mercoledì 25 maggio 2016

SAY COULD THAT LASS BE I? (spoiler alert)

Beh, non è che sto copiando, avevo in mente di fare definitivamente outing in questi giorni ma la mia cara Emily mi ha preceduto.

Qualcuno avrà intuito dal titolo che stiamo parlando di Outlander, saga letteraria e recente serie televisiva di strepitoso successo, non senza qalche buona ragione.

Orbene.

Si tratta di una storia ovviamente di fantasia, ambientata in epoca storica e tra personaggi (alcuni) realmente esistiti. Per prima cosa dirò che almeno fino al punto in cui sono arrivata (9 libri) si capisce perfettamente che c'è dietro una accurata ricerca storica. Il periodo presentato è affascinante, specialmente quando si parla di Highlands: un viaggio tra le tradizioni, le usanze, i costumi, la lingua degli antichi Clan che sbucano qui e la nella narrazione con precisione di dettagli e diciamo esuberanza folkloristica senza pari. I libri, va detto, sono molto ben scritti (e io sono una nota cagacazzi su questo punto quando leggo!), dettagliati ma non noiosi, ricchi di particolari e descrizioni ma non al punto di essere pedanti. Un buon equilibrio, direi. Lo sfondo storico è preciso e le vicende umane abbastanza plausibili (se escludiamo la premessa :-D ) benchè naturalmente romanzate. I personaggi sono ben costruiti, ognuno ha un suo carattere e una sua plausibilità, finanche i protagonisti che potrebbero essere Mr e Miss perfezione ma che in realtà non lo sono, palesando difetti e manchevolezze comuni a tutti noi oggi come, immagino, nel XVIII secolo.

Le vicende si svolge a cavallo di vari continenti ed eccezion fatta per un singolo momento (la parte riguardante Gillis in America, per chi conosce) sono molto reali, dalla descrizione delle lunghe traversate per mare alle prime avvisaglie rivoluzionarie nelle colonie. Storie nella storia vengono raccontate, come la vicenda di Lord John Gray (personaggio meraviglioso!) che compare qua e là a spot, ma che se si mettesse insieme sarebbe sufficiente a farne un romanzo di per se. Lo stesso dicasi per Roger McKenzie Wakefield.

Inizialmente devo dirlo: mi ha colpito tantissimo il personaggio di Claire.
Questo tipo di narrazioni (cioè quando un personaggio viene messo di colpo in una situazione normalmente impossibile e deve uscirne) di solito sono il regno del "vorrei ma non posso" come lo chiamo io, ovvero di situazioni in cui uno o più personaggi sono indecisi, non sanno che fare, non si parlano, non si capiscono, si fraintendono... capitoli interi di rimuginamenti e seghe mentali che, diciamolo, non è che diano snellezza e dinamismo al racconto. Claire no. Lei parte a cavallo dei suoi calzoni (per modo di dire, essendo stretta in gonne sottogonne e corsetti) fin da pagina 1 e FA quello che c'è da fare per sopravvivere. Magari non le piace, magari non ne è felice, ma non ci mette 350 pagine a decidere se deve sposarsi per salvarsi la pelle oppure no. Decide, e punto.
+10 per Mrs Claire Elisabeth Beauchamp Randall Fraser.

Ma naturalmente la maggior parte di noi pur magari valutando anche altri aspetti, apprezza la saga
per lui, per il personaggio principale, il protagonista indiscusso, ovvero Mr James Malcom Alexander McKenzie Fraser, Red Jamie per gli amici e per gli inglesi.
Gingerino per le fan della serie televisiva :-D

Per lui, e per la sua relazione con Claire.

Ora. Anche qui spezzerei una lancia in favore della zia Diana, che ha fatto secondo me un ottimo lavoro. Perchè è pur vero che nei primi romanzi tutto è abbastanza incentrato sulla storia d'amore straordinaria tra i due protagonisti, ma bisogna sottolineare che non stiamo scadendo nell' "effetto Harmony" come potrebbe sembrare dicendolo. Si tratta di una relazione che conosce un andamento preciso, che all'inizio semplicemente "non è", ma che poi si costruisce un po' per volta, un passo avanti e due indietro come accade normalmente anche nella vita reale. I due condividono una invidiabilissima relazione fisica, di cui ci viene dato ampiamente conto sia nel romanzo che nella serie tv, ma commettono anche molti errori, litigano, soffrono, a un certo punto persino si separano come una qualunque normalissima coppia. Certo si amano in modo forse un po' stucchevole ed eccessivo, ma è un romanzo, se fosse tutto davvero e solo come nella vita allora sarebbe il telegiornale.

E' inoltre piacevole nel proseguimento della vicenda vedere come la relazione cambia, passando i due da avere meno di 30 anni ad essere cinquantenni e nonni. La storia tra loro resta presente ma si sposta, lentamente, sullo sfondo, dando spazio ad altre vicende meno romantiche e più pratiche, diciamo.

Così come Claire mi aveva colpito per la sua decisione e tenacia, anche il personaggio di Jamie è degno di nota. Non è, come dicevamo, descritto come un uomo perfetto, ma di fatto è il personaggio perfetto. Perfetto nella sua disperata imperfezione, lui che per ira ha infranto una promessa fatta,  combattendo un duello dalle tragiche conseguenze;  lui che per un fatale errore ha consegnato il fidanzato della figlia nelle mani di indiani sanguinari; lui che alle volte davvero non sembra combinarne una giusta... ma ha la grazia di ammetterlo, e di chiedere scusa.

Perciò, ecco qui:
Ciao, sono Andretta, e son una fan di Outlander.
Ero sobria da 2 mesi, ma ieri ci sono ricaduta.
E amen!

4 commenti:

  1. carissima
    mi inchino a tal capacità di sintesi
    vorrei quasi copiarmelo e mandarlo a memoria perchè quando mi chiedono di cosa parla mi perdo in cento storie e nn riesco a trasmettere l'essenza.
    io sto rileggendo i libri x la terza volta e ho giurato che è l'ultima...nel frattempo faccio il conto alla rovescia (meno 9!!!!!) x le puntate in italiano e spasimo x quelle in inglese

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    1. È una grave malattia Emily, dalla quale non ho nessunissima voglia di guarire!

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  2. ...ma come mai prende così, 'sto libro?
    sarebbe lo stesso se il tutto non fosse stato messo in video? (e quindi Jamie con la faccia di Sam, ecc ecc...).
    me lo domando perché sarebbe un bello studio sociologico! :-)
    X

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    1. non saprei. però a me i libri sono strapiaciuti anche prima di vedere la serie tv. poi certo.... nella serie fai fatica a trovarne uno brutto, e immagino che questo aiuti la popolarità....

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