mercoledì 8 giugno 2016

PORCAPUTTANA!

Il mio post di ieri era molto dal mio punto di vista di figlia.
Ed il mio punto di vista di figlia è qualcosa che ho tenuto in conto quando sono diventata mamma, ovvero mi sono sempre riproposta di ricordarmi come mi facevano sentire certe cose - quelle che non mi piacevano, ma anche quelle che mi facevano sentire umiliata o inadeguata - e di non comportarmi in quel modo coi miei figli.

Fatto bene, fatto male... chi lo sa.

Ora non vorrei far passare i miei genitori per due aguzzini dispotici.
Certo avevano le loro idee. Poi non era un me-contro-di-loro tutto il tempo, ovviametne, ma vero è pure che ci sono stati periodi di tensione. Ecco anche quelli avrei voluto poterli evitare nella mia azione educativa ma ho fallito miseramente.

Inoltre considerate che io sono cresciuta di fatto con mia nonna, in tempi in cui non si trovava posto all'asilo e i part time erano una pia illusione, oltre al fatto che alle 12.30 le elementari chiudevano e se ne riparlava il giorno dopo.
Mia nonna mi ha dato la sua casa, il suo cibo, il suo abbraccio e nn le sarò mai abbastanza grata per questo, ma se il mio severo papà è del 1936, lei era del '16.
Parliamone.
Mi ha trasmesso quello che lei aveva imparato, e purtroppo tra tante cose buone come l'onestà, la generosità, la gentilezza, il servizio, la disponibilità c'erano anche concetti di digestione un filo più difficile tipo che le donne sono un po' tutte puttane, o la mancanza di fiducia (nei miei confronti) per partito preso o il fatto che il sesso è sporco e vergognoso. Frutto dell'esser rimasta precocemente orfana, immagino, e dell'aver condotto una vita difficile almeno fino agli anni '50.

Comunque.
Quel che volevo dire è che forse in tutto ciò sono rimasta un po' troppo "figlia".
Penso ancora da figlia. Vi suona possibile?
Tutta la mia tendenza a ragionare a considerare, a valutare... la mia scarsa per non dire nulla propensione a punire... il mio essere possiblista verso i cambi di opinione, a dire si quando avevo già detto no "in considerazione del fatto che...." forse non sono il frutto di una mente elastica ed illuminata, forse non è che ho costruito il mio modo di essere madre o che ho sufficiente buon senso da sapere che non sono perfetta.

Forse è solo che sto ragionando da figlia.
Porcaputtana.







8 commenti:

  1. boh.
    è che andiamo tutti a tentoni, ancora di più nei rapporti con gli altri, ancora di più nei confronti di chi amiamo.
    Ci si prova e ci si mette continuamente in discussione.
    Che credo sinceramente sia l'unica cosa che conti davvero.

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    1. ecco esatto. ci si prova. però alla fine....booohhh!

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    2. Io penso che noi ci comportiamo con i nostri figli come avremmo voluto che i nostri genitori si fossero comportati con noi.
      Quello che non abbiamo ricevuto lo diamo.
      Magari sbagliando, magari non da mamma ma da figlia...
      Se però lo facciamo con amore qualcosa di buono arriverà sicuramente!

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    3. beh quello senz'altro o almeno si spera.
      però non so, ci sono tante cose che da figlia non capivo ma da mamma si. Capisco che si è in certe circostanze su opposte sponde del fiume. boh non so.

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  2. Credo che tu sei la mamma che sei punto, quella che ti calza a pennello, quella che senti bene per te. Magari non sarai perfetta, magari sarai giusta per uno dei tuoi figli, ma non per l'altro oppure sarai perfetta per entrambi.
    Nasce una mamma, nasce una persona che sbaglia, ma che ama.

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  3. Il nostro passato e il passato della nostra famiglia delinea il nostro modo di fare, anche nei confronti dei figli. E non sono in modo analogo, ma magari nel modo opposto a seconda di quello che ognuno di noi ha vissuto. La cosa piu' importante, secondo me, e' fare il meglio del meglio che riusciamo a fare e il solo fatto che ti metti sempre in discussione (tu e i tuoi metodi) e' sintomo del profondo amore che provi per i tuoi figli. Non esiste mamma che non si metta in discussione...

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    1. lo so Spetti, il punto è che forse non sono la madre che vorrei essere e me ne rendo conto sempre un secondo troppo tardi.

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