Mi sa che urge approfondimento sul post precedente.
Urban... non è questione di essere una che "ci sta a perdere" o meno.
Io "non ci sto", ma non è questo il punto.
Il punto è definire chi è vincente e chi non lo è.
Steve Jobs nel suo famoso discorso diceva di non cadere nella trappola del dogma. Dove dogma significa vivere secondo il pensiero di menti altrui.
Il dogma, in questo caso, è che la persona di successo è una che ha successo in ambito professionale.
Altri tipi di successo non sono contemplati.
La verità è che anche io ho puntato alla carriera.
Ho passato anni a uscire dall'ufficio oltre le otto di sera, senza far pausa pranzo, sempre disponibile anche sabato, domeinca, festivi. Avevo a casa un marito e un figlio, il PG, che trascuravo costantemente. Per cena sempre prosciutto e formaggio perchè non avevo tempo di cucinare. E nei weekend ero talmente sfatta che non avevo voglia di far niente. Pazienza sotto i tacchi, nervosismo a mille.
Ero responsabile dell'ufficio chiave della mia azienda, avevo una trentina di persone sotto di me.
Ed ero inesorabilmente infelice.
Quando è nato il Ninnolo mi son detta: non è vita questa.
Ho chiesto ed ottenuto il part-time e ho perso qualunque possibilità di crescita professionale.
Ma passo più tempo coi miei figli, la mia casa è più in ordine, ogni tanto cucino. Nei week end organizzo cose, uscite, cinema, giostre. E ho recuperato il rapporto con molti colleghi, di cui non sono più il capo.
Secondo il pensiero comune, secondo "il dogma" sono una che si è arresa. Una delle tante donne (donnette?) che sacrificano la propria realizzazione personale sull'altare del "casalinghismo".
Ma la verità è che da questo punto di vista sono infinitamente più felice.
Infinitamente.
Dunque chi è che vince, chi è che perde?
Io ho vinto. Ho posato lo zaino e ho vinto, perchè il mio scopo non era quello di tirarlo in faccia a qualcuno, ma quello di tirare un sospiro di sollievo e di pace.
E non cambierei il mio posto con una donna manager 40enne che desidera un figlio che non avrà mai perchè non ne ha il tempo.
Non posso che congratularmi con Te per le scelte "sensate" che Ti hanno condotta a riappropriarTi della Tua Vita!
RispondiEliminaBRAVA!!!
Il realizzarsi fa parte della propria sfera privata. Lo sai tu se lo sei, non gli altri. Perchè ognuno ha aspirazioni diverse e non può arrogarsi il diritto di decidere se gli altri lo sono o non lo sono. Infatti, per quanto mi riguarda, odio quando sento dire a qualcuno frasi del tipo: "sei un fallito"... Da fracassargli la testa!
RispondiEliminaSentirsi realizzata per me significa fare ciò che ho sempre desiderato fare... Che non significa necessariamente che sarà sempre così.
Quando una donna può permettersi di scegliere, concordo al 100% con te.
RispondiEliminaNon viviamo per lavorare, lavoriamo per vivere, che è diverso. Quindi la serenità familiare DEVE stare al primo posto.
Il problema è quando una donna non ha questa scelta. Mi sento male davvero a pensarci.
Ma sono felice per te.
Azz... puffola... come sei profonda.
RispondiEliminaQuesti sono dei post(s) veri e sentiti.
Post(s) come questi fanno riflettere sul fatto da molti ignorato che anche le puffole hanno un'anima al di fuori del blog... ebbene si.
Essere vincenti carissima, si traduce nell'essere felici, nel raggiungimento di un'elevato grado di armonia, serenita' nella vita alla quale aggiungerei anche la chiarezza nella visione delle cose.
E' inutile che ti riproponga cara puffoletta pigmea il famoso aneddoto del prof. di filosofia con il vaso pieno di sassi. Una come te gia' lo conosce di sicuro.
Mi spiace solo che ti sia persa tutti quegli anni nello stress e nella angoscia vacua ed inutile a te e agli altri, prima della nascita del ninnolo, affannandoti come un'ossessa. Almeno la nascita del bambino piccolo ti ha aperto una finestra sul cuore.
Come direbbe A.de Saint-Exupéry ... « On ne voit bien qu'avec le coeur. L'essentiel est invisible pour les yeux. » .. vale a dire... «Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi.»
Salutoni.
@ Slela: hai ragione. I ragionamenti filosofici, come sempre, valgono solo e soltanto de non devi ingegnarti x arrivare a fine mese. Piuttosto indelicato da parte mia non menzionare questo fatto.
RispondiElimina@ ex tredicenne: sei molto gentile. Tuttavia...
1. I più non ignorano affatto che le puffole hanno un'anima extra-blog;
2. Si, l'aneddoto della bottiglia lo conosco
3. E pure il Piccolo Principe. Anche in lingua originale ;-)
penso che l'idea di successo sia molto “americana” nel senso che laggiù si vive per emergere e per vincere. E' la loro filosofia, figlia della loro storia, della conquista del west, della religione protestante e altre quisquilie simili.
RispondiEliminaDa noi questa idea sembra che richiami la Milano da bere degli anni ottanta, quando era importante apparire più che essere.
Io la penso come te. Penso che alla fine della vita nessuno ti venga a chiedere se hai vinto o perso anche perché poi, cosa si vince?
Il mondo è pieno di gente che ha sfondato nel lavoro e poi è rimasta sola perché si è fatta terra bruciata intorno.
Io non gioco, anche se sono sempre stato affascinato dai beautiful losers come li chiamano gli americani.
Cheppoi, cosa si vince?
certo che hai vinto,anzi direi proprio che hai stravinto!!!
RispondiEliminaNo puffola, il mio non voleva essere un riprovero.
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con la tua filosofia di vita.
Ci sono molte donne che, pur potendo scegliere, secondo me (e secondo te) fanno la scelta sbagliata.
Questo è importante da sottolineare, e hai fatto bene a farlo.
Il fatto che ci sono persone che non possono scegliere è purtroppo una realtà di fatto, ma non è colpa di nessuno, è così e basta.
premetto che non ho letto i commenti precedenti.
RispondiEliminaMA SEI MATTA??
Vinci tu, assolutamente tu, i tuoi figli, la tua casa, la tua salute, la tua mente!
Il lavoro è lavoro.
Fuori dal lavoro c'è un mondo di cui far parte!
un abbraccio
Puffola.. carissima .. posso chiederti che studi hai fatto ? :)
RispondiEliminaPassa da me. Sei stata nominata.
RispondiEliminaD'accordissimo!
RispondiElimina@ mandorla: oh capperi..... :)
RispondiElimina@ ex tredicenne: sono laureata in scienze politiche e sociali. Prima avevo fatto lingue.
@ slela: lo so che non era un rimprovero :) però è un punto che è giusto toccare.
D'accordo pure io... e come non esserlo, visto che da marzo mollo il lavoro per poter stare con l'Aquilina? ;)
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