giovedì 4 febbraio 2016

DI B.E.S.

ok , sento la necessità di fare un minimo di chiarezza dentro me stessa su un argomento che mi sta a cuore.

Due, veramente, ma già sarà un post lungo... cominciamo da uno.

Ieri sera si parlava con alcuni amici del fatto che oggi tantissimi bambini hanno disturbi di vario genere come dislessia, disgrafia, discalculia, disqualunquecosia e che questi bambini vanno aiutati e curati. Li chiamano i BES, Bisogni Educativi Speciali (che già, etichettarli... vabbè).

Ho fatto mente locale e mi sono resa conto che mentre di dislessia ho sempre sentito parlare, essendo noti anche famosi dislessici tipo Tom Cruise il quale impara ugualmente i copioni a memoria, invece la disgrafia e la discalculia mi sono totalmente  nuovi.
Ho fatto anche mente locale che conosco alcuni bambini diagnisticati disgrafici, alcuni dislessici di varie età. Forse addirittura un discalculico.

 E mi sono sovvenute anche alcuni episodi che messi insieme mi hanno fatto riflettere.

Il primo in ordine di tempo riguarda il Ric.
Il Ric ha sempre letto male.
Non è che non capisse o che faticasse a leggere in se e per se, ma leggeva male ad alta voce. Tuttora legge lentamente, ed  è probabilmente l'attività che più odia in assoluto. Ai tempi delle scuole elementari, non si esercitava quanto avrebbe dovuto, ed ecco spiegato - per come la vedo io - l'arcano.
Invece ci fu chi mi prospettò la possibilità che fosse dislessico.
Peraltro una persona degnissima e bravissima, una degli insegnanti migliori che si possa immaginare.
Mi disse che era pià che altro per lasciare un segno nel suo portfolio, in modo che non venisse giudicato come "svogliato" ma che si sapesse che c'era un disturbo. Per il futuro, mi disse, per le superiori.

Io non seguii il consiglio di farlo visitare.
I dislessici non solo hanno difficoltà di lettura, ma faticano - o non riescono proprio - a capire quello che leggono, problema che il Ric non ha mai avuto. Pertanto ho insistito che si impratichisse un po' con la lettura ad alta voce e non l'ho "medicalizzato".

Fatto bene, fatto male... ho fatto così e cosa fatta capo ha.

Qualche giorno fa ho saputo che un paio dei bambini della squadra di rugby sono BES.
Uno in particolare mi ha colpito. Sua madre, e specifico che non è una ragazzina inesperta ma la madre ultra quarantenne di ben 4 figlioli, mi disse espressamente: "Ah, guarda, io appena l'ho visto a 6 anni... da come teneva la matita l'ho capito subito! Questo qui è disgrafico"

Proprio così ha detto: "questo qui è disgrafico" solo vedendo come teneva la matita PRIMA di cominciare la scuola. Come fai a essere disgrafico prima di iniziare a scrivere, non credo di averlo mai capito, Comunque, l'ha portato in non so che centro, è stato diagnosticato, ed ora è un BES.
Mi ha fatto specie perchè l'ha detto con totale convinzione, con assoluta certezza, come se non avesse preso in considerazione nessuna altra possibilità.. visto, stabilito. Bon. Mi si è un po' accapponata la pelle, devo essere sincera.

E mi si è accaponata perchè mi sono ricordata che le maestre del Nin alla fine della prima mi raccontarono, ridendo, che la prima volta che lo  hanno vistocon una matita in mano si sono messe le mani nei capelli: avete presente Brontolo con la sua piccozza? Ecco, peggio. I quaderni venivano a casa scritti tanto pesantemente che all'ultima pagina si vedevano i segni delle scritte sulla prima. Disordinato, incasinato, quando ha smesso di tenere la matita come una scure, ha cominciato a tenerla meglio, si, ma comunque in maniera scorretta. Grafia tremenda (come suo fratello e suo nonno, devo aggiungere), pieno di pasticci.

Eppure si sono messe li, vicino a lui, e un poco per volta gli hanno INSEGNATO come tenere la penna, come scrivere in maniera meno pesante, come migliorare. Non mi hanno mai nemmeno ventilato lontanamente l'idea che potesse essere disgrafico.

Ma sono piuttosto persuasa che se lo avessi fatto visitare, una diagnosi l'avrei portata a casa.
Diagnosi che abbiamo evitato grazie a due maestre giovani che  sanno fare il loro mestiere.

ORa, io non vorrei essere fraintesa.
Non sto dicendo che dislessia, disgrafia, discalculia non esistono.
Ci mancherebbe altro!
Sto dicendo però che ho la sensazione che alle volte vengano diagnosticate un po' in fretta, un po' superficialmente, e per due ordini di motivi:

Il primo, per togliere agli insegnanti l'incombenza di dover insegnare a bambini più difficili di altri. Ci sono un sacco di insegnanti che non hanno voglia, diciamocelo! Un alunno come il Nin comporta sforzo e pazienza, quindi via, lo diagnostichiamo, lo smolliamo al sostegno e tanti saluti. Anzi, meglio, così abbiamo una maestra in più in classe.

Il secondo, per nutrire l'ego dei genitori. Se tuo figlio non legge o non scrive bene, è perchè è "malato", ha un disturbo classificabile e curabile, non è perchè è un dannato pigro fancazzista, (autobiografico) o perchè tu non lo segui abbastanza a casa (parzialmente autobiografico), o perchè semplicemente è un po' più lento, senza nessun motivo. Sia mai! Il mio perfetto figliolo?? No no. Il mio perfetto figlolo è perfetto, solo che poverino, ha un disturbo dell'apprendimento, non è colpa di nessuno.

Il disturbo, la malattia, sono neutri: non danno responsabilità a nessuno
Inoltre sono inquadrabili, sono prevedibili, non so come dire.
Sono facili da gestire perchè c'è qualcuno che può darti una cura.

Ripeto, non voglio offendere nessuno che magari passa di qui, ha un bimbo dislessico, e si sente chiamato in causa.


E' un po' la cosa che pensavo anche del disturbo da iperattività: un bambino vivace è vivace, non necessariamente è un iperattivo da sedare. Spesso è questione di avere più pazienza, non dico che sia facile, ma medicalizzarli, etichettarli, bollarli e marchiarli fin da così piccoli secono me è eccessivo, e magari anche dannoso alla lunga (non lo sapremo che tra una ventina d'anni questo....)

Siamo passati da un tempo a cui i bisogni dei bambini non venivano nemmeno considerati (non la mia generazione, che è stata "di passaggio" ma forse già quella dei miei genitori era così) ad uno in cui li trattiamo con talmente tanti riguardi da togliere da davanti ai loro piedi qualunque minuscolo insignificante inciampo: pensiamo solo al loro benessere - il che è giusto - ma lo facciamo in maniera ossessivo compulsiva, assecondandoli, compiacendoli, addirittura contandoci le parole in bocca quando li sgridiamo per non minarne l'autostima...

Abbiamo perso la capacità di dire: hai sbagliato, è colpa tua, ora rimedi.
Se vanno male a scuola, non sono svogliati: è colpa dell'insegnante
Se picchiano un compagno, non sono maneschi: sono stati provocati
Se non sanno leggere, non sono pigri: sono dislessici.
Se disobbediscono, non sono maleducati: sono bambini. 

Tutto è fatto per rendere la vita facile in maniera artificiale ed - a mio parere - eccessiva.
Stiamo crescendo una generazione di bambini fragili (e ne parlerò prossimamente con un post probabilmente ancora più da stronza di questo) che diventeranno degli adulti terribili.

Parere personale, che spero qualcuno voglia confutare al di la di ogni ragionevole dubbio.






20 commenti:

  1. Sai che a volte, dopo che per il settimo/ottavo anno consecutivo mi sono sentita dire che Gab in classe non sta zitto né fermo né attento, mi sono chiesta se non avesse un disturbo dell'attenzione? Ma ogni mia ipotesi in tal senso viene stroncata come allarmismo inutile e "anche se così fosse, che fai? gli dai il Valium?". E lascio correre... Fondamentalmente sono d'accordo con te, il confine tra disturbo e normalità è nebbioso.

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    1. Ciao Livia, pure i miei sono super-vivaci, specie il grande, la maestra diceva che le faceva venire il mal di mare. Alle volte è solo perché si annoiano, o perché hanno un ricchissimo mondo interiore a cui correre dietro. Non dico che sia sempre così, però sono possibiità alternative da prendere in considerazione secondo me... come dici tu, prima di dargli il Valium!!!!
      In bocca al lupo comunque :-)

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  2. Hai detto cose molto condivisibili. Ovviamente il confine tra giusta attenzione ai problemi e alle difficultá individuali da seguire e una diagnosi "apologetica" che serva come giustificazione omnicomprensiva é abbastanza sottile, come direbbero i latini "EST MODUS IN REBUS".

    Mi hai fatto ridere con le varie dis-qualunquecosia....

    Perché in effetti si potrebbe anche aggiungere a questo punto la "dis-fancázzia" che sarebbe appunto un disturbo che determina una propensione al fancazzismo e di fronte ad una diagnosi di dis-fancazzia non c'e' nulla da fare.

    Alle volte la dis-fancazzia puo' anche estendersi nelle attivitá domestiche ad esempio sintomi tipici sono la difficoltá a mettere in ordine le cose in camera, i vestiti impilati ovunque, il cestino della carta straccia stracolmo e la tendenza a lasciare ovunque residui di roba mangiata anche a metá.

    :-)

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    1. Lo sapevo che era malato, lo sapevo! :-D

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    2. Vedetta for president!
      Vale

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    3. Puff hai dimenticato la disortografia, DSA vero!
      Io ritengo di essere terribilmente afflitta da dis-rincoglionimento cronico, molto più grave del dis-faccanzismo di Vedetta!
      In certi casi l'unico disturbo dei ragazzi sono i dis-genitori!

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    4. ahahahahah Impe. pure io ce l'ho quel disturbo li. Anche un po' di dis-casalinghia acuta: detesto le occupazioni "femminili" :-D

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  3. Oh Puff! Che dirti? Per anni ho condotto laboratori didattici negli istituti scolastici e alla luce della mia piccola esperienza la penso anche io come te, ovviamente lo penso in silenzio altrimenti mi dicono che sono peggio della Rottermeier :D
    Concordo soprattutto che siamo passati da un estremo all'altro, da non calcolare minimamente l'infanzia ad avere riguardi decisamente eccessivi!
    Insomma, sono contenta di non lavorare più a scuola :) (adesso sono "solo" maestra di yoga e discipline affini)


    Vale

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    1. oh che bellezza Vale!! Anche una mia amica anni fa ha mollato baracca e burattini (lavorava in ufficio) e si è messa a insegnare yoga ai bambini!!! Deve essere stupendo. Tu di dove sei? (te lo chiedo perché sarebbe incredibile scoprire che vi conoscete!)

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  4. Bergamo/Brescia ma non insegno yoga ai bambini e non so se vorrò mai iniziare :D
    Vale

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  5. E' un ragionamento che ho fatto anch'io e sono giunta alla tua stessa conclusione. E, come dice Vedetta, soffro di disfancazzia acuta certificata!! :-D

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  6. Ma... ma sai che non riesco a darti torto???
    Però sono le nostre generazioni che hanno iniziato a rovinare tutto...

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    1. ah ma scommetto che ci hai provato con tutto te stesso no? ;-)
      cosa intendi con le nostre generazioni?

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    2. Premesso, non parliamo di dislessia perchè è riconosciuta.

      Detto questo, quando eravamo ragazzini noi, tutte queste cose non esistevano, non erano ancora state "inventate";
      ora si inventa di tutto pur di far qualcosa.

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  7. Ciao Andretta,
    ti leggo quasi sempre in silenzio, ma visto l'argomento, vorrei solo aggiungere una cosa. Fermo restando che, pur facendo l'insegnante in un centro didattico (almeno metà dei nostri casi sono DSA diagnosticati), spesso sospetto pure io un'eccessiva prodigalità nel rilasciare certificati, vorrei confutare almeno un punto. Gli studi confermano la tendenza ereditaria dei DSA: per tanto, non so quanto ad un genitore convenga giustificare il perfetto figliolo così, perché dicendo che il perfetto figliolo è dislessico, sottende quasi per certo che anche lui stesso lo sia (e per certi tipi di persone è assolutamente inammissibile: un conto è il perfetto figliolo, un conto il perfetto genitore). Spero di essere stata chiara. Se hai voglia di parlarne ancora, ben volentieri, l'argomento mi sta molto a cuore. Mi hai già su FB!

    Elisa V.

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    1. Elisa!! Ciao!!! Sono contenta di sentirti!!! Non avevo capito che tu fossi un'insegnante! Sarò ben lieta di avere un parere "interno" per così dire riguardo ai mei dubbi sulla scuola!! A presto!

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    2. Eggià :D
      Volevo anche ribadire la faccenda sull'insegnante di sostegno (che i DSA, a meno di non avere anche la 104, che diagnostica anche un -talvolta lieve- ritardo, non hanno), ma per fortuna ci ha pensato l'insegnante qua sotto :) Per qualunque dubbio, sono a tua disposizione! Un bacione!

      Elisa

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  8. Ti leggo sempre anche se non commento mai ma stavolta da giovane insegnante voglio fare una precisazione:nè dsa nè bes hanno diritto all'insegnante di sostegno poichè non si tratta di disabilitá ma di disturbi dell'apprendimento. Quindi se l'insegnante consiglia un approfondimento specialistico non è per avere una maestra in più ed un "peso" in meno...tutt'altro! Ho voluto precisare questa cosa perchè c'è molta disinformazione su tutto ciò..i soggetti DSA vengono aiutati in altri modi, con strumenti compensativi come pc,calcolatrice ecc e con tempi più lunghi per effettuare le verifiche, tutto a carico dell'insegnante di classe. Per il resto concordo sul fatto che a volte molti non siano nè DSA nè BES ma semplicemente poco interessati alla scuola!
    Laura

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    1. Ciao Laura, grazie, è un buon punto, e hai ragione: non lo sapevo.
      Hai fatto bene a precisarlo perché spesso quello che io ho scritto da perfetta ignorante in materia è quel che pensano molti genitori. Purtroppo oggi come oggi si è perso quasi del tutto il rispetto per la maestra e il professore, e quindi dare addosso a queste figure (che invece sono importantissime) è diventato un po' lo sport nazionale, lì fuori sul piazzale della scuola in attesa che i cancelli aprano. Come dicevo a Elisa, ben lieta di avere DUE pareri interni :-D
      Grazie per il tuo intervento!

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  9. Concordo con tutto il post.
    Mia sorella ha scoperto tramite la tesi di laurea, ovvero tramite la sua correlatrice, di aver avuto problemi di dis-qualcosia. Dopo la prima reazione (non buona), ha ringraziato per non averlo saputo prima perché così tutta la fatica che ha fatto (effettivamente rispetto a me ha sempre avuto più difficoltà, che fosse con l'astrazione o altro), non si è mai nascosta dietro un problema come fanno a volte i bambini o i ragazzi, talvota spinti dai genitori.

    Se penso a me stessa, ero vivace a scuola. Chissà cosa mi avrebbero diagnosticato...

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