ok , sento la necessità di fare un minimo di chiarezza dentro me stessa su un argomento che mi sta a cuore.
Due, veramente, ma già sarà un post lungo... cominciamo da uno.
Ieri sera si parlava con alcuni amici del fatto che oggi tantissimi bambini hanno disturbi di vario genere come dislessia, disgrafia, discalculia, disqualunquecosia e che questi bambini vanno aiutati e curati. Li chiamano i BES, Bisogni Educativi Speciali (che già, etichettarli... vabbè).
Ho fatto mente locale e mi sono resa conto che mentre di dislessia ho sempre sentito parlare, essendo noti anche famosi dislessici tipo Tom Cruise il quale impara ugualmente i copioni a memoria, invece la disgrafia e la discalculia mi sono totalmente nuovi.
Ho fatto anche mente locale che conosco alcuni bambini diagnisticati disgrafici, alcuni dislessici di varie età. Forse addirittura un discalculico.
E mi sono sovvenute anche alcuni episodi che messi insieme mi hanno fatto riflettere.
Il primo in ordine di tempo riguarda il Ric.
Il Ric ha sempre letto male.
Non è che non capisse o che faticasse a leggere in se e per se, ma leggeva male ad alta voce. Tuttora legge lentamente, ed è probabilmente l'attività che più odia in assoluto. Ai tempi delle scuole elementari, non si esercitava quanto avrebbe dovuto, ed ecco spiegato - per come la vedo io - l'arcano.
Invece ci fu chi mi prospettò la possibilità che fosse dislessico.
Peraltro una persona degnissima e bravissima, una degli insegnanti migliori che si possa immaginare.
Mi disse che era pià che altro per lasciare un segno nel suo portfolio, in modo che non venisse giudicato come "svogliato" ma che si sapesse che c'era un disturbo. Per il futuro, mi disse, per le superiori.
Io non seguii il consiglio di farlo visitare.
I dislessici non solo hanno difficoltà di lettura, ma faticano - o non riescono proprio - a capire quello che leggono, problema che il Ric non ha mai avuto. Pertanto ho insistito che si impratichisse un po' con la lettura ad alta voce e non l'ho "medicalizzato".
Fatto bene, fatto male... ho fatto così e cosa fatta capo ha.
Qualche giorno fa ho saputo che un paio dei bambini della squadra di rugby sono BES.
Uno in particolare mi ha colpito. Sua madre, e specifico che non è una ragazzina inesperta ma la madre ultra quarantenne di ben 4 figlioli, mi disse espressamente: "Ah, guarda, io appena l'ho visto a 6 anni... da come teneva la matita l'ho capito subito! Questo qui è disgrafico"
Proprio così ha detto: "questo qui è disgrafico" solo vedendo come teneva la matita PRIMA di cominciare la scuola. Come fai a essere disgrafico prima di iniziare a scrivere, non credo di averlo mai capito, Comunque, l'ha portato in non so che centro, è stato diagnosticato, ed ora è un BES.
Mi ha fatto specie perchè l'ha detto con totale convinzione, con assoluta certezza, come se non avesse preso in considerazione nessuna altra possibilità.. visto, stabilito. Bon. Mi si è un po' accapponata la pelle, devo essere sincera.
E mi si è accaponata perchè mi sono ricordata che le maestre del Nin alla fine della prima mi raccontarono, ridendo, che la prima volta che lo hanno vistocon una matita in mano si sono messe le mani nei capelli: avete presente Brontolo con la sua piccozza? Ecco, peggio. I quaderni venivano a casa scritti tanto pesantemente che all'ultima pagina si vedevano i segni delle scritte sulla prima. Disordinato, incasinato, quando ha smesso di tenere la matita come una scure, ha cominciato a tenerla meglio, si, ma comunque in maniera scorretta. Grafia tremenda (come suo fratello e suo nonno, devo aggiungere), pieno di pasticci.
Eppure si sono messe li, vicino a lui, e un poco per volta gli hanno INSEGNATO come tenere la penna, come scrivere in maniera meno pesante, come migliorare. Non mi hanno mai nemmeno ventilato lontanamente l'idea che potesse essere disgrafico.
Ma sono piuttosto persuasa che se lo avessi fatto visitare, una diagnosi l'avrei portata a casa.
Diagnosi che abbiamo evitato grazie a due maestre giovani che sanno fare il loro mestiere.
ORa, io non vorrei essere fraintesa.
Non sto dicendo che dislessia, disgrafia, discalculia non esistono.
Ci mancherebbe altro!
Sto dicendo però che ho la sensazione che alle volte vengano diagnosticate un po' in fretta, un po' superficialmente, e per due ordini di motivi:
Il primo, per togliere agli insegnanti l'incombenza di dover insegnare a bambini più difficili di altri. Ci sono un sacco di insegnanti che non hanno voglia, diciamocelo! Un alunno come il Nin comporta sforzo e pazienza, quindi via, lo diagnostichiamo, lo smolliamo al sostegno e tanti saluti. Anzi, meglio, così abbiamo una maestra in più in classe.
Il secondo, per nutrire l'ego dei genitori. Se tuo figlio non legge o non scrive bene, è perchè è "malato", ha un disturbo classificabile e curabile, non è perchè è un dannato pigro fancazzista, (autobiografico) o perchè tu non lo segui abbastanza a casa (parzialmente autobiografico), o perchè semplicemente è un po' più lento, senza nessun motivo. Sia mai! Il mio perfetto figliolo?? No no. Il mio perfetto figlolo è perfetto, solo che poverino, ha un disturbo dell'apprendimento, non è colpa di nessuno.
Il disturbo, la malattia, sono neutri: non danno responsabilità a nessuno
Inoltre sono inquadrabili, sono prevedibili, non so come dire.
Sono facili da gestire perchè c'è qualcuno che può darti una cura.
Ripeto, non voglio offendere nessuno che magari passa di qui, ha un bimbo dislessico, e si sente chiamato in causa.
E' un po' la cosa che pensavo anche del disturbo da iperattività: un bambino vivace è vivace, non necessariamente è un iperattivo da sedare. Spesso è questione di avere più pazienza, non dico che sia facile, ma medicalizzarli, etichettarli, bollarli e marchiarli fin da così piccoli secono me è eccessivo, e magari anche dannoso alla lunga (non lo sapremo che tra una ventina d'anni questo....)
Siamo passati da un tempo a cui i bisogni dei bambini non venivano nemmeno considerati (non la mia generazione, che è stata "di passaggio" ma forse già quella dei miei genitori era così) ad uno in cui li trattiamo con talmente tanti riguardi da togliere da davanti ai loro piedi qualunque minuscolo insignificante inciampo: pensiamo solo al loro benessere - il che è giusto - ma lo facciamo in maniera ossessivo compulsiva, assecondandoli, compiacendoli, addirittura contandoci le parole in bocca quando li sgridiamo per non minarne l'autostima...
Abbiamo perso la capacità di dire: hai sbagliato, è colpa tua, ora rimedi.
Se vanno male a scuola, non sono svogliati: è colpa dell'insegnante
Se picchiano un compagno, non sono maneschi: sono stati provocati
Se non sanno leggere, non sono pigri: sono dislessici.
Se disobbediscono, non sono maleducati: sono bambini.
Tutto è fatto per rendere la vita facile in maniera artificiale ed - a mio parere - eccessiva.
Stiamo crescendo una generazione di bambini fragili (e ne parlerò prossimamente con un post probabilmente ancora più da stronza di questo) che diventeranno degli adulti terribili.
Parere personale, che spero qualcuno voglia confutare al di la di ogni ragionevole dubbio.