venerdì 29 aprile 2016

#LESEGHEMENTALIDELLAPUFF

A seguito delle precedenti esternazioni.... la riflessione giunge spontanea.
Questo post non fa più parte del tema del mese delle StorMoms, ma del personale programmino di seghe mentali della Puffola.
Un giorno mi inventerò un logo e un # e lo farò diventare virale :-D
Stay tuned.

Orbene, eravamo arrivati ad "arrangiati".
Arrangiati mi piace, arrangiati è bello, arrangiati è nostro amico.
Arrangiati vuol dire "ehi! non sono mica sempre qui a pulirti il culo (francesismo caro al Leopardi) ad un bel momento bisogna che tu impari a pulirtelo da te"

Questo può avere vari significati alle diverse età e se vogliamo con un bambino è più facile, perchè le richieste a cui puoi rispondere arrangiati sono di natura squisitamente pratica: dal mangiare da solo (1-2 anni) al "maaaaaaamma non trovo i calzini" (dai 3 ai 99 anni). Se mio figlio ha un cassetto pieno di calzini e non li trova, non mi sento per niente in colpa nel rispondergli "sono lì, se non li trovi ARRANGIATI vai a piedi nudi"
Vi pare?

Altro discorso è quando le richieste - e intendo le richieste educative, i bisogni educativi - si fanno meno pratici e più emotivi. Questo ovviamente con l'avanzare dell'età (quando i calzini non li trovano lo stesso ma almeno hanno il buon gusto di non strillartelo da una stanza all'altra).

Partiamo dall'esempio: Il Ric.
Il Ric sta facendo il coglione con la scuola, e questo oramai lo sanno anche i muri.
E' in grossi guai, un giorno sembra volerne uscire il giorno dopo sembra sbattersene altamente i sacrosanti. Ha studiato forte (espressione cara a Christian Gray) per un'interrogazione negli scorsi giorni e ha avuto un buon risultato, ma domani ha un compito in classe e pare che improvvisamente abbia "smesso di capire" che se non studia prende 4 e rovina anche il buon risultato di ieri.

Ora per come sono fatta io, il mio primo istinto sarebbe il famoso "arrangiati"
No, il primo è ammazzarlo, arrangiati è il secondo.
Arrangiati che vuol dire: ti ho spiegato, ti ho parlato, abbiamo discusso, ti ho incoraggiato, ti ho punito e non è servito, ti sei messo ugualmente nei casini, mo' ti gestisci e se ti costa l'estate o l'anno affari tuoi.

Benissimo, no?
Corerente.

Ma.
Ma come la mettiamo col fatto che gli adolescenti vanno guidati?
Col fatto che hanno bisogno di un riferimento, di paletti saldi e di qualcuno che gli dia una direzione?
Guidati come, guidati dove?
Guidati esattamente cosa vuol dire?
Arrangiati e guidati non vanno mica daccordo.
Quand'è che smetto di guidare e inizio ad arrangiarlo?

Se io lo chiudo in casa, gli levo il cellulare e lo guardo a vista mentre studia, lo sto guidando o sto levando io le sue castagne dal fuoco obbligandolo per forza di cose a fare quello che in autonomia non farebbe? E se anche fosse il secondo caso, avendo lui solo 15 anni, non sarebbe comunque in certo qual modo giusto farlo?

E se al contrario gli dico che mi sono rotta di corrergli dietro, lo sto educando ad assumersi la responsabilità delle sue azioni o lo sto abbandonando a se stesso nel momento in cui ha più bisogno di me?

Dove sta il confine?

Idee?












11 commenti:

  1. Io credo che tu abbia fatto tutto quello che potevi fare, ma soprattutto credo che Ric sia un ragazzo intelligente che, in questa fase della vita, ha scelto di non scegliere. Credo sia un'indolenza prettamente adolescenziale che si nutre dell'assenza di una vera passione per ciò che deve sbrigare ogni giorno. La scuola che ha scelto è stimolante?
    Partendo dal presupposto che so che ami i tuoi figli indipendentemente dai traguardi che raggiungono, ora credo tu non possa far altro che restare a guardare cosa succede.

    Che deve essere una fatica immane.

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  2. MODALITA VEDETTA "ON"


    Non so per quale ragione ma ho sovente la sgradevole impressione che le oche giulive italiote quando si tratta di dare consigli su come trattare i figli (delle altre) presunte amiche bloggherecce siano sempre inclini alla negativitá e al pessimismo con slanci di nonchalance ed ipocrisia "quasi" nauseanti alle volte.

    Di solito le medesime oche giulive a parti invertite sono quelle che guai a toccargli i figli per la serie "ogni scarafaggio é bello all'oca giuliva sua".


    MODALITA VEDETTA "OFF"

    Riassumendo la situazione tua e del Ric è si pesante ma non tragica.

    Concordo sulla circostanza piu' volte ribadita che il PG sia di sicuro intelligente, pero' é poco disciplinato e ha i suoi momenti di roller-coaster ormonali che di sicuro non lo aiutano.

    Cio' detto rimangono i seguenti punti fermi :

    (1) Ha solo 15 anni.
    (2) Ti ha espressamente detto che vuole essere seguito e accetta anche le punizioni che gli affibi stoicamente.
    (3) Il problema di fondo mi sembra la "costanza" non vedo altre difficoltá insuperabili.

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  3. Tra l' altro mi viene in mente che dovresti provare a fargli capire con una metafora, ammesso che il messaggio arrivi che il "metodo" di non-studio che sta adottando sin qui .. tra lassismo fancazzismo, levatacce e calci nel didietro (tuoi) per fargli prendere dei buoni voti in corner all' ultimissimo .. é di gran lunga quello piu' inefficente, stancante, sfiancante e dispendioso in termini di energie ... cerca di "martellarlo" un po' su questo se ci riesci .. perché lui adesso percepisce lo studio come qualcosa di estremamente sgradevole, faticoso e ogni buon voto gli costa una fatica immane e serve solo a compensare le insufficenze precedenti. Cosi' ovviamente gli sembrerá sempre di avere davanti una montagna. Se riesci a fargli capire che invece delle intense e dure studiate forzate stile "decollo verticale" da zero alla quota che deve raggiungere ogni volta che gli consumano un sacco di energia puo' optare per il futuro per una tecnica di volo "planare" .. raggiunge la quota, fa lo sforzo piu duro all' inizio pero' dopo cerca semplicemente di "mantenersi" e riesce a portare a casa risultati decenti senza doversi sfiancare tutte le volte .. ecco .. se riesci a fargli capire questa cosa ( e so che non sará facile ) ... proabilmente l' anno prossimo se la gioca meglio.

    In ogni caso ... oramai questa fine d'anno dovra' farsela a tappe forzate non essendovi molte altre alternative... pero' vale per il prossimo.

    Salutoni

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  4. Bel dilemma, Puff! L'età e gli ormoni non aiutano di certo. Io opterei per un sano calcio in culo (cit. Leopardi) perché è giusto lasciarli fare, ma come fai a guardare mentre fanno uno sbaglio troppo grande? Solidarietà sorella...

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  5. Ah cara, io ho il TERRORE di quell'eta', sara' perche' mi ricordo tanto tanto come ero io a quell'eta'. NOn so darti consigli e sicuramente verro' a bussare alla tua blogporta quando capitera' a me. L'unica cosa che posso dirti e'... CORAGGIO!!!!! Un abbraccio
    B.

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  6. @ PAT e Spetti - sapete, anche io la penso così però poi mi dico: mica si può imputare tutto all'età. L'età va bene, ma se fosse così pigro e indolente di carattere? come la metto?

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  7. tutto giusto, tutto vero e...
    "E se al contrario gli dico che mi sono rotta di corrergli dietro, lo sto educando ad assumersi la responsabilità delle sue azioni o lo sto abbandonando a se stesso nel momento in cui ha più bisogno di me?"
    io credo che un figlio non lo si può lasciare a se stesso...
    è davvero dura riuscire a resistere ma... è un figlio.
    riesco a spiegarmi?

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  8. Il mio suggerimento? Aiutoooooooo.... Io sono spaventata da ora per quello che mi aspetta fra 6 o 7 anni!!!!

    Francy

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