminare con le proprie gambe senza stare sempre dietro di loro come quando salivano le scale a 2 anni, spiegando che camminando da soli si può cadere ma poi bisogna essere in grado di rialzarsi e ricominciare daccapo, perchè questa è la vita, oh yeah.

Insomma, combatti le tue battaglie e sopporta le conseguenze delle tue azioni.

Mamma è qui..... ti guarda, ti incoraggia, ti incita, ma non agisce al posto tuo.



Questo post partecipa al brainstorming mensile delle Stormoms; questo mese il tema è: “Educazione, la nostra sfida”, hashtag #EduchiAMO. Sei ancora in tempo per partecipare! Scrivi un post su questo tema e pubblicalo sulla pagina Facebook delle StorMoms!

7 commenti:

  1. Bello Puff, mi piace! E adesso cancellati dal gruppo di whatsapp ;)
    Vale

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    1. eh magari. sono la rappresentante.................

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  2. Molto "storming" questo post. Brava Andretta.

    Direi che hai detto moltissime cose sagge ed ampiamente condivisibili.

    L' unica cosa ... andrebbe sempre specificato bene cosa vuol dire "arrangiati".
    Nel contesto del lungo e dettagliato post che hai scritto si capisce benissimo.. ma se fosse presa come battuta o slogan "tout court" cosí cotto e mangiato.. in una discussione da sala d'aspetto dal dentista o sul tram puo' dar luogo a fraintendimenti.

    salutoni

    :-)

    PS. Nientepopodimeno sei la rappresentate delle mamme capo-lista del gruppone Whatsapp ? E ora sono cacchi tua Puffoletta.

    PPS. Comunque le altre mamme se ti hanno scelto ... hanno visto giusto... sei una tipa in gamba tu, hai i piedi solidamente a contatto con la terra per vedere i problemi reali e la testa piantata sul collo per non perderti troppo dietro le cazzate ma anche quando occorre sei capace di svolazzare con l'immaginazione a zonzo tra le nuvole per vedere l'arcobaleno delle infinite possibilitá della vita senza dover essere "ragioniera" fino in mondo e morire con una calcolatrice in mano.

    Sei una buon esempio di mamma del terzo millenio.

    :-)

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    1. Ahah Vedetta mi fai morire. Grazie.

      PS: rappresentante a liceo e pure alle elementari... Recidiva....


      PPS: i tuoi pa sono più lunghi dei commenti :-D

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    2. Anche io concordo con il Puff pensiero.
      Educare non è uno scherzo e il significato del termine è chiarissimo= condurre fuori.
      Saper cogliere quello che si nasconde nei nostri 'educati' e saperli anche preparare per il mondo.
      Il bambagismo ( ovvero far crescere nella bambagia - ma anche dal termine milanese 'bamba' ovvero rimbambito) è il peggior concetto di educazione che un educatore - genitore o no - potrebbe insegnare ad un ragazzo.
      Sostengo in pieno la filosofia dell'arrangiati, ma sempre con amore e il mio occhio vigile alle tue spalle.
      W la rappresentante Puff

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  3. "...io ti presto il mio coraggio ma questo viaggio tocca a te..." io la canto addirittura così! ;-)))

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