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giovedì 30 novembre 2017
martedì 28 novembre 2017
martedì 21 novembre 2017
BYE BYE CICCIONE ROSSO
Conversazione alla puff-tavola un paio di giorni fa a cena
Puff: oh ragazzi, tra un mesetto è Natale, avete scritto la vostra letterina?
Il Ric si strozza con le trofie e le sputazza per tutta la tavola
Il GG non proferisce
Il Lore si gira verso di me con l'espressione che dice mamistaipigliandoperilculoocosa? e risponde solo: ma mamma!
Puff: Ok Ok. Chiariamo. Quindi non ci credi più a Babbo Natale?
Il Lore: Ovviamente no!
Il Ric: E meno male! Dai mamma ca##o è in quinta! Se ci credesse mi preoccuperei!
GG: tu ti preoccupi di qualunque cosa che riguardi tuo fratello e non fai testo.
Puff: va bene, ordine in aula. Allora Lore da quanto lo sai?
Il Lore: eh.. dallo scorso Natale!
Puff: ammappa! E non mi hai detto niente!
Il Lore (soddisfatto di sé stesso): No no.
GG: e come lo hai capito?
Il Lore: eh, mamma, ti ricordi, una volta l'anno scorso avevo perso un dente e tu ti eri dimenticata di mettere il soldino sul mio comodino. Sei venuta la mattina ma io ero sveglio e ti ho visto.
Puff: che c'entra, quello è il topino dei denti.
Il Lore: si vabbè, ma se non esiste quello, non esiste nemmeno Babbo Natale
- non fa una piega -
Puff: mi sembra giusto, e ci sei rimasto male?
Il Lore: (ridacchiando) eh si un po'...
A quel punto interviene il Ric che ci spiega che anche lui lo ha scoperto in quarta (e questo lo sapevo) perché "aveva già qualche sospetto" e allora la notte fatidica è rimasto sveglio e ci ha visti portare i regali sotto l'albero. Ha detto di essere stato "incaxxato nero" da questa scoperta, ma suppongo che tutta l'incazzatura si sia sciolta come la neve la mattina successiva una volta constatato che comunque i pacchetti sotto l'albero erano regolarmente presenti.
Mi resta la consolazione dell'unica cosa che il Lore non ha sgamato, ossia che il Babbo Natale che metteva i pacchi sotto l'albero che lui ha sbirciato dalla fessura della porta per 2-3 anni a fila fosse suo fratello vestito di rosso e con un cuscino sulla pancia.
La delirante dissertazione sui proposti regali di natale la lasciamo per un post futuro.
mercoledì 15 novembre 2017
PIGIAMA PARTY - sono sopravvissuta
No, vabbè, tutta un'altra storia!
Se avete letto il post di tanti anni fa sul pigiama party, scordatevelo.
Sarà che i bambini di allora erano in prima e questi invece sono in quinta?
Scema io a non pensarci prima.
Dunque la truppa è arrivata attorno alle 20.
Appello: Lore + E, C, M, R e S
Tutti regolarmente pervenuti.
M unica bambina.
Si sono scatenati un po' in cameretta, giocando con spade e attrezzi contundenti vari (ho sequestrato in extremis una mazza da baseball che al di la di tutto, pesa come un camion ed è uno strumento adatto ad aprire le capocce come meloni) ma verso le 20.30 era previsto l'arrivo della pizza.
Prima nota, sulla scelta delle pizze.
Lore e C i due "sfigonzi" scelgono la margherita. Ma il menù prevede anche due diavole (= salame piccante), una salsiccia e addirittura una 4 formaggi + salsiccia. Mica cotica. Le pizze arrivano debitamente tagliate nei loro bravi cartoni, li siedo a tavola e distribuisco il rancio. il giovane R (perché non posso dire piccolo a un undicenne alto 1.60) tira su la sua prima fetta, che cola inesorabilmente sui calzoni sfilacciando la mozzarella e mandando schizzetti di unto tutto in giro.
Mi guarda afflitto "ehm scusa, ma io non la so mangiare così... non hai forchetta e coltello?"
Ma che, perdavero?? :-O
Fornisco gli attrezzi e la cena continua.
M che ha portato iPad provvede al dj set durante il pasto, che comprende essenzialmente Rovazzi e un sacco di roba simile a quella. Tra un boccone e l'altro si fanno pure una cantatina.
Finita la cena continuano ad ascoltare musica guardando youtube in tv e poi si danno al peggio del peggio, il male assoluto, la tragedia dei nostri tempi... i video di Minecraft.
Mi piazzo davanti a loro con le mani sui fianchi e le gambe divaricate, stile lavandaia (o Peter Pan se preferite...) e li guardo severamente uno a uno. Poi sbotto:
"Ma dico, ma io non lo so... ma vi pare possibile stare li come tanti ebeti a guardare uno che gioca a un gioco elettronico per ore ed ore? E pure brutto peraltro! Ancora ancora se giocaste voi.. ma così.. io veramente non......"
Non termino la frase.
Improvvisamente nella mia testa parte Vamos A La Playa e io piombo di schianto nel 1983. Un minuscolo e francamente orrendo barettino vicino alla casa di villeggiatura. Nel retro c'è un videogioco che noi chiamiamo semplicemente il Serpentone. Io, la Sa, il Simo, il Roby e la Ste siamo tutti ammassati dietro al Cla che sta giocando. Supera schemi su schemi, ormai ha i suoi giri predeterminati che gli consentono di passare gli sbarramenti più duri senza che la faccia del suo serpente impatti contro la coda. Una partita costa tipo 200 lire e con 1000 lire tra tutti ci passiamo il pomeriggio a guardarci l'un l'altro.
Quindi parliamoci chiaro: di cosa mi sto lamentando, esattamente?
Incasso l'autogol e passiamo oltre.
Verso le 23.30 tra un "si però io ho ancora fame" (se avessi mangiato tutta la pizza, mannaggiattè!) e un "sono avanzati i Ferrero Rocher?" si fa l'ora di metterli a dormire. Tiro giù il divano letto metto le lenzuola e via. Sul mio divano ci hanno dormito 5 adolescenti nerboruti la scorsa estate, quindi 6 bambini di quinta elementare non prevedo costituiscano un problema. Consegno il telecomando nelle mani di Lore e consiglio la visione di un film.
Mezz'ora per decidere perché tutti volevano vedere un Horror ma non c'è stato verso di convincere mio figlio "che dopo ce lo sognamo". La scelta cade su Hotel Transilvania 2 che mi pare un buon compromesso. Tra una risatina e l'altra si sistemano e - quasi - tacciono. Luci spente in sala.
Vado a letto ma non dormo mica.
Ogni 5/6 minuti sento rumori sospetti provenire dalla sala.
Uno si alza e va a bere
Un altro si alza e cerca le patatine
Verso le due tutti vogliono i biscotti
M si sente a disagio perché non ha mai dormito a casa mia. "Vorrei tanto salutare mammina" dice con gli occhioni sgranati. Bella te lo scordi che mandiamo un messaggio a mammina a quest'ora che come minimo le piglia un infarto. Fattela passare e torna a letto.
Alla fine del cartone gli sgarzolini decidono di vederne un altro.
Perché sai, al pigiama party delle femmine, sono state sveglie fino alle 4! Mica possiamo dormire prima. Oh, Gesù.......
Verso le 2:30 mettono il secondo film
il GG russa
Io rassegnata ad una notte in bianco chatto con un amico beccato online per puro caso, appena tornato ubriaco da un Terzo Tempo piuttosto movimentato, e almeno passo mezz'ora.
Alle 3:30 il marito apre un occhio e decide di prendere in mano la situazione. Si dirige marzialmente verso la sala e spegne la TV d'imperio.
Tutti si zittiscono... quasi.
M continua a prendere in giro E (sono grandi amici) e a farlo ridere
C si lamenta e le dice di tacere
Lore sbotta che ha sonno e li minaccia tutti di mandarli a casa
Come Dio vuole alle 4 cala il silenzio.
La mattina resistiamo fino a ben le 9:30
I bambini sono belli operativi.
Mi alzo e propongo la colazione, accolta con salti e grida di giubilo.
Alle 10:30 tutti fuori dai maroni.
Note: tutti incredibilmente bravi, educati, cortesi, sempre per favore e grazie... insomma tanta di quella grazia che sant'Antonio se la sogna.
In tutto ciò, il Ric era alla sua prima esperienza da BabySitter, a casa di una vicina di casa i cui figli sarebbero stati invitati al pigiama party se uno dei due non avesse un braccio ingessato. Andato alle 19 tornato alle 3. Esperienza positiva, bambini bravi (sono due conosciuti terremoti), primi 40 euro guadagnati.
Sipario.
Se avete letto il post di tanti anni fa sul pigiama party, scordatevelo.
Sarà che i bambini di allora erano in prima e questi invece sono in quinta?
Scema io a non pensarci prima.
Dunque la truppa è arrivata attorno alle 20.
Appello: Lore + E, C, M, R e S
Tutti regolarmente pervenuti.
M unica bambina.
Si sono scatenati un po' in cameretta, giocando con spade e attrezzi contundenti vari (ho sequestrato in extremis una mazza da baseball che al di la di tutto, pesa come un camion ed è uno strumento adatto ad aprire le capocce come meloni) ma verso le 20.30 era previsto l'arrivo della pizza.
Prima nota, sulla scelta delle pizze.
Lore e C i due "sfigonzi" scelgono la margherita. Ma il menù prevede anche due diavole (= salame piccante), una salsiccia e addirittura una 4 formaggi + salsiccia. Mica cotica. Le pizze arrivano debitamente tagliate nei loro bravi cartoni, li siedo a tavola e distribuisco il rancio. il giovane R (perché non posso dire piccolo a un undicenne alto 1.60) tira su la sua prima fetta, che cola inesorabilmente sui calzoni sfilacciando la mozzarella e mandando schizzetti di unto tutto in giro.
Mi guarda afflitto "ehm scusa, ma io non la so mangiare così... non hai forchetta e coltello?"
Ma che, perdavero?? :-O
Fornisco gli attrezzi e la cena continua.
M che ha portato iPad provvede al dj set durante il pasto, che comprende essenzialmente Rovazzi e un sacco di roba simile a quella. Tra un boccone e l'altro si fanno pure una cantatina.
Finita la cena continuano ad ascoltare musica guardando youtube in tv e poi si danno al peggio del peggio, il male assoluto, la tragedia dei nostri tempi... i video di Minecraft.
Mi piazzo davanti a loro con le mani sui fianchi e le gambe divaricate, stile lavandaia (o Peter Pan se preferite...) e li guardo severamente uno a uno. Poi sbotto:
"Ma dico, ma io non lo so... ma vi pare possibile stare li come tanti ebeti a guardare uno che gioca a un gioco elettronico per ore ed ore? E pure brutto peraltro! Ancora ancora se giocaste voi.. ma così.. io veramente non......"
Non termino la frase.
Improvvisamente nella mia testa parte Vamos A La Playa e io piombo di schianto nel 1983. Un minuscolo e francamente orrendo barettino vicino alla casa di villeggiatura. Nel retro c'è un videogioco che noi chiamiamo semplicemente il Serpentone. Io, la Sa, il Simo, il Roby e la Ste siamo tutti ammassati dietro al Cla che sta giocando. Supera schemi su schemi, ormai ha i suoi giri predeterminati che gli consentono di passare gli sbarramenti più duri senza che la faccia del suo serpente impatti contro la coda. Una partita costa tipo 200 lire e con 1000 lire tra tutti ci passiamo il pomeriggio a guardarci l'un l'altro.
Quindi parliamoci chiaro: di cosa mi sto lamentando, esattamente?
Incasso l'autogol e passiamo oltre.
Verso le 23.30 tra un "si però io ho ancora fame" (se avessi mangiato tutta la pizza, mannaggiattè!) e un "sono avanzati i Ferrero Rocher?" si fa l'ora di metterli a dormire. Tiro giù il divano letto metto le lenzuola e via. Sul mio divano ci hanno dormito 5 adolescenti nerboruti la scorsa estate, quindi 6 bambini di quinta elementare non prevedo costituiscano un problema. Consegno il telecomando nelle mani di Lore e consiglio la visione di un film.
Mezz'ora per decidere perché tutti volevano vedere un Horror ma non c'è stato verso di convincere mio figlio "che dopo ce lo sognamo". La scelta cade su Hotel Transilvania 2 che mi pare un buon compromesso. Tra una risatina e l'altra si sistemano e - quasi - tacciono. Luci spente in sala.
Vado a letto ma non dormo mica.
Ogni 5/6 minuti sento rumori sospetti provenire dalla sala.
Uno si alza e va a bere
Un altro si alza e cerca le patatine
Verso le due tutti vogliono i biscotti
M si sente a disagio perché non ha mai dormito a casa mia. "Vorrei tanto salutare mammina" dice con gli occhioni sgranati. Bella te lo scordi che mandiamo un messaggio a mammina a quest'ora che come minimo le piglia un infarto. Fattela passare e torna a letto.
Alla fine del cartone gli sgarzolini decidono di vederne un altro.
Perché sai, al pigiama party delle femmine, sono state sveglie fino alle 4! Mica possiamo dormire prima. Oh, Gesù.......
Verso le 2:30 mettono il secondo film
il GG russa
Io rassegnata ad una notte in bianco chatto con un amico beccato online per puro caso, appena tornato ubriaco da un Terzo Tempo piuttosto movimentato, e almeno passo mezz'ora.
Alle 3:30 il marito apre un occhio e decide di prendere in mano la situazione. Si dirige marzialmente verso la sala e spegne la TV d'imperio.
Tutti si zittiscono... quasi.
M continua a prendere in giro E (sono grandi amici) e a farlo ridere
C si lamenta e le dice di tacere
Lore sbotta che ha sonno e li minaccia tutti di mandarli a casa
Come Dio vuole alle 4 cala il silenzio.
La mattina resistiamo fino a ben le 9:30
I bambini sono belli operativi.
Mi alzo e propongo la colazione, accolta con salti e grida di giubilo.
Alle 10:30 tutti fuori dai maroni.
Note: tutti incredibilmente bravi, educati, cortesi, sempre per favore e grazie... insomma tanta di quella grazia che sant'Antonio se la sogna.
In tutto ciò, il Ric era alla sua prima esperienza da BabySitter, a casa di una vicina di casa i cui figli sarebbero stati invitati al pigiama party se uno dei due non avesse un braccio ingessato. Andato alle 19 tornato alle 3. Esperienza positiva, bambini bravi (sono due conosciuti terremoti), primi 40 euro guadagnati.
Sipario.
mercoledì 8 novembre 2017
DI RECIDIVE
Cosa ci fa una lumaca sul giornale? Striscia la Notizia!
Perchè uno sputo stava sulle scale?? Perché saliva!
Queste sono solo un paio delle chicche che Lore porta a casa dall'allenamento della Scuola di Circo. E' prassi che la lezione cominci con cinque minuti di chiacchiere in cui ci si raccontano anche le barzellette. Fin dai tempi del Ric, il che significa un bel 10 anni fa. La cosa allucinante è quando iniziano a venirsene fuori con "ci sono un italiano, un inglese e un francese..." e soprattutto lei, la sola e l'unica, la meravigliosa ed irripetibile... la barzelletta del Fantasma Formaggino.
Gesù!
Tra questo e Facebook che mi ricorda che nel 1984 è uscito il Tempo delle Mele in questi giorni mi sento vecchia quanto Matusalemme. Vi basti sapere che l'unica cosa che ogni mattina si sveglia veramente bene ultimamente è la cervicale!
Vabbé, diciamo che è colpa dell'arrivo dell'inverno e andiamo oltre.
Vecchia o non vecchia, sabato sera sicuramente sarà per me l'occasione di saltare i fossi per il lungo.
Infatti, da buona recidiva quale sono, ho organizzato... no, rifo.
Infatti, da buona recidiva quale sono, sono stata praticamente costretta (meglio) ad organizzare un pigiama party. Oh yeah. Lore ha invitato "tutti i maschi della classe + Matilde, perché lei dice che che vuole essere un maschio e alla fine mi spiaceva non invitarla" Non fa una piega.
Saranno 6 in tutto, Lore incluso.
Per quanti tra voi pesano ingenuamente (come feci io la prima volta) "che cosa vuoi che sia, non sei capace di tenere a bada 6 pisolini da niente?", qui trovate la mia prima esperienza in argomento. Notate la data: ero incinta di 6 mesi.
Una passeggiata di salute.
venerdì 3 novembre 2017
A VOLTE RITORNANO... E RITORNANO... E RITORNANO
Lo so lo so: periodicamente arrivo con un post intitolato così, le cose girano per un po' e poi di nuovo il buio. Che ci devo fare. Sto impicciatissima!!
Allora, vediamo... non ci si sente da maggio eh? Gesù!
Bene vediamo... aggiornamento rapido.
IL RIC: da maggio ad oggi, ha recuperato il disagio scolastico passando bene i due esami che alla fine ha beccato a settembre, ed ha ricominciato l'anno scolastico decisamente con un'altra marcia. Non che sia la perfezione, ma sta studiando fin dal primo giorno ed è un bel miglioramento. Anche il suo umore adolescenzial-ormonale devo dire che si sta dando una regolata. Ha ancora i suoi momenti bui, ma il trend è positivo. La storia con la morosa molto più grande è giunta al capolinea verso l'inizio di giugno, senza troppi patemi. Al momento è libero e bello. Per l'evoluzione fisica, vi rimando alle foto che metterò tra breve sulla banda laterale sinistra e che sia chiaro: inserisco solo ed esclusivamente per Vedettone nostro, nel caso passi ancora di qua ogni tanto, che così si rilassa sull'abbigliamento degli adolescenti debosciati del giorno d'oggi. Ciao Vedetta, come stai?
IL LO: com'è che lo chiamavo? Lo? Lollo? Scheggia? E' passato talmente tanto tempo che non mi ricordo più quale soprannome avevo scelto dopo la data di scadenza di "Nin". Che madre degenere. Comunque, ha cominciato con discreto successo la quinta elementare e io sto qui che penso a come renderlo adatto alle medie nel breve volgere di qualche mese. Non so che dire. Continuo a vederlo talmente patatone tenerone piccirillo che non riesco a capacitarmi. La sua carriera rugbistica continua, quest'anno ha cambiato categoria e si trova di nuovo ad essere uno dei "piccoli" della squadra di Under 12 che comprende bambini di 10 e 11 anni. E non solo come età: abbiamo dei piloni undicenni dalla corporatura decisamente fuori scala, tipo 165 cm x 65 kg... considerando che il Lo è 142 x 37 kg... placcali, tu, quei giganti li... infatti all'inizio della stagione era un po' intimorito. Ora va meglio: abbiamo comprato la maglia con le protezioni (del tutto inutile se non per questioni psicologiche) e inizia a buttarsi un po' di più. Per chi se ne intende, l'allenatore aveva pensato di farlo giocare con il numero 13, per chi non se ne intende, spiegazione qui
IL GG: il marito sta bene. Giusto ieri mi diceva che inizia a sentirsi vecchio perché ha messo su un po' di pancia e ha perso qualche capello (giusto due o tre...) ma per quanto mi riguarda lui sarà sempre giovane. Lo so lo so, vi vengono le carie ai denti a sentire queste sviolinate, ma che ci posso fare. Non sono il tipo che da peso ai cambiamenti fisici. Vorrei poter dire lo stesso di lui.. ma quella li è un'altra storia. E comunque è una storia abbastanza a lieto fine.
BRO E ARWEN: e chi è che sta meglio di loro?
IL MIO NUOVO PROGETTO: ed eccoci. Ricordate che mesi e mesi fa, avevo pubblicato due o tre post con degli scritti riguardanti una storia ambientata ai tempi dei vichinghi? Si chiamava Gente del Nord e c'è la pagina li su in alto, con qualche info a riguardo (che verrà presto riaggiornata). Bene. Sono lieta di informarvi che quelle poche pagine a furia di dai e dai, sono diventate un romanzo vero e proprio. Già. Anzi, due a dire il vero, perché alla fine era troppo lungo per pubblicarlo tutto insieme e ho deciso di dividerlo. Al momento sono in fase di editing, e spero entro Natale di potervi dire che è presente su Amazon, pronto per essere acquistato e letto. Così sapete cosa mettere sotto l'albero (ahahah). Si intitola Viking Chronicles. Beh, che dire. E' stata ed è un'esperienza straordinaria. Ho conosciuto persone simpaticissime. Ho scoperto cose pazzesche sull'auto-publishing e sul delirio promozionale che ci sta dietro se vuoi che qualcuno legga il tuo libro. Praticamente ad oggi non faccio altro in qualunque momento libero io mi ritrovi. Lo considero un hobby, e se i lettori si divertiranno a leggerlo 1/4 di quello che mi sono divertita io a scriverlo, avrò avuto un successo straordinario.
E con questo passo e chiudo.
Spero di risentirvi, spero che qualcuno passi ancora di qua ogni tanto giusto per dare un occhiata anche dopo tanto tempo, e spero di ritrovare da ora in avanti la possibilità di tornare ad abitare questa casa con un po' di costanza
Baci.
venerdì 19 maggio 2017
Dr Scheggia e Mr Hyde
... e intanto il nostro Lore (ex-Nin che ormai...) continua ad inanellare successi.
No, non agitatevi, non è il primo della classe. Nemmeno il secondo.
Però i suoi allenatori sono entusiasti e continuo a ricevere complimenti a destra e a manca.
Da tempo il suo allenatore, il cosiddetto Baffo, mi tesse le sue lodi dicendo che è un ragazzino stupendo. Un paio di settimane fa dopo un torneo in cui abbiamo molto ben figurato, il Baffo è venuto da me, con fare cospiratorio. Considerate che è alto 1.90 per 100 kg, mentre io 1.50 per cazzimiei kg, quindi immaginate l'effetto che facciamo quando parliamo in gran segreto :-) Praticamente mi fagocita.
Comunque.
Mi dice che gli allenatori della squadra avversaria erano andati da lui per complimentarsi per quanto è bravo Scheggia. Giocatore completo, corretto, serio, concentrato ecc ecc ecc. Forse ne avevo già accennato. Ovviamente la cosa mi ha fatto molto piacere.
Commenti del genere ne ho ricevuti diversi, da osservatori che lo apprezzano per il gioco e che ne notano la indiscutibile passione per il gioco.
Stamattina mi arriva un wap dal medesimo Baffo. Recita:
Tuo figlio ha ricevuto i complimenti
Del coordinatore
E' un ragazzo d'oro
Aiuta i più giovani
In campo è straordinario
Anche sul piano umano
Ieri consolava M. che non ne imbroccava una
Del coordinatore
E' un ragazzo d'oro
Aiuta i più giovani
In campo è straordinario
Anche sul piano umano
Ieri consolava M. che non ne imbroccava una
Al che rispondo:
Grazie, sei una botta d'autostima
Ora il prossimo passo è esportare
il suo atteggiamento in campo anche FUORI dal campo
Grazie, sei una botta d'autostima
Ora il prossimo passo è esportare
il suo atteggiamento in campo anche FUORI dal campo
E lui:
In campo è impeccabile.
In campo è impeccabile.
Considerando che solo un'ora prima si stava menando a sangue in cortile con uno (un rompicoglioni, va detto, ma insomma...) inizio a pormi delle serie domande, soprattutto sul piano psichiatrico, del tipo "ma quindi le doppie personalità esistono davvero?"
Il fatto è, vedete, che non è la prima volta che mi capita.
Anche col Ric stessa storia: i suoi allenatori entusiasti (serio, ordinato, composto) le maestre molto meno (terremoto, non sta fermo un attimo, mi fa venire il mal di mare).
Anche col Ric stessa storia: i suoi allenatori entusiasti (serio, ordinato, composto) le maestre molto meno (terremoto, non sta fermo un attimo, mi fa venire il mal di mare).
Adesso non mi resta che decidere se vedere il bicchiere mezzo pieno considerando il "vero" lui stesso quello che si esplica in campo, oppure mezzo vuoto, dando la prevalenza a quello che mena i rompicoglioni.
Secondo voi, da che parte sono orientata? :-D
mercoledì 17 maggio 2017
DI SVEGLIE
La sveglia del Ric suona alle 6:30.
Per una serie di ragioni legate all'incoraggiare l'autonomia (decisione presa due anni fa all'inizio del liceo) la mia suona alle 6:40, in modo che lui si alzi e vada in bagno per suo conto senza sprone. Aveva senso due anni fa, ora meno, ma l'abitudine è rimasta. Io comunque sento sempre la sua sveglia, pur restando a letto un'altra decina di minuti. Mediamente dopo qualche minuto devo comunque dargli una voce: "Ehiiiii sei in piediiiiii?"
Stamattina sento la sveglia, apro gli occhi, attendo di sentire gli scricchiolii del letto segnale della sua levata mattutina, mi accorgo che va in bagno. Dopodiché mi aspettavo che rientrasse in camera a vestirsi ma invece sento che si dirige con passo felpato verso la cucina, apre la porta piano piano.
Perplessa decido di restare sul vago.
"Ehiiiii, ti sei alzato?"
"Si si"
Va in cucina e chiude la porta. Che diamine sta facendo invece di prepararsi??
Due minuti e lo seguo. Lo trovo seduto al tavolo di cucina, chino sulle sudate carte, ovvero sul libro di storia. Sto per dirgli "...zzo fai, è ora di vestirsi e andare a scuola!" quando vengo colta da improvvisa ispirazione e guardo l'ora.
Le 4:30
Guardo meglio.
Sempre le 4:30
"Ma... ti sei alzato a studiare?"
" Si mi sono alzato prima"
Sgrano gli occhi, pacca sulla spalla
"Ok a dopo".
La vita è veramente strana.
Per una serie di ragioni legate all'incoraggiare l'autonomia (decisione presa due anni fa all'inizio del liceo) la mia suona alle 6:40, in modo che lui si alzi e vada in bagno per suo conto senza sprone. Aveva senso due anni fa, ora meno, ma l'abitudine è rimasta. Io comunque sento sempre la sua sveglia, pur restando a letto un'altra decina di minuti. Mediamente dopo qualche minuto devo comunque dargli una voce: "Ehiiiii sei in piediiiiii?"
Stamattina sento la sveglia, apro gli occhi, attendo di sentire gli scricchiolii del letto segnale della sua levata mattutina, mi accorgo che va in bagno. Dopodiché mi aspettavo che rientrasse in camera a vestirsi ma invece sento che si dirige con passo felpato verso la cucina, apre la porta piano piano.
Perplessa decido di restare sul vago.
"Ehiiiii, ti sei alzato?"
"Si si"
Va in cucina e chiude la porta. Che diamine sta facendo invece di prepararsi??
Due minuti e lo seguo. Lo trovo seduto al tavolo di cucina, chino sulle sudate carte, ovvero sul libro di storia. Sto per dirgli "...zzo fai, è ora di vestirsi e andare a scuola!" quando vengo colta da improvvisa ispirazione e guardo l'ora.
Le 4:30
Guardo meglio.
Sempre le 4:30
"Ma... ti sei alzato a studiare?"
" Si mi sono alzato prima"
Sgrano gli occhi, pacca sulla spalla
"Ok a dopo".
La vita è veramente strana.
martedì 2 maggio 2017
A VOLTE RITORNANO...
... il che potrebbe riferirsi sia al fatto che torno a scrivere dopo un periodo di latitanza quantomai biasimevole, sia che ebbene, si, sono partita e anche TORNATA da Edimburgo, viaggio che è (quasi) il sogno della mia vita e che finalmente ho potuto fare, subito dopo Pasqua.
Dico quasi non perché io sia una maledetta ingrata mai contenta, ma perché il sogno in effetti sarebbero le Highlands... diciamo quindi che considero questo un antipasto.
Quindi, dicevamo... Edimburgh... OH MY GOD!
E' una città stupenda, meravigliosa, incredibile. Lo sapevo che era bella, ma così, non me lo sarei mai immaginato!!! Non ti puoi girare senza vedere qualche meraviglioso palazzo, delle guglie svettanti, uno scorcio di panorama collinare, insomma: la perfezione. I primi due giorni li abbiamo dedicati totalmente alla città, naturalmente privilegiando il Castello come prima cosa, il Royal Mile e Holyrood House.
Menzione a parte merita il tour di Edimburgo sotterranea. Grazie anche a una guida piuttosto pittoresca e molto simpatica abbiamo scoperto un sacco di curiosità sulla città, come per esempio che ad Edimburgo sono sorti i primi condomini della storia, alti fino a 15 piani (perché la città era fortificata e la popolazione cresceva, non potendo espandersi in larghezza per non uscire dalle mura, si espandeva in altezza) o che sotto i due ponti che collegano la città vecchia alla città nuova sorgevano magazzini e laboratori appartenenti ai negozi che c'erano sopra i ponti; una volta abbandonati sono diventati sede di ogni tipo di attività criminale possibile ed immaginabile, tra cui le più redditizie erano:
- il contrabbando, specie dopo il 1746 anno della sconfitta definitiva della Scozia contro l'Inghilterra (e non parliamo di rugby). Dopo la famosa battaglia di Culloden, tutto quello che aveva relazione con la cultura dei clan venne messo fuorilegge da Sua Maestà Britannica... incluso il whisky. Ve l'immaginate il fiorire di attività relative?
- il traffico di corpi umani. Si, avete capito bene. Cadaveri. Edimburgo vanta la più vecchia e rinomata scuola di medicina e chirurgia che si conosca, e i giovani apprendisti chirurghi avevano bisogno di esercitarsi. E su cosa si esercitavano? Ecco. La scuola pagava fior di quattrini per ogni corpo che riceveva a scopo didattico (fino a 10 sterline l'uno, lo stipendio medio di un anno) quindi anche li.... c'era la fila. La maggior parte degli interessati cercavano di procurarsi i corpi dissotterrando gente morta nei cimiteri (reato che comunque comportava la pena capitale) mentre i più arditi, se li procuravano proprio freschi, ovvero da vivi. Uno in particolare, pare ne abbia fatti fuori 60 prima che lo beccassero!
Il terzo giorno invece abbiamo preso la macchina, il GG si è prodotto in una meravigliosa performance di guida sul lato sbagliato della strada, e abbiamo visitato alcuni altri castelli, di cui il più famoso è senz'altro Stirling Castle. La cosa molto particolare di questo castello è che è "animato" cioè ci sono delle persone dentro le stanze, persone vere, attori, che simulano la vita rinascimentale. Tranne nelle cucine: lì l'ambientazione è fatta di statue, ma molto suggestiva
A parte questo, la terza giornata è stata dedicata alla mia anima nerd... abbiamo visitato Monumenti Nazionali Scozzesi che sono stati teatro di alcuni set televisivi che... come dire... mi piacciono particolarmente. Ed allora ecco qui:
La cosa meravigliosa di tutti questi castelli è che la gestione è molto diversa rispetto all'Italia: qui da noi, non puoi praticamente visitare nulla, è tutto proibito, vedi una porta è chiusa, vedi una scala è sbarrata ecc...li invece puoi girarli in lungo e in largo. Scalini lisi del quindicesimo secolo? Sei avvisato, se scivoli sono cazzi tuoi, accomodati pure e sali fino in cima. Fantastico.
Senza naturalmente dimenticare alcuni paesaggi davvero memorabili
Che dirvi, il mio cuore è ancora li.
Dico quasi non perché io sia una maledetta ingrata mai contenta, ma perché il sogno in effetti sarebbero le Highlands... diciamo quindi che considero questo un antipasto.
Quindi, dicevamo... Edimburgh... OH MY GOD!
E' una città stupenda, meravigliosa, incredibile. Lo sapevo che era bella, ma così, non me lo sarei mai immaginato!!! Non ti puoi girare senza vedere qualche meraviglioso palazzo, delle guglie svettanti, uno scorcio di panorama collinare, insomma: la perfezione. I primi due giorni li abbiamo dedicati totalmente alla città, naturalmente privilegiando il Castello come prima cosa, il Royal Mile e Holyrood House.
INGRESSO DEL CASTELLO |
FACCIATA DI HOLYROOD |
L'INCORONAZIONE DI ROBERT BRUCE, AL CASTELLO |
LA SALA DELLE ARMI |
LE PRIGIONI DEL CASTELLO |
Arthur's Seat era lì che mi guardava, ma non ce l'ho fatta... però abbiamo fatto la passeggiata lungo il canale fino a Deans Village partendo dal Giardino Botanico, come da consiglio della Signorina G. :-) ed è stato molto molto bello, tranne per il fatto che purtroppo il tempo si è guastato a metà della camminata e abbiamo preso pure un po' d'acqua. Non troppa, siamo stati fortunati!
Siamo anche andati un po' in giro curiosando, perdendoci in città come bisognerebbe sempre fare quando si visita un posto nuovo, e capitando in zone anche molto suggestive, per esempio in un luogo che poteva sembrare un cimitero ma che era in realtà una zona di lapidi commemorative anche piuttosto antiche (non credo ci fosse sepolto nessuno, o forse c'era stato e ora non più)
Menzione a parte merita il tour di Edimburgo sotterranea. Grazie anche a una guida piuttosto pittoresca e molto simpatica abbiamo scoperto un sacco di curiosità sulla città, come per esempio che ad Edimburgo sono sorti i primi condomini della storia, alti fino a 15 piani (perché la città era fortificata e la popolazione cresceva, non potendo espandersi in larghezza per non uscire dalle mura, si espandeva in altezza) o che sotto i due ponti che collegano la città vecchia alla città nuova sorgevano magazzini e laboratori appartenenti ai negozi che c'erano sopra i ponti; una volta abbandonati sono diventati sede di ogni tipo di attività criminale possibile ed immaginabile, tra cui le più redditizie erano:
- il contrabbando, specie dopo il 1746 anno della sconfitta definitiva della Scozia contro l'Inghilterra (e non parliamo di rugby). Dopo la famosa battaglia di Culloden, tutto quello che aveva relazione con la cultura dei clan venne messo fuorilegge da Sua Maestà Britannica... incluso il whisky. Ve l'immaginate il fiorire di attività relative?
- il traffico di corpi umani. Si, avete capito bene. Cadaveri. Edimburgo vanta la più vecchia e rinomata scuola di medicina e chirurgia che si conosca, e i giovani apprendisti chirurghi avevano bisogno di esercitarsi. E su cosa si esercitavano? Ecco. La scuola pagava fior di quattrini per ogni corpo che riceveva a scopo didattico (fino a 10 sterline l'uno, lo stipendio medio di un anno) quindi anche li.... c'era la fila. La maggior parte degli interessati cercavano di procurarsi i corpi dissotterrando gente morta nei cimiteri (reato che comunque comportava la pena capitale) mentre i più arditi, se li procuravano proprio freschi, ovvero da vivi. Uno in particolare, pare ne abbia fatti fuori 60 prima che lo beccassero!
Il terzo giorno invece abbiamo preso la macchina, il GG si è prodotto in una meravigliosa performance di guida sul lato sbagliato della strada, e abbiamo visitato alcuni altri castelli, di cui il più famoso è senz'altro Stirling Castle. La cosa molto particolare di questo castello è che è "animato" cioè ci sono delle persone dentro le stanze, persone vere, attori, che simulano la vita rinascimentale. Tranne nelle cucine: lì l'ambientazione è fatta di statue, ma molto suggestiva
A parte questo, la terza giornata è stata dedicata alla mia anima nerd... abbiamo visitato Monumenti Nazionali Scozzesi che sono stati teatro di alcuni set televisivi che... come dire... mi piacciono particolarmente. Ed allora ecco qui:
Midhope Castle alias Lallybroch
Blackness Castle alias Fort William
Doune Castle alias Leoch (e Winterfell)
QUESTO E' IL CAMINO DELLA CUCINA DI MRS FITZGIBBONS :-) |
E Lilimgowth House, alias Wenthworth Prison
La cosa meravigliosa di tutti questi castelli è che la gestione è molto diversa rispetto all'Italia: qui da noi, non puoi praticamente visitare nulla, è tutto proibito, vedi una porta è chiusa, vedi una scala è sbarrata ecc...li invece puoi girarli in lungo e in largo. Scalini lisi del quindicesimo secolo? Sei avvisato, se scivoli sono cazzi tuoi, accomodati pure e sali fino in cima. Fantastico.
Senza naturalmente dimenticare alcuni paesaggi davvero memorabili
Che dirvi, il mio cuore è ancora li.
giovedì 13 aprile 2017
PER NON FARCI MANCARE NIENTE...
... un paio di settimane fa il Ric ha avuto un calo di zuccheri durante una gara. E' stato portato al PS in via precauzionale, fatti tutti gli esami (cardiaci, tutti a posto) e sollevato con una flebo di glucosata.
Abbiamo appurato che NON aveva mangiato prima della gara, ed una volta stabilito questo fatto ha preso dei sonori vaffa da me, da suo padre, dall'allenatore, da tutte le infermiere, dall'internista e dalla cardiologa. Speriamo che abbia capito.
L'infermiera che gli ha infilato l'ago della flebo ha sbagliato: ha preso un'arteria. Li per li, niente di che, a parte che ha dovuto sopportare un secondo buco. Da allora ha avuto un lieve livido, ma nulla di eclatante.
Ieri è andato ad allenarsi, e stamattina è così:
Spedito immediatamente dalla dottoressa (da solo, prima volta, cristosanto!), gli ha prescritto un ecodopler urgente.
Altre menate, ne abbiamo?
martedì 11 aprile 2017
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Allora.
Fino a sabato a mezzogiorno, tutto ok.
Sabato pomeriggio organizziamo con degli amici di andare a vedere una rievocazione storica che fanno proprio vicino a casa, a tema Longobardi. La mia amica ed io ci incamminiamo a piedi, quei 3 km che ti fanno sentire meno in colpa per il litro di birra della sera prima, i papà coi figli ci raggiungono in macchina.
Appena arrivato il GG col Nin mi rendo conto che quest'ultimo ha qualcosa che non quadra. E' un po' statico. Non corre, non si agita. Cammina con la testa ciondoloni e mi sta ammignattato come una cozza. Resistiamo il tempo di una dimostrazione di combattimento con le spade, poi lo porto a casa.
Mal di gola, mal d'orecchio... Febbre. Ovvio.
Una rapida suppostina e il mal di gola, puff. Magia. Sparito. Buon segno.
Peccato che...
Verso sera ci aggiungiamo anche una bella dose di nausea con tanto di Alien seduto per terra che tiene il catino davanti al naso del piccolo vomitoso. Ah ma che meraviglia.
Domenica, lunedì... stessa solfa. Mogio come una pelle di fico, avrà mangiato si e no 4 biscotti da sabato, dorme metà della mattina e metà del pomeriggio, ma da oggi verso le tre pare stare meglio. Non vomita, almeno. Mangiucchia qualcosa. Sembra che si riprenda un po', ride e scherza coi nonni. Buon segno.
Peccato che...
Mi accorgo che ha piedi e gambe coperti di orticaria.
Oibò. Ma come? Orticaria dopo tre giorni che non mangia praticamente niente, come può essere? Ci spremiamo le meningi, il GG ed io, ma nada, nix, un fico secco. Non ci viene in mente un accidente che possa aver provocato la reazione. Mangiato le solite cose, fino a venerdì. Quindi?
E quindi boh? Domani andrò dalla pediatra sperando che il Dr. House sia di turno, perchè qui ci salva solo una bella diagnosi differenziale.
Fino a sabato a mezzogiorno, tutto ok.
Sabato pomeriggio organizziamo con degli amici di andare a vedere una rievocazione storica che fanno proprio vicino a casa, a tema Longobardi. La mia amica ed io ci incamminiamo a piedi, quei 3 km che ti fanno sentire meno in colpa per il litro di birra della sera prima, i papà coi figli ci raggiungono in macchina.
Appena arrivato il GG col Nin mi rendo conto che quest'ultimo ha qualcosa che non quadra. E' un po' statico. Non corre, non si agita. Cammina con la testa ciondoloni e mi sta ammignattato come una cozza. Resistiamo il tempo di una dimostrazione di combattimento con le spade, poi lo porto a casa.
Mal di gola, mal d'orecchio... Febbre. Ovvio.
Una rapida suppostina e il mal di gola, puff. Magia. Sparito. Buon segno.
Peccato che...
Verso sera ci aggiungiamo anche una bella dose di nausea con tanto di Alien seduto per terra che tiene il catino davanti al naso del piccolo vomitoso. Ah ma che meraviglia.
Domenica, lunedì... stessa solfa. Mogio come una pelle di fico, avrà mangiato si e no 4 biscotti da sabato, dorme metà della mattina e metà del pomeriggio, ma da oggi verso le tre pare stare meglio. Non vomita, almeno. Mangiucchia qualcosa. Sembra che si riprenda un po', ride e scherza coi nonni. Buon segno.
Peccato che...
Mi accorgo che ha piedi e gambe coperti di orticaria.
Oibò. Ma come? Orticaria dopo tre giorni che non mangia praticamente niente, come può essere? Ci spremiamo le meningi, il GG ed io, ma nada, nix, un fico secco. Non ci viene in mente un accidente che possa aver provocato la reazione. Mangiato le solite cose, fino a venerdì. Quindi?
E quindi boh? Domani andrò dalla pediatra sperando che il Dr. House sia di turno, perchè qui ci salva solo una bella diagnosi differenziale.
mercoledì 5 aprile 2017
DI GITE
Oggi i bambini di quarta elementare vanno in gita, col CAI.
Il delirio-da-gita è cominciato già con diversi giorni d'anticipo.
Punto primo, l'abbigliamento.
Vanno in "montagna", come vuoi vestirli, in costume da bagno?? No, ma pare che nessuna mamma sia mai andata a fare una scampagnata a più di 25 metri slm. Scambi furiosi di messaggi sull'opportunità di mettere una tuta felpata oppure di cotone e su che tipo di scarpe siano più adatte. Poi, per massimo di sfiga, il CAI ci ha fatto pervenire un foglietto prestampato con le istruzioni del caso. Alla parola "scarponcini" si è scatenato l'infermo. Eh ma io non li ho. E ma che faccio? E ma le scarpe da ginnastica andranno bene?. Eh ma.... Eh ma svegliatevi, mamme cazzo: fanno un ora di passeggiata su un sentiero pianeggiante, pure in infradito potrebbero andare. Morale: un buon 70% di bambini stamattina sfoggiava scarponcini da trekking nuovi di Decatlhon, peraltro tutti uguali.
Punto secondo: attrezzatura varia e cibo.
Appena pronunciata la parola "gita" la domanda più pressante è: cosa bisogna portare? Ma benedette donne, cosa cazzo bisognerà portare a una gita? Due panini, una bottiglia d'acqua, se fa brutto un k-way e se proprio vi sentite magnanime una bella brioche per la merenda del mattino. Sempre uguale come da 4 anni a questa parte. Eh ma... un panino o due? Bella lo sai tu quanto mangia tuo figlio Eh ma... un pezzetto di focaccia andrà bene? Non saprei, a tuo figlio la focaccia piace? Se si, va bene, se no va male. Salvo poi veder arrivare bambini con 4 litri d'acqua (o coca cola, si, abbiamo visto anche quello) nello zaino che manco riescono a trasportarlo.
Punto terzo: le foto
Pare che non si possa partire in gita senza un reportage completo che manco a una sfilata congiunta di Armani, Valentino, Versace e Dolce&Gabbana. Schiere di genitori che filmano il momento imperdibile e topico in cui i bambini mettono lo zaino nella pancia del pullman. Tutti insieme e tutti accalcati, perciò si sentono costanti A. girati... P voltati... R guarda la mamma.... tempo totale delle operazioni di imbarco: 20 minuti.
Punto quarto: l'ansia.
Ancora non erano saliti sul bus che già qualche mamma mi diceva: ma poi ci fai sapere tu? Ma sapere cosa, di preciso?? Cos'è che vuoi sapere, se tua figlia respira?? Appena partito il bus, un'altra mamma: allora poi senti la maestra, eh, che misembraproprioilcaso. Ma ti sembra proprio il caso di che?? Ma noi non siamo sempre andati in gita senza smartphone, senza wap, senza foto in tempo reale che così vedo se la mia piccina mangia il suo pranzuccio e beve la sua acquetta??? Andavamo, tornavamo, stop. Senza tante menate.
Punto quinto: la chioccia.
Pochi minuti fa mi è arrivato un messaggio dalla rappresentante dell'altra quarta. Diceva: "Per favore puoi avvisare le maestre che K. ha dimenticato l'acqua? Forse se qualcuno ne ha due bottigliette possono condividerla"
Ora. La mamma di K avrà chiamato la sua rappresentante la quale ha chiamato me perché io dica alla maestra della mia classe che avvisi la maestra dell'altra classe che la povera K rischia la disidratazione. Ma la suddetta K la bocca non l'avrà?? Non mi risultano casi di mutismo nell'altra quarta. Se le vien sete, non sarà capace di rivolgersi autonomamente a un'amichetta e dire qualcosa di straordinario tipo "ehi ho scordato l'acqua me ne dai un sorso?"
Poi dice che i figli vengon su rincoglioniti!
E vorrei vedere!!
PS: non si escludono aggiornamenti di questo post durante la giornata.
Il delirio-da-gita è cominciato già con diversi giorni d'anticipo.
Punto primo, l'abbigliamento.
Vanno in "montagna", come vuoi vestirli, in costume da bagno?? No, ma pare che nessuna mamma sia mai andata a fare una scampagnata a più di 25 metri slm. Scambi furiosi di messaggi sull'opportunità di mettere una tuta felpata oppure di cotone e su che tipo di scarpe siano più adatte. Poi, per massimo di sfiga, il CAI ci ha fatto pervenire un foglietto prestampato con le istruzioni del caso. Alla parola "scarponcini" si è scatenato l'infermo. Eh ma io non li ho. E ma che faccio? E ma le scarpe da ginnastica andranno bene?. Eh ma.... Eh ma svegliatevi, mamme cazzo: fanno un ora di passeggiata su un sentiero pianeggiante, pure in infradito potrebbero andare. Morale: un buon 70% di bambini stamattina sfoggiava scarponcini da trekking nuovi di Decatlhon, peraltro tutti uguali.
Punto secondo: attrezzatura varia e cibo.
Appena pronunciata la parola "gita" la domanda più pressante è: cosa bisogna portare? Ma benedette donne, cosa cazzo bisognerà portare a una gita? Due panini, una bottiglia d'acqua, se fa brutto un k-way e se proprio vi sentite magnanime una bella brioche per la merenda del mattino. Sempre uguale come da 4 anni a questa parte. Eh ma... un panino o due? Bella lo sai tu quanto mangia tuo figlio Eh ma... un pezzetto di focaccia andrà bene? Non saprei, a tuo figlio la focaccia piace? Se si, va bene, se no va male. Salvo poi veder arrivare bambini con 4 litri d'acqua (o coca cola, si, abbiamo visto anche quello) nello zaino che manco riescono a trasportarlo.
Punto terzo: le foto
Pare che non si possa partire in gita senza un reportage completo che manco a una sfilata congiunta di Armani, Valentino, Versace e Dolce&Gabbana. Schiere di genitori che filmano il momento imperdibile e topico in cui i bambini mettono lo zaino nella pancia del pullman. Tutti insieme e tutti accalcati, perciò si sentono costanti A. girati... P voltati... R guarda la mamma.... tempo totale delle operazioni di imbarco: 20 minuti.
Punto quarto: l'ansia.
Ancora non erano saliti sul bus che già qualche mamma mi diceva: ma poi ci fai sapere tu? Ma sapere cosa, di preciso?? Cos'è che vuoi sapere, se tua figlia respira?? Appena partito il bus, un'altra mamma: allora poi senti la maestra, eh, che misembraproprioilcaso. Ma ti sembra proprio il caso di che?? Ma noi non siamo sempre andati in gita senza smartphone, senza wap, senza foto in tempo reale che così vedo se la mia piccina mangia il suo pranzuccio e beve la sua acquetta??? Andavamo, tornavamo, stop. Senza tante menate.
Punto quinto: la chioccia.
Pochi minuti fa mi è arrivato un messaggio dalla rappresentante dell'altra quarta. Diceva: "Per favore puoi avvisare le maestre che K. ha dimenticato l'acqua? Forse se qualcuno ne ha due bottigliette possono condividerla"
Ora. La mamma di K avrà chiamato la sua rappresentante la quale ha chiamato me perché io dica alla maestra della mia classe che avvisi la maestra dell'altra classe che la povera K rischia la disidratazione. Ma la suddetta K la bocca non l'avrà?? Non mi risultano casi di mutismo nell'altra quarta. Se le vien sete, non sarà capace di rivolgersi autonomamente a un'amichetta e dire qualcosa di straordinario tipo "ehi ho scordato l'acqua me ne dai un sorso?"
Poi dice che i figli vengon su rincoglioniti!
E vorrei vedere!!
PS: non si escludono aggiornamenti di questo post durante la giornata.
giovedì 30 marzo 2017
COSE CHE UNA MAMMA FA ANCHE A MENO DI SAPERE
Ieri ho accompagnato il Ric a fare shopping per la gara di sabato.
In questi mesi, non aveva mai chiesto che gli acquistassi un abbigliamento idoneo agli allenamenti di MMA: ha sempre usato pantaloncini e magliette che aveva, col risultato che non in palestra, ma in gara faceva un po' l'effetto di un pugile che salisse sul ring con i bermuda hawaiiani da spiaggia.
Sabato, dovendo combattere al CAMPIONATO DEL MONDO (no scusate il maiuscolo, ma capite anche voi....) voleva giustamente avere un aspetto idoneo (= figo)
Siamo andati in un negozio specializzato, molto grande, dove in esposizione ci sono solo i modelli ma bisogna chiedere le taglie alla commessa al banco. Due magliette, un paio di pantaloncini e... mamma, una conchiglia. La mia è tutta rotta. Chiede alla commessa e lei glie ne da una da provare. Andiamo verso i camerini.
Due minuti dopo spunta fuori la capoccetta dalla tenda del camerino e mi dice: mamma, santocielo, mi escono i cogl**** ehm, è un po' piccola... puoi chiedere tu la misura più grande che mi vergogno?
Eh. Pensa io...
Vado al banco dove un tipo sta comprando delle katane, attendo il mio turno, consegno la tellina e domando.
- Scusami, dice che è un po' piccola...
- Ok - risponde quella - ti do una L
Il tipo delle katane, un trentenne piacente mai visto prima di quel momento, mi guarda ammiccando, mi da di gomito come se fossimo vecchi amici e mi dice "eeehhhhhh" come a voler significare che sono una donna fortunata se sto comprando una conchiglia per un uomo che calza una large. Ho evitato di dirgli che l'uomo in questione non ha ancora 17 anni ed è mio figlio, ma credo di essere diventata rosso fragola e mi sono fiondata con la taglia giusta verso il camerino.
Ecco.
Sinceramente, la misura del pacco di mio figlio era una informazione senza la quale avrei agevolmente proseguito la mia vita senza traumi.
In questi mesi, non aveva mai chiesto che gli acquistassi un abbigliamento idoneo agli allenamenti di MMA: ha sempre usato pantaloncini e magliette che aveva, col risultato che non in palestra, ma in gara faceva un po' l'effetto di un pugile che salisse sul ring con i bermuda hawaiiani da spiaggia.
Sabato, dovendo combattere al CAMPIONATO DEL MONDO (no scusate il maiuscolo, ma capite anche voi....) voleva giustamente avere un aspetto idoneo (= figo)
Siamo andati in un negozio specializzato, molto grande, dove in esposizione ci sono solo i modelli ma bisogna chiedere le taglie alla commessa al banco. Due magliette, un paio di pantaloncini e... mamma, una conchiglia. La mia è tutta rotta. Chiede alla commessa e lei glie ne da una da provare. Andiamo verso i camerini.
Due minuti dopo spunta fuori la capoccetta dalla tenda del camerino e mi dice: mamma, santocielo, mi escono i cogl**** ehm, è un po' piccola... puoi chiedere tu la misura più grande che mi vergogno?
Eh. Pensa io...
Vado al banco dove un tipo sta comprando delle katane, attendo il mio turno, consegno la tellina e domando.
- Scusami, dice che è un po' piccola...
- Ok - risponde quella - ti do una L
Il tipo delle katane, un trentenne piacente mai visto prima di quel momento, mi guarda ammiccando, mi da di gomito come se fossimo vecchi amici e mi dice "eeehhhhhh" come a voler significare che sono una donna fortunata se sto comprando una conchiglia per un uomo che calza una large. Ho evitato di dirgli che l'uomo in questione non ha ancora 17 anni ed è mio figlio, ma credo di essere diventata rosso fragola e mi sono fiondata con la taglia giusta verso il camerino.
Ecco.
Sinceramente, la misura del pacco di mio figlio era una informazione senza la quale avrei agevolmente proseguito la mia vita senza traumi.
martedì 28 marzo 2017
MINIRUGBY 6NATIONS
Hanno ragione quelli che dicono che ti entra sotto pelle e dopo non puoi più farne a meno. Il Rugby. E' uno sport fantastico. Sabato i nostri Lupi hanno partecipato ad un torneo internazionale bellissimo, con squadre provenienti dalla Francia, Irlanda, Svizzera, persino dalla Repubblica Ceca.
Favoriti da una insperata giornata estiva (tutti tornati a casa con la faccia bruciacchiata), abbiamo passato 12 stupende ore di sport e amicizia (e salamelle e birra!)
Il torneo si chiamava Minirugby 6Nations ed era organizzato proprio come il suo "fratello maggiore". All'arrivo, squadre schierate e inni nazionali suonati dal vivo, dalla banda che era presente in campo con tanto di bandiere e gagliardetti. Come all'Olimpico.
Poi tutti in campo per le partite dei gironi "eliminatori", due campi, tre partite per ogni campo che i nostri meravigliosi combattenti dell'U10 hanno vinto a mani basse. Pensando che eravamo andati "per prenderle", consci di come l'Italia si collochi nel panorama rugbistico internazionale, i piccoli guerrieri hanno tenuto alto l'onore del tricolore giocando delle partite eccezionali per dinamica, tecnica, sportività e, soprattutto, correttezza. Francesi e Cecoslovacchi si inchinano rispettosi al mio meraviglioso capitano Scheggia, a Guerriero, Caprone, Lebron, Gigante, Marchisio, Puffo &Co.
Guadagnata la finale, il Baffo ha tenuto una breve riunione motivazionale, come se ce ne fosse bisogno!! I ragazzi erano carichi come mine!!
Purtroppo nell'ultima partita è toccato a noi cedere il passo ai bravissimi atleti del CARF di Fréjus (Francia) che ci hanno fermati 4-2 senza comunque avere vita facile! Medaglia d'argento, Baffo entusiasta, genitori in estasi ed atleti.... incazzati come caimani. Perchè si sa... in queste circostanze ci rimane peggio chi arriva secondo di chi arriva ultimo, perché sei lì e giochi la finale, e ci credi, oh se ci credi, ci credi come non hai mai creduto a niente al mondo in quella medaglia d'oro. L'argento a quel punto ti sembra una cacchina spiaccicata.
Ma la competizione è anche questa, si vince e si perde e i bambini devono imparare a onorare e rispettare un avversario più forte. E comunque il rugby è così... dopo un'ora ragazzi di Fréjus hanno visto Scheggia sul prato del centro sportivo, sono andati a stringergli la mano e si sono abbracciati, prima di organizzare una veloce partitella di pallone. E come facevate a parlarvi? Eh, mamma, io gli ho detto tutto quello che sapevo in francese. E sarebbe?? Je suis italien. Ma cosa vuoi, farti fermare da un trascurabile dettaglio come parlare una lingua diversa? Siamo rugbisti! Ci vuol ben altro!!
Favoriti da una insperata giornata estiva (tutti tornati a casa con la faccia bruciacchiata), abbiamo passato 12 stupende ore di sport e amicizia (e salamelle e birra!)
Il torneo si chiamava Minirugby 6Nations ed era organizzato proprio come il suo "fratello maggiore". All'arrivo, squadre schierate e inni nazionali suonati dal vivo, dalla banda che era presente in campo con tanto di bandiere e gagliardetti. Come all'Olimpico.
Poi tutti in campo per le partite dei gironi "eliminatori", due campi, tre partite per ogni campo che i nostri meravigliosi combattenti dell'U10 hanno vinto a mani basse. Pensando che eravamo andati "per prenderle", consci di come l'Italia si collochi nel panorama rugbistico internazionale, i piccoli guerrieri hanno tenuto alto l'onore del tricolore giocando delle partite eccezionali per dinamica, tecnica, sportività e, soprattutto, correttezza. Francesi e Cecoslovacchi si inchinano rispettosi al mio meraviglioso capitano Scheggia, a Guerriero, Caprone, Lebron, Gigante, Marchisio, Puffo &Co.
Guadagnata la finale, il Baffo ha tenuto una breve riunione motivazionale, come se ce ne fosse bisogno!! I ragazzi erano carichi come mine!!
Purtroppo nell'ultima partita è toccato a noi cedere il passo ai bravissimi atleti del CARF di Fréjus (Francia) che ci hanno fermati 4-2 senza comunque avere vita facile! Medaglia d'argento, Baffo entusiasta, genitori in estasi ed atleti.... incazzati come caimani. Perchè si sa... in queste circostanze ci rimane peggio chi arriva secondo di chi arriva ultimo, perché sei lì e giochi la finale, e ci credi, oh se ci credi, ci credi come non hai mai creduto a niente al mondo in quella medaglia d'oro. L'argento a quel punto ti sembra una cacchina spiaccicata.
Ma la competizione è anche questa, si vince e si perde e i bambini devono imparare a onorare e rispettare un avversario più forte. E comunque il rugby è così... dopo un'ora ragazzi di Fréjus hanno visto Scheggia sul prato del centro sportivo, sono andati a stringergli la mano e si sono abbracciati, prima di organizzare una veloce partitella di pallone. E come facevate a parlarvi? Eh, mamma, io gli ho detto tutto quello che sapevo in francese. E sarebbe?? Je suis italien. Ma cosa vuoi, farti fermare da un trascurabile dettaglio come parlare una lingua diversa? Siamo rugbisti! Ci vuol ben altro!!
martedì 21 marzo 2017
DI TRADIZIONI VICHINGHE
Insomma, facendo un po' di ricerca per i miei vichinghi, mi sono imbattuta in una storia carina.
A quanto sembra la tradizione della Luna di Miele risale al rito dei matrimoni norreni.
Dopo la cerimonia vera e propria, che comprendeva nell'ordine:
- un sacrificio animale in onore degli dei della fertilità
- lo scambio delle spade (lui dona a lei la spada dei suoi antenati che lei darà poi al primo figlio, lei dona a lui una spada nuova, che simboleggia il passaggio dell'onere di protezione dal padre al marito)
- lo scambio degli anelli (che poggiavano sull'elsa delle spade)
sposi e invitati si recavano come oggi presso una sala o uno spazio allestito per la veizla, la festa. Qui, i due bevevano idromele dalla stessa coppa, recitando preghiere lei a Freyja (o Frigga non è
chiaro) e lui a Odino (o Thor). Questa pratica di bere idromele dalla stessa coppa durava poi per tutto il primo mese di matrimonio, con lo scopo di rafforzare l'unione e creare intimità (teniamo presente che i matrimoni erano concordati dalle famiglie e non è detto che i due fossero innamorati, o che si conoscessero quanto a questo).
E quindi, ecco qui: un mese, cioè una luna, a bere insieme un liquore di miele... il periodo veniva chiamato la Luna del Miele.
Carino no? :-)
A quanto sembra la tradizione della Luna di Miele risale al rito dei matrimoni norreni.
Dopo la cerimonia vera e propria, che comprendeva nell'ordine:
- un sacrificio animale in onore degli dei della fertilità
- lo scambio delle spade (lui dona a lei la spada dei suoi antenati che lei darà poi al primo figlio, lei dona a lui una spada nuova, che simboleggia il passaggio dell'onere di protezione dal padre al marito)
- lo scambio degli anelli (che poggiavano sull'elsa delle spade)
sposi e invitati si recavano come oggi presso una sala o uno spazio allestito per la veizla, la festa. Qui, i due bevevano idromele dalla stessa coppa, recitando preghiere lei a Freyja (o Frigga non è
chiaro) e lui a Odino (o Thor). Questa pratica di bere idromele dalla stessa coppa durava poi per tutto il primo mese di matrimonio, con lo scopo di rafforzare l'unione e creare intimità (teniamo presente che i matrimoni erano concordati dalle famiglie e non è detto che i due fossero innamorati, o che si conoscessero quanto a questo).
E quindi, ecco qui: un mese, cioè una luna, a bere insieme un liquore di miele... il periodo veniva chiamato la Luna del Miele.
Carino no? :-)
lunedì 13 marzo 2017
DI CONTRATTAIZIONE
Ahhh si?
Vuoi che la tua morosa si fermi a dormire a casa nostra DI NUOVO?
Mmmm... bene, e dimmi: cosa sei disposto a fare in cambio??
Vuoi che la tua morosa si fermi a dormire a casa nostra DI NUOVO?
Mmmm... bene, e dimmi: cosa sei disposto a fare in cambio??
Vivere è un'arte piena di compromessi.
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