venerdì 20 maggio 2016

I BUONI CONSIGLI DI HARVEY

Come direbbe Harvey Specter, è ora che io mi dia una cazzo di regolata. Due punti, uno pratico uno emotivo

Quello pratico è relativo alla svogliatezza cosmica che mi ha preso ormai alcuni mesi fa e che non mi abbandona. Io faccio una vita piuttosto normale, incasinata come tutte le mamme, ma non più di tante altre. Non sono mai stata una brava massaia, sebbene mi piacerebbe avere sempre la casa linda e pinta, la cena pronta, una torta in forno e il chiarore diffuso delle candele in sala. Detesto le faccende domestiche, odio andar a fare la spesa, mi sta sul culo pure farla online, per dire. Fino a un po' di tempo fa, gestivo. Mi dava noia, ma tiravo avanti. Da qualche tempo a questa parte sono diventata un bradipo col dna di un'ameba paramecia. Arrivo a casa dopo aver recuperato il Nin alle elementari che non ho una briciola, un'oncia di energia residua. Piatta come una pelle d'orso. Riesco ancora a tenere un minimo d'ordine (minimo nel senso di minimo sindacale intendiamoci) ma la polvere aleggia e la cesta della roba da lavare scoppia. L'apice l'ho raggiunto qualche giorno fa, ho tirato fuori un bucato e invece di piegarlo l'ho infilato in una borsa e l'ho lasciato li, per giorni, forse sperando inconsciamente che si piegasse da solo. Ieri finalmente mi sono data all'opera, ho sistemato quello e un bucato successivo, lavoro di 15 minuti in tutto, solo che mi pareva un' insormontabile montagna. Il frigorifero piange, metto insieme la cena per miracolo già da qualche giorno.
NON VA BENE!

Dal punto di vista emotivo invece ho questa tendenza ad abbozzare che mi sta creando problemi. Non so, magari non si direbbe, ma io sono una che abbozza. Sono il classico can che abbaia.
Attualmente ho un problemino.
Non sto a raccontarvi tutti i dettagli, che non è importante, ma diciamo che c'è una cosa della mia vita che non mi sta bene, un punto che non mi soddisfa. Ho provato a parlare, poi a discutere, poi ad incazzarmi, poi a essere comprensiva con chi di dovere - cioè con l'altra parte coinvolta - ma senza successo. Questo da circa un paio di anni. Intendiamoci non è una roba da morire, non è che esploderà casa mia da un giorno all'altro, ne qualche mio famigliare resterà fulminato, ne divorzierò o ammazzerò qualcuno. Ultimamente ho notato che quel problema, che non si è risolto minimamente anzi possibilmente è un po' peggiorato (ovviamente, lasciato libero di progredire....) mi sta meno a cuore. E tenete presente che si tratta di un argomento che per me è fondamentale, quindi a cuore mi stava parecchissimo. Invece vedo che negli ultimi mesi mi colpisce meno, mi infastidisce meno. Sto lasciando correre.
Perchè purtroppo io faccio così: alzo l'asticella. Mi adatto.
E qusesto se da una parte è positivo per il clima, è assolutamente negativo per tutto il resto perchè alla fine è una strategia che sicuramente rende più facile vivere, ma a lungo andare logora.
Logora sia perchè comunque non risolve, sia perchè mi domando: e un domani cosa succederà? Quando lo lascerò ingigantire al punto che diventerà grave davvero? Perchè quel giorno arriverà, sicuro come il demonio che arriverà.
Cosa farò allora?

DEVO DARMI UNA CAZZO DI REGOLATA.


12 commenti:

  1. Non cambiare tu! resta come sei e vedrai
    che lasciando vivere il tuo tempo
    puoi sentirti crescere da dentro
    è difficile lo so in un mondo che cambia come il vento
    ma tu non sei vento non cambiare tu
    Biagio docet
    Le cazzo di regolate posso aspettare, assieme alla biancheria da piegare...

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  2. Anch'io in un periodo recente ho dovuto alzare l'asticella...
    in pratica per evitare di soffrire inutilmente, nel senso che tanto non avevo nessuna possibilità di uscirne, ho cambiato punto di vista...
    è un po' come quando ti dicono di salire un gradino della scala...
    poi però, superato il momento, ho dovuto rimboccarmi le maniche altrimenti...

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  3. Finalmente qualcuna che mi dice e ammette di odiare le faccende domestiche proprio come me! Io a far la spesa mi rilasso ma la faccio comunque una massimo due volte la settimana, il resto è un delirio, vorrei non dover apparecchiare, sparecchiare, rifare i letti e tutta quella roba lì...di sicuro tra tutte la cosa che odio di più e' stendere e piegare la biancheria e se dovessi augurare qualcosa ad un "nemico" direi proprio stendere lavatrici di calzini!!! Sulla questione asticella io ti assomiglio molto, so,adattarmi ma ultimamente non so cosa sia successo e non ne lascio scampare una a nessuno. Non mi frega se devo discutere, o peggio litigare, lo faccio e basta e ho notato che non solo sto meglio io ma se alzo la voce, s'impauriscono e riesco ad ottenere ciò che voglio e non sto parlando dei miei figli ma di tutto il resto, famiglia, marito, colleghi e pure estranei...forse pensano che chi in genere è accondiscendente quasi sempre e evita il conflitto se può, quando si incazza può diventare pericolosa ed è meglio accontentarla.

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    1. ... Oppure che sono un po esaurita,...in ogni caso raggiungo l'obiettivo più facilmente

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    2. Eh... pure io alla fine sbotto! e divento un fiume in piena inarrestabile.

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  4. Sono periodi... Io sono appena uscita da un periodo, pur non avendo scommesso nemmeno un centesimo su di me... Poi piano piano ci si riprende (questa volta per me è mooooooooooooolto piano!)... Forse io a differenza tua, l'asticella non la alzo mai... Dico di non farcela, mi lamento sempre, piango, trascorro notti insonni, ma poi in un qualche modo ci riesco sempre... Il quieto vivere non fa per me... Se c'è un problema va affrontato... Magari si può capire che non ci puoi fare nulla, ma allora trovo subito una alternativa, un qualcosa di meglio per cui lavorare sodo e che mi aspetta (perché sempre lo raggiungo). E questo non è alzare l'asticella, questo è essere coscienziosi, conosce i propri limiti e sapere dove non puoi arrivare...

    Ad ogni modo ho fatto un giro veloce nel tuo blog, mi piace davvero tanto... Trovo delle somiglianze tra noi (tranne sull'arrendersi ahahahah)
    Mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi!
    Lifen

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  5. Alzare o abbassare l' asticella ....

    Come hai detto anche tu l' accomodamento è una forma di auto-difesa importante per preservare le energie vitali soprattutto quando queste scarseggiano nei momenti di stress piu' o meno intenso che puo' in alcuni casi anche protrarsi nel tempo.

    Di quando in quando mi torna, sorniona, alla mente una frase di Søren Kierkegaard che suona piu o meno cosi : La vita puo' essere capita davvero solo guardando all' indietro, ma si vive solo in avanti.

    Secondo me la presa di coscienza delle cose che accadono intorno e del perché e percome accadono ed il valore relativo che si dá a ciascuna di esse inclusa la attitudine piu' o meno accomodante ad eventuali contrarietá e fuori programma assortiti ....per quieto vivere, per semplificazione, esaurimento di altre opzioni o semplicemente come forma di autodifesa passiva ... piuttosto che di assertivitá o di proattivitá è direttamente connessa a quanto lontano lo sguardo della persona riesce a spingersi momento per momento ... nei momenti di maggiore stress .. si guarda appena poco oltre il limite del proprio naso, e alle volte nemmeno ci si rende conto di questo, in tali momenti le cose "importanti" sono quelle assolutamente vitali e la periferia del mondo, gli avvenimenti e le cose che non hanno un carattere di urgenza diventano sfocate, seppur non irrilevanti, ma procrastinabili ad libitum. L' "accomodamento" é un accorgimento tattico di sopravvivenza in questo contesto... l'importante é non farsi prendere la mano ... cosa molto piú facile a dirsi che a farsi.

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  6. Woooooow.
    Dunque... ehm...
    Punto 1. Faccende pratiche. Secondo me e' normale avere alti e basso come e' normale avere alti e bassissimi. Capita a tutte, chi piu' e chi meno, di non averne voglia mezza. E non so se esistano delle brave e perfette massaie. Io non sono una di quelle. Secondo me e' normale che tu non ne abbia piu' mezza voglia, tanto che tuo figlio grande ormai e' grande, e il piccolo, beh non e' comunque piu' tanto piccolo. Per cui il bucato chissene, la casa anche, la spesa ci si arrangia. Arriera' nonsisaquando il momento in cui un minimo di voglia ti tornera', sicuro.

    Punto 2. Emotivita'. Anche io come te ho sempre pensato che se una cosa ti fa incazzare o non ti torna e ti da fastidio sia comunque indice del fatto che ci tieni. E vedere che quella qual cosa non da piu' i nervi come prima quasi fa paura. Non so cosa sia, ma forse e' venuto il momento per te di tirarla fuori, anche a fatica, e risolverla una volta per tutte. Mica facile eh. Ma forse e' giunto il momento. Perche' finche' si tratta della casa chissene, ma se si tratta di te no.

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    1. si, solo che come dicevo a Piky, poi finisce che sbotto come la proverbiale pentola a pressione e son dolori per tutti. anche per me, mica no.

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